Dopo tanti anni le storie di Stephen King sanno ancora catalizzare l’attenzione e naturalmente IT non è esente da questa lode. I romanzi dell’autore, negli anni, non si sono limitati a rimanere nella loro forma originale, arrivando il più delle volte sul grande schermo con grande successo sia di critica che di pubblico. Questa regola sembra valere soprattutto per le sue opere più terrificanti. Alcuni esempi ne sono Carrie – Lo sguardo di Satana, Misery non deve morire o quel capolavoro di Shining di Stanley Kubrick. Di conseguenza si può facilmente capire come si è deciso di riportare oltre ancora una volta uno dei romanzi più famosi, ossia IT.
IT Capitolo 1 di Andrés Muschietti, tuttavia, andava in “controtendenza”, eliminando la seconda timeline dedicata agli adulti e relegandola ad un film successivo. Così oggi si riparte da dove ci eravamo lasciati e IT Capitolo 2 è pronto ad uscire nelle sale italiane il prossimo 5 Settembre. Il sequel sarà all’altezza del suo predecessore, un successo di critica e pubblico?
Dalla carta alla scena
2016, Derry. Il malefico Pennywise ritorna dopo che per 27 anni si è leccato le ferite, infertegli dal club dei Perdenti. Così, dopo i primi omicidi, Mike, uno dei protagonisti del primo capitolo, richiama i suoi vecchi amici a Derry. Tuttavia quest’ultimi, abbandonando la cittadina, hanno perso gran parte dei ricordi di 27 anni fa. Di conseguenza i nostri eroi si ritrovano nuovamente ad affrontare le loro paure alla ricerca di se stessi e di un modo per sconfiggere il nemico. La sceneggiatura del film, opera di Gary Dauberman, è tutt’altro che originale, dato che era fin dall’inizio chiaro che la trama avrebbe seguito i vecchi schemi.
Il cast del film vede James Mcavoy (Bill), Jessica Chastain (Beverly), Bill Haddere (Richie), Isaiah Mustafa (Mike), Jay Ryan (Ben), James Ransone (Eddie), Andy Bean (Stanley) e Bill Skarsgard (Pennywise). A questi si aggiungono comparse e i protagonisti del primo film che ritornano quando vengono mostrati dei flashback. Ad ogni modo tutti gli elementi hanno dato vita ad una performance convincente, anche se non esente da critiche. Menzione particolare va a Skarsgard che non delude, attestando la sua performance sul livello di quella precedente. Ci ha regalato un antagonista convincente seppur diverso da quello della primissima trasposizione su grande schermo. Da sottolineare che abbiamo potuto apprezzare la pellicola in tutto il suo splendore originale e quindi in lingua inglese, di conseguenza le mie osservazioni sono appunto in relazione a tale versione.
A supporto di sceneggiatura e recitazione non possiamo che trovare il lavoro più che discreto di Paul D. Austerberry, scenografo del film, e di Checco Varese, direttore della fotografia. Le ambientazioni proposte sono, in poche parole, azzeccate e mai esagerate. In questo modo lo spettatore ha la sensazione di essere immerso in ambienti vivi e reali, dove le vicende presentate, sebbene alquanto surreali, risultino incredibilmente palesi. Naturalmente è scontato come questo elemento contribuisca a caricare l’atmosfera di suspense e ansia.
La regia
In questo secondo capitolo abbiamo la riconferma di Andrès Muschietti, padre della scelta di dividere i due archi narrativi. Di conseguenza anche in IT Capitolo 2 notiamo una regia pulita e incentrata a narrare una “storia dentro la storia”. Infatti ognuno dei nostri eroi nel suo percorso si troverà ad affrontare le sue paure singolarmente, divenendo protagonista e catalizzatore dell’azione. Di contro, queste sequenze faticano leggermente a incollarsi come un tutto, accomunate solo dalle emozioni suscitate allo spettatore e dalla presenza del nostro clown preferito. Altro piccolo elemento di congiunzione è la sezione finale dove i protagonisti, dopo il loro viaggio in solitaria, uniscono le forze nella battaglia finale. Tutto questo naturalmente è condito da jumpscare, non eccessivi, e da elementi che contribuiscono a creare una certa suspense. Ad esempio specifiche sequenze dove la tensione viene caricata al massimo per poi lasciarla esprimere in scene più o meno catartiche.
Insomma IT Capitolo 2 cattura l’essenza e lo spirito dell’opera originale, proponendo un risultato che cerca di dar maggior spazio alla caratterizzazione dei personaggi, convogliando le scene di “vera paura” sulle apparizioni di Pennywise. Purtroppo questa intenzione trova una realizzazione migliore nel primo film, dove Andrés Muschietti si è concentrato sul lato più intimo e umano della vicenda. Ad ogni modo in questo capitolo c’è spazio anche per sentimenti diversi da quello della paura, come il senso di rivalsa o quello di speranza che avvolge il finale.
Conclusioni
Nel panorama dell’horror moderno troppo spesso sono proposti prodotti che basano il proprio successo su altro piuttosto che sulla costruzione di un’adeguata suspense e della giusta inquietudine. Ebbene le riproposizioni del romanzo di Stephen King vanno in controtendenza rispetto alla media, esprimendo più emozioni che non per forza sono appannaggio dei bambini. Magari non abbiamo davanti un capolavoro, ma un adattamento riuscito e appagante, che rende giustizia alla sua matrice originale, portandola al di fuori dei suoi confini originali.