Codemasters torna a produrre un gioco della serie GRID e lo fa con questo titolo che deve essere inteso come reboot di tutta la serie, figlia del franchise TOCA, di cui è il decimo esponente. GRID non punta sicuramente ad essere un gioco simulativo, ma non per questo non è un titolo godibile e divertente. Addentriamoci nella recensione per scoprire nel dettaglio cosa Codemasters ci ha proposto con questo reboot.
Anche senza simulazione c’è divertimento
Lo stile di guida proposto da GRID è ciò che più si allontana da una simulazione di guida. Il sovrasterzo ed il sottosterzo, per esempio, risultano essere gestiti in maniera del tutto innaturale, ma questo è effettivamente quel che Codemasters vuole passare al proprio bacino di utenza. Un gioco che non vuole perdersi in tecnicismi simulativi, ma che vuole divertire il giocatore con una vasta scelta di auto di molte categorie diverse ed un discreto comparto tecnico.
La guida è molto intuitiva e quasi tutte le autovetture disponibili hanno una risposta diversa, rendendo così parecchio vario il gameplay nonostante l’assenza effettiva di tipologie di corse diverse: purtroppo tutto si limita a delle gare classiche o dei time trial. A lungo termine queste poche modalità di gioco potrebbero portare un giocatore non appassionato di motori a stufarsi e ad abbandonare il titolo, ma Codemasters ha dichiarato che in GRID ci saranno le Stagioni e quindi si spera che, con il passare del tempo, il titolo venga seguito dagli sviluppatori e rimpinguato con modalità, circuiti e autoveicoli nuovi che possano allargare l’esperienza di gioco.
Giocato pad alla mano GRID risulta molto divertente, non troppo impegnativo e con un’intelligenza artificiale davvero ottimamente gestita. Anche un giocatore novizio del genere può vincere delle gare a difficoltà media (si può giocare da difficoltà Molto Facile a Molto Difficile) senza dover per forza abbassare la difficoltà aumentando di molto gli aiuti di guida e riducendo di conseguenza i piloti avversari a delle sole comparse.
La fisica delle collisioni si tiene su uno standard parecchio alto, i danni (che possono essere sia estetici che funzionali) sono ben gestiti e ben visibili sulle vetture e in caso di danno funzionale incidono e non poco sulla guidabilità del mezzo. Unica pecca sono i pezzi di carrozzeria, che una volta caduti nel circuito diventano semplicemente un insieme di poligoni inerti che non interagiscono in alcun modo con le altre vetture. In parole povere, se un alettone o un pezzo del musetto di un’autovettura cadrà a terra, non interagirà con nessun’altra autovettura da lì alla fine della gara, rimanendo quindi solo ed unicamente una parte scenica del background di gioco.
Le variazioni atmosferiche sono ben gestite graficamente e utilizzare la stessa vettura in un circuito asciutto o in un circuito bagnato dalla pioggia renderà l’esperienza di guida decisamente diversa, costringendo il giocatore ad adattare il proprio stile di guida a seconda del meteo previsto per la gara corrente; le condizioni meteorologiche purtroppo non sono dinamiche, quindi se si inizierà una gara con condizione perfette sarà impossibile ritrovarsi a fine gare in condizioni di asfalto bagnato.
Uno dei difetti più evidenti della guida in GRID è sicuramente quello strano “effetto saponetta” che, in tutte le tipologie di autovettura, si prova durante le curve più veloci. Il veicolo tende a traslare troppo lateralmente, un effetto che tendenzialmente è verosimile se si tratta di una muscle car che viene spinta in una curva veloce, ma decisamente improbabile se si tratta di un’autovettura a trazione anteriore o 4×4 che viene indirizzata correttamente all’interno di una curva. Questo “effetto saponetta” risulta gestibile se si utilizza almeno un minimo di Controllo di Trazione (basta anche il livello minimo), ma senza alcun controllo o aiuto di guida il veicolo risulta davvero difficile da guidare attraverso il pad.
Nota positiva per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale del titolo, in quanto in GRID, già a partire dalla difficoltà standard, sarà davvero difficile superare gli avversari in pista: le traiettorie dei piloti gestiti dalla CPU sono ben definite, non perfette e molto aggressive. I piloti avversari sbaglieranno molto spesso e non mancheranno di certo le “sportellate”, i tagli di traiettoria o le speronate tattiche per prendere vantaggio; questo aspetto rende davvero divertente cimentarsi a difficoltà alte con il titolo proprio perché porta la sfida e l’agonismo davvero a dei buoni livelli.
Altra feature importante di GRID è il sistema di Nemesi: se con un determinato pilota, durante una gara, si avranno diversi scontri, piccoli incidenti e screzi, il pilota in questione diventerà la Nemesi del giocatore. Se in questo status, i piloti controllati dalla CPU si trasformano diventando, forse anche eccessivamente, aggressivi e cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote al giocatore in qualsiasi modo, anche eventualmente sacrificando l’integrità della propria autovettura. Non sarà difficile, in caso di Nemesi attiva, ritrovarsi a dover battagliare per la sopravvivenza nel circuito, invece che per la prima posizione; naturalmente se il giocatore batterà la propria Nemesi riceverà un bonus esperienza e valuta di gioco in più al termine della gara.
Ad aggiungere profondità a questo titolo c’è anche un minimo di gestione della propria scuderia: potrete infatti ingaggiare un secondo pilota che competa nelle gare con voi. Più il vostro secondo sarà bravo, più il suo stipendio si alzerà. Anche gli assetti e le livree delle autovetture sono personalizzabili: per quanto riguarda l’estetica delle vetture potrete scegliere tra una larga schiera di carrozzerie diverse, alle quali però potrete cambiare solo il colore. L’assetto della vettura potrà essere cambiato in griglia di partenza poco prima dell’inizio effettivo di una competizione, ma le opzioni personalizzabili sono solamente cinque: Rapporto Cambio, Molle, Ammortizzatori, Barre Anti-Rollio e Bilanciamento Freni.
Un ventaglio un po’ spoglio di modalità di gioco
In GRID le modalità di gioco sono principalmente tre: Carriera, Multigiocatore e Gioco Libero. La Carriera è sicuramente il fulcro di GRID, all’interno troverete 6 filoni di eventi diversi (Touring, Stock, Tuner, IGT, Fernando Alonso’s Urban e Invitational) che comprendono in totale ben 14 eventi ciascuno. In ognuno di questi eventi e filoni vi ritroverete a dover gareggiare con autovetture diverse nei molti circuiti presenti nel titolo, con anche la possibilità di variazione degli agenti atmosferici e dell’alternanza tra il giorno e la notte (determinando quindi anche una luce diversa sul circuito). Il vostro scopo nella carriera sarà quello di completare almeno 4 su 6 filoni per poter accedere alla fase finale, la GRID World Series che vi metterà alla prova sottoponendovi ad una serie di eventi che vi permetteranno di dimostrare il vostro valore in pista.
Nel Gioco Libero avrete la sola possibilità di organizzare dei Time Trial o Gare classiche nei vari circuiti o con le varie tipologie di autovettura comprese nel gioco. Purtroppo un po’ poco per essere definito Gioco Libero, ma speriamo che i prossimi update possano aumentare le tipologie di gioco.
In Multigiocatore invece potrete semplicemente decidere se intraprendere un partita online veloce, e quindi entrare nelle lobby di qualcuno “accontentandovi” di quel che troverete, oppure creare una Partita Privata e quindi dettare voi le regole del gioco scegliendo circuiti, categoria di autovettura, numero di giri e altre impostazioni generiche su aiuti in game, danni e livello della IA che andrà a riempire i posti lasciati vuoti nella vostra sessione.
Comparto Tecnico
Per come era stato presentato, da GRID ci saremmo aspettati molto di più sotto il lato tecnico. Esteticamente il gioco è discreto, ma non riesce a reggere il paragone con colossi di settore come Forza Motorsport o Gran Turismo, nonostante il frame rate solido ed imperturbabile anche nelle fasi di bagarre più concitate. Le autovetture sono ben rappresentate ed i danni esteticamente sono ben implementati ma luci, effetto bagnato, circuiti e spalti sembrano essere rimasti quelli di GRID Autosport, uscito su console ben 5 anni fa (e più recentemente su Switch).
Il comparto audio è discreto, con i rombi delle autovetture campionati dalle controparti originali e ben utilizzati all’interno del titolo; stesso discorso per gli effetti sonori delle collisioni, che ben rendono giustizia a le rispettive controparti reali. La colonna sonora non è assolutamente nulla di memorabile e molto spesso risulta essere talmente blanda e poco incisiva da non essere presa in considerazione.
Nota di merito per la localizzazione italiana degli speaker che fungono da introduzione a tutte le gare che daranno dei pareri tecnici (di dubbia pertinenza) ogni qualvolta ci si accingerà sulla griglia di partenza.
Conclusioni
GRID è sicuramente un titolo divertente per il suo stile di guida decisamente tendente all’arcade rispetto ad altri esponenti dello stesso genere. Le prime ore di gioco passano in fretta, ma alla lunga ci si rende conto dell’effettiva poca profondità del titolo e dei tanti difetti presenti qua e là. Un titolo consigliato a chi vuole cimentarsi in un gioco di guida senza troppe pretese o tecnicismi. Sconsigliato invece a chi ama i titoli di simulazione con fisica ed estetica impeccabili.
Versione Provata: Xbox One X