Lunedì siamo stati all’anteprima nazionale di Joker, il film vincitore del Leone d’Oro all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. L’anteprima si è tenuta a Roma, nel cinema The Space, Cinema Moderno – come avrete anche potuto vedere dalle nostre storie sui social.
Il film ci porta a scoprire le origini di uno dei villain più famosi per quanto riguarda l’universo della DC Comics, appunto il Joker, la nemesi certamente più conosciuta di Batman. Il film è prodotto dalla Warner Bros, e la regia è di Todd Philips, che ha anche scritto il soggetto. Tra i producer anche Bradley Cooper.
Joker arriverà nelle sale a partire dal 3 Ottobre 2019.
La trama
Ovviamente la nostra recensione sarà al 100% senza spoiler. Ma è comunque doveroso andare ad introdurvi il soggetto. Il film parla della vita di Arthur Fleck, un uomo problematico che vive nella Gotham City degli anni ’80. Arthur vive in una città che sta passando un periodo molto buio a causa di una buona dose di malcontento tra il popolo. Ma il nostro protagonista ha ben altri problemi, in quanto è un uomo che non riesce a farsi comprendere, è il più classico degli uomini fantasma ignorati dai più. Arthur cerca in tutti i modi di farsi notare, e il suo sogno è quello di portare un sorriso nella vita delle persone. Una situazione che emerge ed è molto importante nel film è il suo rapporto con la madre, Penny Fleck, anche lei una donna molto instabile che ha soprannominato il nostro protagonista “Happy”.
Questa è la sinossi base del film, e chiaramente non vi diremo altro, in quanto dovrete vedere da voi come andrà a nascere il Joker. Il film ha moltissimi punti di vista al suo interno, e offre un’interessante visione su tantissimi argomenti più che interessanti: parla di empatia, soprattutto della mancanza di essa, ma anche di follia, di rapporti sociali in senso più generale, e di tantissimi altri temi, tutti approfonditi in egual misura. In più, sullo sfondo, anche molti elementi della storia originale di uno dei dualismi del fumetto più conosciuti di sempre. Nel film, infatti, appare anche la famiglia Wayne, e di come le origini di Joker abbiano portato alle origini di Batman.
Il film, a livello di evoluzione della trama in sé, forse ha un ritmo gestito non proprio al meglio, in quanto parte molto lentamente, spiegandoci ad esempio la vita di Arthur, che indossa la “maschera” del pagliaccio per lavoro. In seguito, una volta dismessa questa, il protagonista mostra la sua vera natura, quella della persona con un disturbo che lo porterà a ridere in maniera isterica e incontrollata nelle situazioni di tensione. Joker infatti, almeno fino ad un preciso punto del film, ha un ritmo molto compassato, dopodiché il susseguirsi degli eventi sarà quasi incontrollato, piuttosto in linea con l’evoluzione del personaggio all’interno della pellicola.
Il personaggio di Arthur Fleck è interpretato da Joaquin Phoenix. Bene, il consiglio che posso darvi è di soffermarvi per un attimo su questa sezione della nostra recensione. Joaquin Phoenix in Joker è, e per farlo capire meglio lo scriverò in caps lock, MOSTRUOSO. Il film si regge principalmente sulla sua incredibile, pazzesca, totale prova attoriale. Come quasi sempre accade nelle anteprime, il film era in inglese sottotitolato, perciò è stato davvero possibile capire come l’attore abbia recitato sotto ogni aspetto. Il ruolo di Arthur, anche a detta del regista, è stato modellato proprio per essere interpretato da Phoenix, e questo elemento si nota in maniera chiara: si sfruttano al meglio la sua voce, la sua gestualità e la sua mimica. Questo trasforma Arthur Fleck in un personaggio complesso, vario, comprensibile ma al tempo stesso imprevedibile. Il Joker è un pazzo, questo lo sappiamo, e Joaquin Phoenix è riuscito nell’arduo ruolo di rendere la sua pazzia incredibilmente reale. Arthur Fleck vuole diventare un comico, ma Joaquin Phoenix è riuscito a rendere seria la comicità. Quasi mai resto impressionato a tal punto dalla prova di un attore, ma in questo caso posso dire di essere rimasto estasiato.
La regia e le musiche
Come detto in apertura della nostra recensione, la regia è affidata a Todd Philips, conosciuto per aver diretto film come “Borat” oppure la trilogia di “Una notte da leoni“. Philips ha anche contribuito alla sceneggiatura di “A Star is born” in collaborazione con Bradley Cooper, con il quale ha collaborato anche in questo film. La sua regia è molto accattivante, con una forte predilezione ai primi piani, ovviamente incentrati sulla figura di Joaquin Phoenix. Sono infatti assenti grandangoli o comunque campi larghi, anche nelle situazioni in cui Arthur si trova nella folla di Gotham. Quindi una regia che riesce ad esaltare, e anche molto, l’espressività di Phoenix e degli altri membri del cast, che finora non abbiamo citato pur trattandosi di un cast di prim’ordine (Robert De Niro, Zazie Beets, Frances Conroy tra gli altri). La regia, stando anche a quanto dichiarato da Philips stesso, voleva mettere in risalto il disordine mentale di Fleck, ma anche come la tentacolare città di Gotham va ad influire su Arthur.
Per quanto riguarda le musiche, queste sono state curate da Hildur Guðnadóttir, che ha curato le musiche anche dell’ultimo prodotto di HBO, ossia la serie-rivelazione Chernobyl. La Guðnadóttir ha creato delle musiche che accompagnano molto bene quello che accade sulla scena inserendo anche dei brani di artisti famosi, come ad esempio i Black Keys. Tutti brani che ben si inseriscono sulla scena, e accompagnano i movimenti e i “momenti ballerini” di Arthur. Forse le musiche non sono il fiore all’occhiello della produzione, in quanto sono effettivamente abbastanza dimenticabili: sono ben inserite nel contesto, ma non riescono a “rubare l’orecchio” allo spettatore.
In conclusione
Per chiudere la nostra opinione, possiamo riassumere il tutto in una semplice frase: Joker è un serio candidato a parecchie categorie di Oscar. Il film è assolutamente tra i papabili film dell’anno, al pari di C’era una volta… A Hollywood, e senza la minima ombra di dubbio, dall’alto della mia opinione che conta come un due di denari quando la briscola è a bastoni, Joaquin Phoenix vincerà l’Oscar come Miglior Attore Protagonista. Senza se e senza ma. Come detto e ripetuto, l’impianto del film è principalmente basato sulla sua prestazione, anche se la trama offre comunque un punto di vista originale e diverso sulle origini del villain.
Dopo aver letto della vittoria del Leone d’Oro da parte del film, la mia curiosità su Joker era aumentata, anche se per non rovinarmi la visione non mi ero informato per nulla in merito. Anzi, un po’ per partito preso, ammetto di aver avuto una sensazione molto strana al riguardo, dato che da buon patito di supereroi, pensare che qualcosa venisse cambiata rispetto alla storia originale di Joker e Batman mi ha portato a storcere il naso. Posso però dire di non essere mai stato più felice di essermi sbagliato così tanto di una mia valutazione. Joker, anche per chi non fosse fan della sua versione fumettistica, è un film da vedere e rivedere. Promosso a pieni voti e super consigliato.