Si sa, il motion capture è una feature alquanto costosa nelle produzioni videoludiche, ma concede possibilità alquanto spettacolari. Possibilità che possono essere succulente agli occhi di molte software house. Tuttavia, come fare se manca il capitale per assumere stuntman professionisti? Semplice, lasciamo che il game director si faccia male! L’idea può sembrare tanto assurda quanto rischiosa, tuttavia è ciò che è successo ai ragazzi di Hazelight.
In un’intervista con la EA, riportata da Playstationlifestyle, Josef Fares, game director di A Way Out, racconta la sua esperienza.
“Non avevamo stuntman, per cui tutti i salti, le acrobazie, i combattimenti che i giocatori vedranno nel gioco sono stati realizzati da noi. È stato piuttosto difficile, ci siamo organizzati e messi d’accordo anche se ci siamo fatti male un paio di volte. Se credi in qualcosa, e ne sei appassionato, allora sei disposto a fare qualsiasi cosa per renderla realizzabile. Non so quanto tempo abbia passato indossando quel costume da mo-cap, ma è stata una quantità pazzesca di tempo”
Josef Fares ha “interpretato” Leo. L’altro personaggio del titolo, Vincent, è stato interpretato da Oskar Wolontis, studio manager. Insomma, Josef Fares si delinea sempre più come “personaggio”. Ricordiamo, tra l’altro, la sua uscita abbastanza “estrema” agli ultimi The Game Awards. “Fuck the oscars!” disse, “difendendo” l’importanza dei Game Awards, rispetto agli oscar cinematografici, mandando in forte imbarazzo il presentatore Geoff Keighley.
Certamente non ci si annoia mai con Josef Fares come game director! Ora siamo ancora più curiosi di vedere il titolo. Vi ricordiamo che l’uscita di A Way Out è più vicina che mai, prevista per il 23 marzo su PC, PS4 e Xbox One.