Si è svolto il 23 Gennaio, nella Casa del Cinema di Roma, all’interno della splendida cornice di Villa Borghese, il Games Industry Day. L’evento, organizzato da AESVI, per la prima volta patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha visto la partecipazione anche di volti noti dell’industria videoludica italiana, provenienti da alcuni studi di sviluppo del nostro Paese. L’evento si è diviso tra due conferenze e la possibilità di provare dei titoli in sviluppo o già pubblicati dalle software house ospiti.
Abbiamo partecipato all’evento con due dei nostri fidati redattori, Giuseppe e Marco. Ecco i loro resoconti.
Giuseppe:
All’apertura il neo-presidente di AESVI, Marco Saletta ha esposto la mission che AESVI si prefigge di continuare a portare avanti: aggiungere. Il discorso è proseguito, tracciando un prospetto del settore del gaming sul nostro territorio, fornendo qualche numero sul mercato videoludico italiano. Quest’ultimo, in continua espansione, conta su un totale di 17 milioni di utenti e su un fatturato di circa un miliardo di euro. Inoltre le piattaforme più sfruttate dagli sviluppatori sono i sistemi mobile e il pc.
Numeri importantissimi per il videogioco in Italia, specie nel mercato dei consumer, ma che non vede storicamente una corrispondenza forte a livello di produzione di videogiochi. AESVI sta lavorando proprio su questo, nel suo ruolo di tutorato ai piccoli studi italiani.
Il presidente Saletta ha inoltre insistito fortemente su due punti: eSports e rapporto con le istituzioni. Nelle nostre pagine, con i vari articoli che abbiamo dedicato a questo mondo, abbiamo sempre voluto evidenziare come gli eSports siano a tutti gli effetti il futuro del gaming, ma non solo per l’evoluzione che possono dare al videogioco, ma bensì anche per la loro capacità di aggregazione sociale.
Dopo l’intervento di Saletta si è passati ai numeri dell’industria italiana, che vede la presenza in Italia di circa 130 software house, tutte o quasi sono ancora realtà piccole, distribuite tra Nord e Centro, e in maniera minore al Sud. A rivelare questi dati è stato l’intervento di Thalita Malagò e di Mauro Fanelli, rispettivamente Direttore Generale e Rappresentante Developer di AESVI. Questo mostra come ancora la produzione videoludica si attesti su numeri molto bassi, anche se si tratta di un grande potenziale, che è destinato a crescere.
Gigante tra i più piccoli è uno degli studi più grandi d’Italia, Ubisoft Milan, unica succursale italiana del grande publisher francese. Ubisoft Milan è stata rappresentata da Dario Migliavacca, Managing Director dello studio, che ha mostrato la situazione di crescita della multinazionale. In particolare ha sottolineato come il finanziamento pubblico possa rappresentare una via di sviluppo importante, come dimostrato dall’azienda francese in altri paesi come Canada e Germania.
Molto importante quindi è anche il rapporto con le istituzioni. Infatti il primo panel di approfondimento si è concentrato sulle prospettive di sviluppo in Italia. Al tema hanno partecipato la senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al MiBAC, e l’onorevole Francesco D’Uva, presidente del gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati del MoVimento 5 Stelle. Quest’ultimo si sia mostrato molto attento al tema, in quanto, come da lui stesso dichiarato, fan di vecchia data del mondo dei videogiochi. La presenza “politica” a questo evento rappresenta un grande passo avanti per il mondo videoludico italiano, e questo è da ricollegare alla Legge Cinema del 2018, che ha riformato le leggi sull’audiovisivo in Italia.
Per chi non avesse seguito la vicenda vi spiego la portata di questo evento. Per la prima volta infatti anche l’industria videoludica è stata coinvolta in un processo legislativo. La legge Cinema del 2018 prevede l’istituzione di un “Fondo Cinema e Audiovisivo”. Il fondo permetterà di accedere a degli incentivi alle società che operano in questi settori, tra cui anche il mondo videoludico.
A questo panel hanno inoltre partecipato anche Daniele Azara, capo di 101% Games, e Tommaso Bonanni, capo di Caracal Games, autori dello splendido OkunoKA. Questi hanno raccontato la loro storia personale, parlando anche di come hanno deciso di intraprendere la strada dello sviluppo di videogiochi.
Marco:
Dopo una breve pausa caffè nella sala antistante a quella delle conferenze, dove abbiamo provato alcuni titoli disponibili, è iniziata la seconda parte del panel. Vengono chiamati ad intervenire Massimo Massarutto, co-founder e Executive and Brand Production Manager di Kunos Simulazioni, Gerrardo Verna, ceo e co-founder di Trinity Team, e l’onorevole Vito Claudio Crimi. Gli attori cambiano, ma l’obbiettivo rimane lo stesso: il confronto tra mondo del videogame e quello della politica.
Sviluppo principale del confronto è quello di trovare un ponte di comunicazione tra istituzioni e aziende, che possano portare ad un sostegno in maniera concreto. Infatti, come sottolineato dal primo panel, gli studi tricolore si caratterizzano per una forte passione e dedizione, arrancando nel sostegno economico del proprio lavoro.
Lo confermano anche le parole degli esperti del settore, che hanno avuto la possibilità di partecipare al Games Industry Day. Infatti, dopo aver raccontato le proprie storie, i due rappresentati delle aziende videoludiche hanno chiesto una serie di strumenti e conoscenze in campo economico, che siano più facilmente accessibili per tutti.
Tirando le somme, abbiamo avuto assistito ad un evento, che se non pone le basi per un domani più solido, quantomeno ci prova. Un proposito che sicuramente AESVI e gli studi chiamati in causa non abbandoneranno molto facilmente. Quindi la nostra impressione non può che essere positiva. Infatti ancora una volta si è dimostrato che nel nostro paese è possibile con tenacia e dedizione portare avanti dei progetti concreti. Questo dimostra ancora una come il settore dei videogames può dare molto di più del mero intrattenimento. Insomma nel gaming made in Italy, we trust.