GRIDD: Retroenhanced è un indie creato da un team di sviluppo nostrano. Antab Studio, con sede a Milano, è formato solo da tre persone, tre individui molto brillanti con una grande passione per l’immaginario futuristico anni ’80. Sono riusciti a sfornare uno shooter con elementi da racing game semplice ma allo stesso tempo difficile da padroneggiare al meglio, uno Shoot’em Up come non si vedevano da anni.
Navicelle e cyberspazio
La storia alla base di GRIDD: Retroenhanced è un mero pretesto per il gioco. Saremo alla guida di una “non meglio specifica” navicella il cui scopo è quello di violare un mainframe come se se fossimo la causa di un attacco Hacker. La nostra missione sarà però tutt’altro che semplice: fulmini, saette, griglie laser e forme geometriche che faranno tutto il possibile per renderci la vita impossibile.
Il nostro compito all’interno del gioco quindi sarà quello di evitare griglie laser, e distruggere più forme geometriche possibili. Ci saranno anche alcuni boss da sconfiggere, come il temibile faccione di GRIDD che cercherà di ucciderci sparando laser dagli occhi. Si tratterà quindi di una folle corsa tra molti ostacoli con lo scopo, oltre che sopravvivere, di fare più punti possibili.
Ma ora andiamo più nel dettaglio nel gameplay del titolo. I comandi a disposizione di chi gioca sono soltanto due: quello per lo spostamento lungo gli assi (l’astronave avanza frontalmente in automatico) e quello per crivellare di colpi qualunque cosa si muova. Un sistema molto tradizione ed arcade che ricalca le meccaniche comuni al genere di appartenenza.
La gara, come detto prima, prevede uno score, un punteggio che salirà man mano che procederemo nella nostra corsa e che dipenderà anche a quanti ostacoli riusciremo a distruggere. Lungo il cammino avremo anche la possibilità di recuperare power up che ci permetteranno di aumentare la nostra potenza di fuoco, di ottenere uno scudo oppure un “Continue” nel caso in cui riuscissimo ad aprire una delle backdoor, o addirittura recuperare vita. Questo in particolare è fondamentale in quanto abbiamo poche vite, e nessun checkpoint ci potrà salvare dal Game Over, il quale costringe a rifare tutto da capo.
Riuscendo a finire tutta d’un fiato la modalità Arcade (no, non esistono checkpoint) si sbloccherà la modalità Endless che, come il nome suggerisce, non finirà finché noi non perderemo. La modalità Arcade ricorda proprio quella dei vecchi cabinati, con la difficoltà che progredisce nel corso del tracciato. La curva di apprendimento però è tarata alla perfezione, e quasi mai porta alla frustrazione del giocatore. Si impara i pattern dei vari nemici, si capisce come evitare i vari ostacoli e, nel caso di fallimento, si ricomincia tutto da capo. Un meccanismo che, morte dopo morte, permette al giocatore di apprendere al meglio come padroneggiare la navicella.
Finendo la modalità Arcade si sblocca, a mio parere, il vero cuore del gioco: la modalità Endless. Il nome dice in pratica tutto quello che c’è da sapere. Si tratta di una modalità in cui vengono riproposte le situazioni già viste nella modalità Arcade in cui però l’obbiettivo principale è fare un alto punteggio. In questa modalità, a differenza della precedente, il tracciato e le sue varie sfide sono generate in ordine casuale così ogni partita è sempre nuova e interessante. Il gioco anche qui finisce quando noi moriamo però è infinito, in linea teorica.
Un futuro retrò
GRIDD è uno spettacolo per gli occhi nella sua semplicità. E’ la riprova che non servono per forza milioni di euro per creare un piccolo spettacolo per gli occhi. I colori freddi e molto contrastanti tra di loro sono perfetti, gli effetti sono ben sempre calcolati e mai esagerati. Alcune volte gli occhi non riescono a seguire la velocità dell’azione anche a causa della telecamera che a volte non segue perfettamente la navicella rimanendo troppo in basso. La colonna sonora e in generale il comparto sonoro sono fenomenali. Sono una vera e propria droga che quasi da sola potrebbe tenere in piedi il gioco. E’ composta da musiche elettroniche incalzanti, indiavolate, che spronano il giocatore a dare il meglio di sé.
GRIDD è un gioco con chiari riferimenti agli anni ’80. I colori freddi e la musica elettronica assordante portano alla mente, sia ai più vecchiotti che ai più giovani se hanno visto film come Tron, un’epoca dove il cyberpunk era molto di moda. Sono chiari quindi i riferimenti al già citato Tron ma anche ad esempio a Ghost in the shell, Alien o comunque tutti quei titoli che un modo o nell’altro richiamano il concetto dell’hacking e del cyberspazio.
E’ un gioco con meccaniche semplici e forse non per tutti a causa della difficoltà crescente e della tipologia di gioco. La longevità è molto variabile. Personalmente sono riuscito a superare la modalità Arcade dopo diversi tentativi e circa un paio di ore. La modalità Endless permette invece longevità infinita al titolo, tutto dipende da quanto vi riesce a trattenere il gioco tra i suoi colori fluorescenti e la musica elettronica.
Anche il costo è interessante, poco più di 10 euro. Una o due modalità in più non avrebbero guastato per variare. Il gioco è disponibile su Xbox One (grazie al progetto ID@Xbox) e su PC, in questo ultimo caso il mio consiglio è quello di giocare il titolo con un joypad in quanto è abbastanza difficoltoso con la tastiera.