Non tutti i videogames devono avere come protagonisti aspiranti eroi pronti a salvare il mondo o alieni pronti a distruggerlo. Non esiste un obbligo o un codice “morale” che costringa gli sviluppatori ad adottare sempre le stesse soluzioni in termini di storie e gameplay. Il mondo dei videogiochi è un universo (quasi) totalmente libero da costrizioni dove l’unico limite è la fantasia. HakJak productions ha sposato pienamente questa filosofia e, il loro folle titolo d’esordio ne è la palese dimostrazione.
Guts and Glory è un titolo incatalogabile privo di una trama e di un qualsiasi senso logico, il cui unico scopo è quello di intrattenere e strappare un sorriso a tutti i giocatori insensibili alla sua macabra ironia. I protagonisti del gioco sono equipaggiati con veicoli di fortuna (puro eufemismo) e non hanno nulla da raccontare se non della loro insana passione per gli stuntmen, di cui cercano inspiegabilmente di imitare le gesta.
Giocare o non giocare? È questo il problema!
Il primo e unico menù di gioco che vi troverete di fronte, vi darà solo tre opzioni. La parte dedicata alle impostazioni vi permetterà di cambiare le (poche) opzioni disponibili quali, posizione della telecamera (che resterà sempre la stessa) , il volume della musica e degli effetti sonori e la quantità di sangue presente sullo schermo. La cosa che vi salterà subito agli occhi è una traduzione dell’Italiano approssimativa e l’impossibilità di configurare i comandi del gioco. La “sala degli eroi” invece vi consentirà di visitare un lungo corridoio tapezzato di quadri, raffiguranti gli altri folli giocatori, una classica “hall of fame” in cui molto difficilmente avrete necessità di ritornare. Non avrete altro da fare se non premere l’enorme tasto “Giocare” e iniziare la vostra (dis) avventura.
Ops..dov’è la mia gamba?
Il meccanismo di gioco di Guts and Glory è estremamente semplice. Raggiungere il traguardo in ogni mappa attraversando una serie di checkpoint. Detta così sembra un gioco da ragazzi, ma vi assicuriamo che non lo è affatto. I percorsi sono disseminati di trappole letali, che vanno da lame affilate fino a mine antiuomo, balestre, cannoni, lanciamissili e molti altri perversi tranelli, tutti dotati di una mira infallibile, capaci di colpirvi in mezzo agli occhi anche a diversi metri di distanza. A complicarvi ulteriormente la vita si aggiunge la particolare fisica dei veicoli, resa ancora più ostica dalla eccessiva sensibilità dello stick analogico ,che li renderà spesso incapaci di mantenere la traiettoria desiderata. Avrete a disposizione un tasto per usufruire del turbo (ricaricabile tramite le acrobazie) e un altro che invece rallenterà il tempo, entrambi indispensabili al superamento delle diverse situazioni “critiche”. Purtroppo questi non basteranno ad evitare i frequenti ribaltamenti dei veicoli “leggeri” spesso dovuti ad ostacoli reali o immaginari.
Sbagliare la traiettoria di una curva o sfiorare una delle trappole vi mostrerà subito l’anima “splatter” del gioco, con i protagonisti che subiranno atroci amputazioni o riporteranno orribili fratture scomposte. Il tutto avverrà con incredibili spargimenti di sangue e se siete amanti di cartoons tipo “Happy tree Friends” non potrete ignorarne le similitudini. Qualora il danno subito non sarà tale da costringervi al “respawn”, il personaggio continuerà la sua prova con l’arto mutilato, segnando di scarlatto il percorso, senza per questo correre il rischio di rimanere dissanguato. È innegabile che soprattutto nelle fasi iniziali l’effetto sia divertente, in particolar modo se riferito ai veicoli non motorizzati. Vedere un ciclista pedalare con una gamba sola o uno skater cercare l’equilibrio senza le braccia, vi strapperà inevitabilmente una risata. Collezionare le varie esecuzioni segnera’ il completamento degli obiettivi del gioco, ricompensandovi con diversi copricapo, mentre proseguire nei livelli sara’ l’unico modo per sbloccare l’intero rooster dei personaggi.
Un cronometro nella parte alta dello schermo segnerà il tempo che avrete impiegato per completare la sfida (morti incluse), qualora vogliate confrontarvi con un amico o con gli altri giocatori online. Il mattatoio sarà composto da oltre 70 sfide suddivise in 9 capitoli dalle ambientazioni diverse, tutte con un livello di difficoltà costante ed elevato. Il titolo possiede anche un editor di percorsi , che vi permetterà di condividere le vostre creazioni e partecipare a quelle della community, rendendo l’esperienza di gioco praticamente infinita. Il gioco è tutto qui. Un semplice passatempo senza pretese, che molti potrebbero trovare divertente e altrettanti odiare.
Cosa è successo alla play?
Guts and Glory è un gioco “vintage”, ma non nel senso di una scelta volutamente retrò degli sviluppatori, piuttosto inteso nell’accezione che sembra un titolo di almeno 20 anni fa. Il primo impatto che avrete con esso, sarà tutt’altro che positivo e, vi porterà a sospettare del corretto funzionamento della console (o PC) con cui state giocando o ad avere dubbi sullo schermo utilizzato. Graficamente riesce nell’impresa di demolire quasi ogni progresso ottenuto in decenni di programmazione. Le mappe sono povere di elementi e i pochi mal posizionati hanno texture spigolose. Le animazioni “disarticolate” rasentano volutamente il ridicolo per quanto sono innaturali, dandovi spesso la sensazione di controllare dei “Crush test dummies”. Diversi elementi soffrono di compenetrazione poligonale e, il frame rate per quanto regga decentemente le situazioni più caotiche, ha dei rallentamenti degni dello “stop motion” di Matrix. Stendendo un velo pietoso sui controlli che vi porteranno più volte a diffidare della vostra lucidità, non possiamo non aprire un discorso a parte per ciò che riguarda la telecamera.
Infatti il vostro principale avversario nel completamento del gioco, non sarà una sega circolare o una balestra particolarmente precisa, non sarà un salto da una piattaforma all’altra, né tanto meno l’arbitrario sistema di collisione. Il vostro acerrimo nemico sarà la telecamera posizionata alle spalle del pilota, spesso incapace di seguirvi, con una particolare abilità nello scegliere la prospettiva peggiore. Qualche volta vi capiterà che si “incastri” negli elementi delle mappe, compreso il suolo delle piste, spaccando lo schermo a metà tra il “piano” su cui si sta svolgendo il gioco e un vuoto bianco.
Con il comparto sonoro le cose migliorano leggermente grazie alle musiche sufficientemente varie. Nel caso degli effetti sonori invece si ritorna ampiamente nella mediocrità, anche se sarebbe interessante sapere dove siano stati campionati i rumori dei motori, veramente improponibili.
In Conclusione
Guts and Glory è probabilmente il gioco più strano che possa capitarvi tra le mani. Per apprezzarlo bisogna essere predisposti all’umorismo splatter di cui è impregnato, divertiti dall’assurdita’ e soprattutto dalla demenzialità delle situazioni proposte. Approcciato con una “forma mentis” diversa, difficilmente potreste sopportarne l’imbarazzante comparto tecnico e l'(in)giocabilita’. Eppure nonostante sia afflitto dai gravi problemi che vi abbiamo menzionato, potreste trovarvi a passarci ore, tra una morte e l’altra, a provare e riprovare il superamento di una maledetta sfida, inspiegabilmente incuriositi dallo scoprire quale sarà la prossima e, quali atroci esecuzioni vi riserverà.
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