Bentornati gamers, oggi andremo a parlare di un prodotto un po’ particolare. Un’esperienza interattiva, pensata per esseri umani “dai 5 ai 105 anni”: Way To Go. Creato da Vincent Morisset, Caroline Robert, Édouard Lanctôt-Benoit e lo studio AATOAA, Way To Go è quello che si può definire un walking simulator. Il gioco gira direttamente su browser e nel caso foste muniti di Oculus Rift l’esperienza può essere goduta anche in VR.
E’ un gioco e nello stesso tempo consolante ed allarmante, un risveglio e una chiamata sui pericoli del presente. In un periodo in cui abbiamo accesso a così tante cose, ma ne vediamo così poche, Way To Go vi ricorderà tutto ciò che esiste prima di voi, dentro di voi, con l’improvviso piacere della scoperta.
Il “simulatore” vi porterà nel mezzo di una foresta, ripresa a 360°, in cui seguiremo un curioso essere cartoonesco che camminerà o correrà davanti a noi per tutto il tempo. Potremo camminare, correre, fermarci, tornare indietro, girare di 360° e osservare ciò che ci circonda. Circondati dai suoni della natura e dalla delicata colonna sonora di Philippe Lambert.
Non c’è un obiettivo, non c’è una mappa, non ci sono scontri o nemmeno dialoghi. In quella che diventa sostanzialmente una pratica meditativa, possiamo mettere in pausa i pensieri e le preoccupazioni e farci accompagnare in un viaggio che può durare pochi minuti, mezz’ora, ore o anche non finire mai.
Non si può dire in realtà molto altro su questa esperienza, se non consigliarvi di provarla, essendo essa totalmente gratuita. Mi sono chiesta più di una volta quale fosse il fine di questa produzione. Di certo non è il mero intrattenimento. Si tratta di certo di una produzione artistica, il cui fine è far fermare le persone e, nel caso migliore, riuscire a farle riflettere. Non importa su cosa, a questo punto, poiché si tratta di un’esperienza talmente soggettiva – non per niente il “punto di vista” è il nostro – che non ha un’interpretazione unica.
YOU ARE ON YOUR WAY.
Yes, you are on your way.
It is not your first journey but Way to Go is the next journey before you. A walk through strange country – strange, familiar, remembered, forgotten. It is a restless panorama, a disappearing path, a game and a feeling. Way to Go is a small experience that gets bigger as you uncover it.
And the trees will change their shape, and the sky will widen.
And you will fly.
We go away every day. We plunge through the city, skate down roads, tunneling toward a destination without remembering the quests we are on. A journey is a collection of moments – we are here, we are here, we are here, and yet we miss these moments. A journey is a collection of choices – turn here, stop here, choose here, and yet we surrender these choices.
What if we quit surrendering? What if we didn’t miss?
Here is a world enclosed in a screen. Here is an adventure. A landscape of leaves and wildflowers, teeming with hidden life. A garden and a wilderness, a wistful blink of dream. You are Jean Painlevé, Marco Polo, Maria Merian. You are Alice, Sonic, Osvaldo Cavandoli. You are a visitor, a cartoon of face and limbs, and you are going on a walk.
Using hand-made animation, music, 360° capture technology and webGL sorcery, Way to Go imagines a dream-world of journeys. Walk, run, fly; crouch in the grass and remember what’s hidden all around. Slip like a rumour from one place into another; chase your shadow; listen to the slow pulse of the metronome, black-clad, following in your wake.
Are you alone? Are you not alone? Are you dreaming or awake? Can you ever reach the mountains?
Can you see what’s here before you?
Set out through woods and fields, sunlight and aurora, grey and colours.
Set out, in deliberate lucid looking
and you’ll find,
perhaps,
the present.
(preface by Sean Michaels)