In queste ore si stanno verificando innumerevoli discussioni sul criticatissimo evento Inside Xbox proposto nel pomeriggio di ieri da Microsoft. Le aspettative che erano state montate non sembrano essere state ripagate e in molti si sono ritrovati ad essere incredibilmente scontenti di quanto mostrato. Ma qual è stato il vero problema e il vero errore del colosso statunitense, a fronte dei contenuti presenti? Cerchiamo di analizzare il fatto con un minimo di oggettività e di discutere del perché Microsoft non è stata in grado di gestire l’hype generato.
Ombre
Iniziamo proprio da questo: c’è stato un errore fondamentale nella comunicazione riguardante l’evento, e sono state sparate cartucce che poi sono risultate essere sostanzialmente a salve, in proporzione alla promessa (su questo torneremo più avanti). Qual è il motivo? Perché, dopo mesi e mesi di lavoro certosino, Microsoft si ritrova ad alzare l’asticella dell’hype in modo fallace? Ci possono essere diverse spiegazioni al riguardo, in primis probabilmente una esagerata voglia di dare agli utenti qualcosa per cui essere contenti in mesi difficili come questi. In secondo luogo una mera tattica di marketing per attirare più utenti possibili che rischia però, come in questo caso, di rivelarsi un’arma a doppio taglio. La comunicazione relativa al “gameplay” di Assassin’s Creed: Valhalla è piuttosto emblematica: il gameplay trailer c’è stato, ma gli utenti si aspettavano molto di più. Questo non perché troppo esigenti, ma “tratti in inganno” da una comunicazione errata, anche della stessa Ubisoft: si è promesso gameplay, ma si è visto solo un trailer di scene in engine di gioco della versione Xbox Series X. Da questo punto di vista l’errore è partito da Aaron Greenberg stesso, che si è infatti scusato per aver pompato esageratamente le aspettative riguardo l’evento.
🙌🏻🙅🏼♂️🔥💪🏻 https://t.co/flIxyEQZb7
— Aaron Greenberg ➡️ E3 🙅🏼♂️💚U (@aarongreenberg) May 6, 2020
Attenzione però: di per sé non è strettamente falso ciò che è stato dichiarato. Quelli che abbiamo visto sono effettivamente, per la maggior parte, trailer che mostravano stralci di gameplay di giochi su Series X. Il problema però è un altro: il pubblico è “stanco” e ha bisogno di altro. Di più carne al fuoco. Le reazioni all’ultimo E3 parlano di questo: troppe cinematiche e poca sostanza. Potremmo confrontare questo evento con ciò che è successo in relazione al reveal delle specifiche tecniche di PlayStation 5. Anche in quel caso l’errore di comunicazione di Sony è stato evidente. Le cose, insomma, devono cambiare.
Bisogna prestare molta attenzione, oggi più che mai, in fase di marketing e di promozione delle parole e degli slogan che vengono utilizzati, poiché le interpretazioni possono essere molteplici e sono comunque sempre di più di quello che ci si aspetta. Nello stesso modo, noi utenti dobbiamo a nostra volta essere molto attenti a ciò che viene comunicato, per essere in grado di difenderci da situazioni come questa. Mai come ora una consapevolezza critica e la capacità di leggere tra le righe della costruzione pubblicitaria risulta importante.
Sappiamo bene che Microsoft subisce, per forza di cose, il confronto per ora impietoso con Sony, che grazie a PS4 non ha quasi bisogno per il momento di organizzare eventi particolari per creare aspettativa negli utenti: basta un trailer di The Last of Us Part II. In questo senso, la casa di Redmond ancora arranca dietro l’azienda giapponese, e ha compiuto il primo vero passo falso comunicativo degli ultimi due anni. Si vede bene, ed è positivo, che in Microsoft non vedono l’ora che i propri utenti mettano le mani sul nuovo hardware, e l’entusiasmo di certo ci conforta, ma è necessario aggiustare un po’ il tiro e puntare su un pochino di umiltà in più. In modo da darci la possibilità di godere davvero delle cose positive, di cui discutiamo di seguito.
Luci
Le “ombre” che abbiamo appena discusso sono state, purtroppo, in grado di obnubilare le diverse luci presenti in questo evento. Sono stati annunciato ben 13 titoli (third party) che saranno disponibili su Xbox Serie X durante il periodo di lancio, alcuni in esclusiva, altri multipiattaforma. Di questi, ben 8 sono IP completamente nuove: Call of the Sea, Bright Memory Infinite, Chorus, Scarlet Nexus, Scorn, Second Extinction, The Ascent, The Medium. Per quanto non si siano viste sorprese strabilianti, le novità sono parecchie e non potremmo essere più felici di vedere nuove proprietà intellettuali prendere vita a inizio della nuova generazione.
Buona parte di questi titoli, inoltre, uscendo anche sulla corrente generazione, sfrutteranno la ormai arcinota feature del cosiddetto “smart delivery” (a parte Scorn che uscirà SOLO su Series X e PC naturalmente): se li acquisterete su Xbox One, potrete quindi ottenerne la versione Series X gratuitamente. Tutti questi titoli mostrati, aggiungendo all’elenco Assassin’s Creed: Valhalla, Yakuza: Like a Dragon, Dirt 5, Madden NFL 21 e Vampire The Masquerade: Bloodlines 2, saranno ottimizzati per Xbox Serie X.
Quella dello smart delivery, feature ancora non confermata da Sony ma che ci aspettiamo, almeno su alcuni titoli, è un’ottima proposta per gli utenti, che si ritroveranno non costretti a passare nell’immediato alla nuova generazione, potendo usufruire di questi nuovi titoli anche sulla generazione corrente per poi decidere in seguito di effettuare l’upgrade: una decisione che potrebbe essere presa da molti, considerato che le vere esclusive next-gen inizieremo a vederle dopo qualche tempo dall’uscita delle nuove console.
Tra i titoli annunciati, sono presenti alcune esclusive console (usciranno quindi su PC), che saranno anche disponibili su Xbox Game Pass all’uscita (sia su Xbox One che su Series X): The Ascent, Call of the Sea di Out of the Blue, The Medium di Bloober Team e Scorn (quest’ultimo solo su Series X). Si parla per ora in realtà di esclusive console al lancio, quindi ancora non sappiamo se verranno poi pubblicati su altre console.
Anche Second Extincion sarà esclusiva console Xbox One e Series X e uscirà anche su PC. Per quanto riguarda Bright Memory Infinite e Scarlet Nexus non è ancora chiaro se si parli o meno di esclusive console, visto che le fonti ufficiali ancora non sono chiare al riguardo.
Nonostante dunque la delusione, comprensibile, per l’assenza di veri e propri gameplay, a causa di una comunicazione errata e forse troppo superficiale, il movimento c’è ed è evidente. D’altro canto abbiamo visto comunque titoli che, seppur nuovi, non propongono meccaniche davvero innovative, almeno così sembra, ma alcuni di essi devono ancora essere svelati a pieno delle loro potenzialità. In questo senso, è chiaro come il salto della next-gen, soprattutto in questi prodotti che rimangono comunque praticamente tutti cross-gen, non sia così evidente. Rimane il fatto che il vero salto generazionale, almeno nel primo periodo, non riguarderà tanto l’aspetto tecnico dei titoli, quanto la “qualità della vita” degli utenti console, con macchine più veloci, meno caricamenti e sistemi operativi più solidi.
Microsoft sta lavorando per creare una base importante, che ancora non è presente. La mossa di Yakuza: Like a Dragon disponibile al lancio è evidentemente stata pensata per il mercato giapponese, in cui Microsoft è incredibilmente debole. Gli eventi estivi, che ci mostreranno finalmente i titoli first party, sono dietro l’angolo e speriamo questa volta che la comunicazione sia più chiara e cristallina.