Weekend col morto… o quasi.
Attraversando la strada, un incidente ci porta alla fine dei nostri giorni. Invece di svegliarci in paradiso (o all’inferno), ci ritroviamo in una casetta di legno circondata da tombe, con una pala in mano. Con poche spiegazioni, apprendiamo da una figura che ci troviamo in un altro mondo: un mondo dove gestiamo il cimitero locale.
Si può riassumere con queste ultime parole l’intero nucleo di Graveyard Keeper, il nuovo simulatore medievale sviluppato da Lazy Bear Games, disponibile per Pc e Xbox One.
Il primo obiettivo che dovremo raggiungere sarà il miglioramento del nostro cimitero, in particolare delle condizioni delle lapidi. Sarà possibile adornare le varie sepolture con simboli, fiori e sostegni in legno, in modo da rendere più “accogliente” il luogo di riposo dei nostri clienti. Di questi ultimi ne arriverà uno nuovo ogni mattina, trasportato da un mulo con ferree ideologie sovietiche. Da buon becchino medievale, potremo “usufruire” del nuovo cadavere prima di doverlo seppellire. O buttare in un lago. O bruciare ad un festino dell’inquisizione. Perché mai si dovrebbe fare una cosa del genere? Vediamolo subito.
Anche la qualità dell’ospite della tomba contribuisce alla bellezza finale del nostro cimitero. Se dopo averlo razziato (conservando organi e carne utili in cucina o in commercio) il nostro ospite dovesse rivelarsi indegno… sarebbe un peccato seppellirlo in un così bel cimitero. L’idea centrale del titolo si basa dunque sul miglioramento tramite risorse: sarà possibile creare assi di legno raccogliendo legname con le quali abbellire le lapidi; un cimitero migliore permetterà di aprire la Chiesa e diventarne il Priore, così da poter iniziare a guadagnare tramite le donazioni dei fedeli. L’intera progressione in Graveyard Keeper è focalizzata sul cambiamento in meglio. Da puzzolenti becchini a puzzolenti ricconi di chiesa. Beh? Ci troviamo comunque nel Medioevo!
No, non passerete le vostre giornate rinchiusi tra lapidi e teschi. Il titolo offre l’accesso ad altre zone, anch’esse di vitale importanza per lo sviluppo del nostro piccolo becchino. Al Villaggio si incontreranno parecchi NPC in grado di fornirci utili servizi; inoltre per poter effettuare determinate azioni come vendere la carne o dissotterrare i cadaveri saranno necessari i permessi del Re, ottenibili solo tramite richiesta ufficiale… o forse no.
Un punto estremamente a favore del titolo è la longevità. Avendo a disposizione enormi schemi ad albero pieni di abilità da imparare (che variano dalle conoscenze anatomiche a quelle culinarie, alle costruzioni in legno e pietra) gli obiettivi non mancano di certo. Non si avrà la sensazione che si prova giocando ad un simulatore di vita qualunque, ma ciò non è del tutto negativo. Le varie azioni che in un qualunque altro simulator sarebbero impensabili, ad un certo punto diventeranno quotidiane. Sarà normale per noi discutere con un teschio volante e smemorato, smembrare cadaveri per guadagno e esplorare biblioteche sotterranee piene di fantasmi e misteri. Il tutto accompagnati da un sonoro davvero gradevole ed a tema.
In linea generale, Graveyard Kepper è un titolo di tutto rispetto. Se amate i simulatori e il crafting, non lasciatevi scappare l’occasione di provarlo. Se non li amate… magari imparerete a farlo.
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