Io ci ho provato. E ci ho provato per quasi 30 ore. Ce l’avevo anche fatta in realtà. Ma alla fine ha vinto lui, Immortal Unchained. Sono arrivato a quello che credo essere il boss finale, ed è successo di tutto. Si è buggato il titolo, mi è crashato due volte e, una volta riaperto, mi ha respawnato davanti allo stesso NPC. Morto questa volta però. Nessuna cutscene, nessun trofeo (versione PS4 Pro), niente di niente. Se non moltissime ore buttate su un “gioco” che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico. Soprattutto se per prenderlo servono 50€. Per di più uscito lo stesso giorno di Spider-Man, 3 giorni dopo Dragon Quest XI, una settimana prima di Shadow of the Tomb Raider e così via. Non credevo che l’avrei mai detto, tra l’altro dopo così poco tempo. Ma questo Immortal Unchained è peggio di Fall of Light. E voi sapete cosa ho scritto di quel progetto e quanto gli ho dato di voto. Bene, qui scendiamo ancora più negli inferi (purtroppo, sia per il medium in generale, sia per me che ho dovuto giocare ad entrambi). Ma vediamo insieme i motivi di questo disastro videoludico.
Siamo immortali e dobbiamo salvare i mondi… Strano
Anche Immortal Unchained basa la sua narrativa su un filone visto, rivisto, stravisto e, ormai, abusato. Siamo il solito immortale, questa volta un prigioniero, che deve salvare i mondi da una catastrofe. Per farlo ci dobbiamo legare al Monolite e riattivare tre parti di esso posti in tre differenti pianeti. Una volta fatto questo inizia la seconda parte (vi ricorda Dark Souls dopo aver preso il Lordvessel? Perché a me ricorda proprio quello, anche il fatto che il titolo peggiora enormemente). Ed è da questo punto che Immortal Unchained tira fuori il peggio di sè. Se prima il gioco era anche abbastanza godibile, con un livello di sfida alto ma sopportabile, level design delle mappe abbastanza studiato e nessun grave problema di software, nella fase due la curva di apprendimento schizza alle stelle, le aree diventano corridoi spogli pieni di nemici e iniziano crash, bug e molti più freeze. E qualche volta anche dei danneggiamenti dei file di salvataggio, tanto per non farci mancare niente. Sono abbastanza convinto che questa seconda parte non sia mai stata testata. Ed infatti alla fine un bug e diversi crash mi hanno impedito di finire il gioco. Una degna conclusione ed un perfetto coronamento per le mie 30 ore perse a giocare ad Immortal Unchained.
Un souls-like TPS… Purtroppo fatto male
Io mi sarei fermato qui. Non serve molto altro per farvi capire che NON dovete comprare Immortal Unchained, ma giustamente vorrete anche sapere cos’è questo titolo. Immortal Unchained cerca di essere un souls-like con meccaniche da TPS. Un Souls con le armi insomma. E potenzialmente come idea sarebbe anche carina. Peccato però che Toadman Interactive non sappiamo sviluppare i giochi. Perché se tu, SH, vuoi creare uno sparatutto, non puoi fare in modo che da un certo punto in poi i proiettili delle tue armi rimbalzino sui nemici o, peggio, scompaiano nel nulla, mentre quelli degli avversari abbiano range infinito. Cosa serve avere un cecchino se posso sparare al massimo a 20/25m di distanza?
Tralasciando questo, non proprio piccolo dettaglio, il gioco ci propone anche diverse armi corpo a corpo. Il problema è sempre lo stesso. Il giocatore con una spada ed il nemico con un mitragliatore; chi vincerà mai? Aggiungete poi animazioni a dir poco imbarazzanti e la mancanza di move set e direzionamento dei colpi e avete già intuito che le armi bianche sono (quasi) inutili. Parlando dei nemici ci ritroveremo ad affrontare piccoli non-morti a dei robot che possono teletrasortarsi e shottarvi. Tutto nella norma insomma. Come detto dalla seconda parte in poi Immortal Unchained diventa un vero e proprio rage game. Boss e nemici che one-shottano o bi-shottano e pochissimi Obelischi (falò).
Come ogni souls-like che si rispetti dovremo racimolare Bit per potenziare le nostre armi (ci sono veramente tante tipologie e moltissimi modelli), aumentare le statistiche e decidere i nostri perk. Questi ultimi sono delle piccole abilità passive che migliorano il danno di un certo tipo di armi e quant’altro. Se ne potranno equipaggiare al massimo 3, almeno quando (e se) arriverete al livello 50. Ma tranquilli, io sono al livello 100 e passa e comunque ci sono dei boss che mi hanno liquefatto.
Il comparto tecnico quasi non esiste
Immortal Unchained nel complesso, da distante, è quasi guardabile. Avvicinandovi, però, noterete un pop-up mai visto prima su PS4 Pro, texture che a volte si caricano altre volte no, la maggior parte delle animazioni inguardabili, diversi bug, molti crash (soprattutto nello “Step Two”), pochi colori, animazion facciali degne del peggior Agony e molto altro. Il team ha provato, riuscendoci, ad avere i 60 FPS, peccato però che il titolo soffra di continui freeze che rallentano il ritmo di gioco. Il level design delle 3 mappe iniziali è anche godibile, con diversi shortcut e vie nascoste. Poi però le aree si fanno sempre più labirintiche a causa della monotonia cromatica e della ripetitività degli scenari, anche se diventano dei corridoi. Un paradosso che solo Toadman Interactive potrà spiegarci. Sonoro altissimo e musiche per nulla potenti o memorabili. Nemici e colpi che, se troppo distanti, non fanno rumore e quindi vi colpiranno alla sprovvista facendovi anche spaventare. Insomma, non c’è quasi nulla da salvare purtroppo.
Inconclusione Immortal Unchained è un titolo da non acquistare. Soprattutto a 50€ e in questo periodo. Non so se sono stato io a ricevere un codice nato male, ma la seconda parte del gioco è quasi ingiocabile e il fatto del bug nel finale mi ha fatto arrabbiare (credo giustamente) così tanto che lo reputo un “gioco” peggiore rispetto al disastroso Fall of Light. Considerando prezzo, crash, bug e delusione non riesco a consigliare Immortal Unchained a nessuno.
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