TaleWorlds si è presa ben 8 anni per farsi viva in maniera soddisfacente, un’attesa eternamente lunga per i fan di Mount & Blade (e bisogna dire che questa community è molto, molto più patita e “drogata” del gioco di cui è fan rispetto a tantissime altre), ma alla fine la software house di Ankara ha deciso di porre fine alle sofferenze dei suddetti affetti da dipendenza da simulatore di battaglie storiche – e non solo.
Parliamo ovviamente di Mount & Blade II: Bannerlord, successore – ma cronologicamente prequel – del precedente Mount & Blade (solo originalmente con questo nome, e diventato poi Mount & Blade: Warband dopo l’espansione del 2010). Per chi non lo conoscesse, si tratta -molto in sintesi – di un GdR sandbox con un combat fortemente caratterizzato dalla simulazione delle battaglie medioevali su media e grande scala, ed apprezzatissimo sia nelle sue componenti Single player che in quelle Multiplayer. Anche questo si è riflesso nella nostra esperienza alla Gamescom, in cui un’enorme porzione dei giocatori in fila per la prova della modalità Coop-PvP si chiedeva (o meglio, chiedeva ai poveracci di TaleWorlds) se ci fosse una chance di provare la modalità singola a costo di rinunciare alla prova in Multiplayer. Purtroppo, cari comuni mortali, la prova in single player era riservata alla stampa *inserire emoji con gli occhiali da sole*.
Ovviamente scherzo, anche perché onestamente, avendo provato entrambe le modalità, col senno di poi mai avrei barattato la prova in Multiplayer con quella in singolo. Quest’ultima infatti, per quanto incredibilmente promettente, non è assolutamente, minimamente pronta per il rilascio. Ho avuto purtroppo solo 30 minuti per provarla, un lasso di tempo che in un gioco di questa natura corrisponde più o meno a 50 secondi, ma che è stato più che abbastanza per riscontrare tantissimi problemi tecnici di vario tipo, quali: crash, input lag, bug legati a hitbox e collisioni, cali di frame pazzeschi (persino sotto i 10 al secondo, e vi lascio immaginare su quale gioiellino stessimo testando). Di conseguenza, per quanto Bannerlord sia riuscito a rapirmi anche grazie alla prepotenza con cui mi ha fiondato nel suo reame contornato di dettagli – non estetici, ma legati a funzionalità e caratteristiche – estremamente stimolante all’apprendimento e al gettare via la nostra misera vita sociale, allo stesso tempo non mi ha lasciato con sentimenti quali l’impazienza legata al poterci giocare e affini: insomma, ha visibilmente bisogno di tanto lavoro, quindi mi sono facilmente messo l’anima in pace, perché so bene cosa succede ad un gioco dalla volontà di essere così profondo e vasto dopo aver ricevuto una bella dose di fretta incontrollata nelle fasi di sviluppo. E onestamente parlando, prima di finire con l’aver aspettato 8 anni per una delusione, qualcosa mi dice che sarebbe meglio aspettare anche uno o due anni extra, persino per i fan più sfegatati ed impazienti. Ovviamente a voi il responso.
Relativamente invece alla modalità multiplayer, si nota parecchio la differenza qualitativa nell’esperienza legata al gameplay rispetto al collega in singolo: cali di frame che si verificano dieci volte meno spesso, più reattività nei comandi, e persino l’IA sembra funzionare meglio. Come ho già detto, però, avendo avuto così poco tempo per provare entrambe le versioni, tutte queste differenze potrebbero essere state determinate da un semplice caso “Prova fortunata vs Prova sfortunatissima”, quindi prendete il tutto con le pinze, e successivamente usate un altro paio di pinze per prendere quelle precedenti.
Al di là di quest’ipotesi, devo comunque parlare della mia prova, che è avvenuta ed ha filato liscio per sostanzialmente tutto il tempo. Innanzitutto, sappiate che il vostro approccio dovrà essere uno solo: quello di prendere la battaglia come se foste esattamente lì a combatterla e da essa dipendesse la vostra stessa vita. Se avete un ruolo, preparatevi a rispettarlo e a tenere accesa la parte tattica del vostro cervello, dato che ne avrete bisogno in continuazione sia per ciò che farete in prima persona, sia per ciò che vorrete far fare ai plotoni sotto il vostro comando. In caso contrario, potete pure provare ad andare alla carica verso un condottiero a cavallo mentre utilizzerete un fante a piedi armato di sola spada, ma il momento in cui realizzerete di non essere né Dante né il vostro personaggio preferito di Dark Souls arriverà molto presto. Più precisamente, quando vi accorgerete che, al di là di quale arma possa avere il condottiero sul cavallo, basterà anche solamente il suo animale per costringervi alla ritirata, o nei casi più sfortunati addirittura ad attendere la fine del round dopo essere stati calpestati a morte.
Insomma, a conti fatti, Mount & blade II: Bannerlord sembra proprio voler seguire le orme lasciate dal suo predecessore oltre 8 anni fa, ma allo stesso tempo non siamo esattamente ad uno stato che mi fa ben sperare nel poter avere un prodotto definitivo davvero pronto al rilascio, e non solo nell’immediato, specialmente nella sua componente singola (che in molti aspettano ben più della controparte in multi). Anche il PvP cooperativo infatti, per quanto sia andato meglio della modalità collega, non è comunque minimamente pronto: ci sono ancora problemi legati a collisioni e hitbox, danni completamente sbilanciati (un cavallo che mi ha toccato a malapena mi ha inflitto quasi il doppio di danni rispetto ad una mazzata in pieno petto senza armatura, per dirne una), e non solo.
Mentre vi dico questo, sappiate che so bene che alla pubblicazione del mero Early Access mancano ancora non pochi mesi, dato che è stata annunciato per Marzo 2020, ma allo stesso tempo mi chiedo: era davvero necessaria questa settimana di prove, se non per questioni pubblicitarie e diffondere beta keys che sono palesemente una scorciatoia verso ottenere feedback e una marea di ore di QA testing gratuito? Se da una parte tutto ciò è comprensibile, dall’altra non ho mai visto troppa correttezza nel proporre demo e versioni di prova cariche di problemi che persino il giocatore meno esperto o addirittura un non-videogiocatore potrebbero diagnosticare, e non cambierò idea con Bannerlord solo perché trattasi di un progetto estremamente rispettabile ed incredibilmente arduo da sviluppare e perfezionare. In questa settimana di Gamescom ho provato davvero tante, tante versioni alpha che erano estremamente più pronte della sua beta. Ma ripeto, capisco anche il versante degli sviluppatori, dato che trattasi di un discorso estremamente complesso e a cui non si può applicare lo stesso punto di vista in tutte le sue sfaccettature, specialmente in un gioco “vasto” come questo.
Detto ciò, chiudo qua la parentesi “polemica”, e concludo: Bannerlord sarà, se riceverà l’adeguato supporto e altrettanta volontà nel dargli tutti i perfezionamenti che merità, un nuovo capolavoro per il genere. Indubbiamente.
Semplicemente, ci auguriamo di poter giocare la sua versione finale, libera da problemi di qualsiasi tipo, più prima che poi.
Non possiamo fare altro che lasciarvi con il link per l’iscrizione alla Multiplayer beta, e buona campagna!