Siamo ormai nella seconda metà di marzo, e stanno per arrivare i due piatti forti di questo mese: Ni No Kuni 2 e Far Cry 5. Se del primo Ni No Kuni ho già scritto la recensione, mi sembra corretto scrivere anche dei due precedenti capitoli del brand targato Ubisoft, il terzo ed il quarto capitolo (lo spin-off Primal non lo posso aggiungere in quanto non l’ho giocato). Partirei da Far Cry 3, il vero capostipite di questa serie, in quanto i due titoli d’esordio erano completamente diversi (non per idee, il free roaming e la visuale in prima persona ci sono sempre state, ma per gameplay e meccaniche). Tuffiamoci nel (non troppo) paradiso tropicale di Far Cry 3 per scoprire pregi e difetti del titolo.
Vaas, Hoyt e i villain carismatici
Dopo 6 anni dall’arrivo sugli scaffali non voglio soffermarmi troppo sulla trama in sé e per sé di Far Cry 3, ma più sui personaggi e sulla rappresentazione dell’ambientazione. In poche parole, l’avventura principale vede come protagonista una persona normale, Jason Brody, che, dopo essere stato catturato con suo fratello ed i suoi amici da dei pirati a Rook Island, si trasforma in una macchina assassina per salvarli. Sul nostro percorso saranno presenti molti pericoli, ma anche nuove conoscenze e starà a noi, infine, decidere da che parte stare. Potremo salvare la nostra ragazza e gli amici sopravvissuti o iniziare una nuova vita sull’isola, dopo aver sterminato gran parte delle truppe nemiche. Ma la parte veramente interessante di questo gioco sta nella caratterizzazione di ogni personaggio secondario, a partire dai due villain, Vaas Montenegro, che dovremo combattere nella prima metà del titolo e Hoyt Volker, presente nella seconda parte. Passando per Liza, la nostra fidanzata, Citra, il capo dei Rakyat, la Resistenza, ed infine “Buck”, un violentatore che si divertiva con uno degli amici di Jason, prima di essere ucciso. Ed è proprio da questa caratterizzazione che prenderanno vita i capitoli futuri del brand. Pagan Min sarà il dittatore del Kyrat, ambientazione del quarto episodio e Joseph Seed, il fanatico religioso che sarà presente nel prossimo Far Cry 5. Non meno importanza viene data all’isola stessa, un concentrato di bellezza ed orrori che solo il nostro protagonista potrà fermare. Potremo spostarci nell’erba alta, su una barca od un quad, con la tuta alare o un deltaplano. Non verranno posti limiti alla nostra fantasia. Insomma, anche se la storia non è niente di che in termini di narrativa e di colpi di scena, sono i personaggi e le ambientazioni che trainano tutta l’esperienza di gioco.
“C’è sempre una prima volta”
Il gameplay di Far Cry 3, così come quello dei suoi successori, è votato all’esplorazione e alla libertà di approcci lasciata al giocatore. L’intera isola sarà disseminata di avamposti, torri da scalare, missioni di caccia, di assassinio, gare su strada, mare o in aria ed infine persone da liberare. Tutte queste attività potranno essere svolte cercando di fare meno rumore possibile oppure attirando l’attenzione di tutta l’isola, utilizzando o le armi silenziate oppure lanciarazzi, mitragliatori e così via. Il gunplay è arcade ma allo stesso tempo divertente. I nemici non sono i più intelligenti visti in un videogioco, sarà facile eluderli e coglierli alle spalle, ma se si gioca a livello massimo la sfida si farà ardua, ma mai fastidiosa. Sono presenti numerose bocche da fuoco tutte personalizzabili, dalla skin fino ai mirini e le sottocanne. Non viene lasciato nulla al caso, con missioni di caccia che ci obbligheranno ad utilizzare le più strampalate combinazioni di armi e perk. Inoltre Jason avrà la possibilità di imparare nuove abilità, come quella di poter fare uccisioni silenziose a catena, oppure scivolare dopo una corsa. Il tutto sarà visibile grazie ai tatuaggi che si farà sul braccio sinistro, per entrare sempre più nelle posizioni alte dei Rakyat, la Resistenza che si opporrà al dominio di Vaas e Hoyt. Se questo non bastasse, scuoiando gli animali uccisi potremo creare nuovi equipaggiamenti, come una faretra più grande per le frecce, o una fondina per trasportare più armi e molto altro ancora. Rook Island è liberamente esplorabile, con segreti e collezionabili nascosti in ogni anfratto. Ogni avamposto liberato ci darà la possibilità di acquistare nuove armi o potenziamenti, mentre le famose torri, una volta scalate, ci sbloccheranno una nuova porzione di mappa, con le varie attività annesse. Tutto molto semplice, ma anche molto divertente. Il titolo lascia al giocatore la decisione di cosa fare e quando farlo, senza restrizioni. Una rivoluzione per gli FPS nel 2012, un po’ meno oggigiorno.
Un paradiso tropicale, corrotto all’interno
Parlando del comparto tecnico di Far Cry 3 si deve subito elogiare la realizzazione dell’acqua. Nell’anno d’uscita si trattava, probabilmente, della resa migliore presente in un videogioco; ma in generale era tutto bellissimo da vedere. L’ambientazione era viva e suggestiva. Si potevano incontrare dei miliziano di Vaas o di Hoyt ad ogni angolo di strada e se si percorreva la foresta, c’era (e c’è tutt’ora) la paura di trovarsi di fronte una tigre, un orso od un leopardo, mentre in acqua si possono incontrare gli squali. La draw distance rimane più che ottima per un titolo della scorsa generazione, con una qualità generale delle texture più che buona e un’ottimizzazione di tutto rispetto. Nemmeno a bordo di un deltaplano o planando con la tuta alare sarà facile vedere dei rallentamenti vistosi. Il ciclo giorno/notte e il meteo dinamico sono solo la ciliegina sulla torta di un titolo che è magnificamente realizzato. Stupendo è anche il fuoco e la sua propagazione realistica, il quale può essere utilizzato a nostro vantaggio. Un doppiaggio in italiano certosino, almeno per i personaggi principali e delle musiche sopraffine chiudono perfettamente il cerchio di un gioco consigliatissimo per tutti gli amanti degli FPS, dei free roaming e anche dei GDR. Peccato per i numerosi bug, alcuni molto divertenti, e per una realizzazione degli NPC non all’altezza, considerando anche la poca varietà; ci capiterà spesso di vedere e rivedere gli stessi cittadini con subquest completamente differenti.