Alcuni mesi fa lo sviluppatore e publisher indipendente 3D Clouds ha annunciato l’arrivo sui lidi di PC e console di King of Seas, un interessante action-RPG ambientato in uno spietato mondo piratesco. A dire il vero, non si tratta dell’ARPG che potreste aspettarvi. Il gioco infatti è realizzato con visuale isometrica e vi permetterà di controllare la vostra nave in spietate e difficili battaglie navali, gestendo la vostra ciurma ed esplorando un mondo generato proceduralmente ad ogni NG. Tutte queste premesse risultano certamente promettenti e abbiamo avuto la possibilità di testare con mano, grazie a una preview build su PC di circa 45 minuti fornitaci dagli stessi sviluppatori, se effettivamente risultino realizzate.
Il primo paragone che potrebbe venirvi in mente leggendo questo titolo è probabilmente Sea of Thieves, esclusiva Microsoft sviluppata da Rare, ma non potreste essere più lontani da quello che è il concept invece di King of Seas. La prima cosa che noterete è la presenza di una storia originale, con personaggi ben congegnati e certamente intrigante. Un elemento che ho trovato delizioso è il character design, reso tramite disegni a mano e dall’eccellente caratterizzazione, che certamente vi resterà impressa. L’unico modo in cui vedrete infatti i protagonisti, e non solo, della storia è proprio tramite le loro illustrazioni che appariranno durante i dialoghi, perché nel gameplay vero e proprio sarete solo voi e la vostra nave nello sconfinato grande blu. Avrete quindi modo di esplorare una mappa piuttosto ampia, che andrà mano a mano scoperta anche grazie alle preziose cartografie che potrete acquistare, e intraprendere numerose quest, principali e secondarie, per proseguire la storia, alla ricerca di risorse o alla caccia di bastimenti nemici da affondare, o semplicemente con il fine di commerciare beni più o meno preziosi nei vari mercati (esiste infatti anche un sistema economico, per quanto semplice, secondo il quale i beni, come legno o cibo, costano più o meno a seconda della loro reperibilità in determinati porti).
La navigazione è resa in modo efficacie, tramite la gestione delle vele che daranno o meno velocità alla vostra nave se alzate o spiegate (tramite tastiera con W e S) e la direzione del timone (data con A e D). Bisognerà un po’ impratichirsi, ma non è nulla di troppo difficile. Le meccaniche di combattimento sono quelle vere e proprie di una battaglia navale in tempo reale: avrete a disposizione il colpo dei cannoni di destra e di quelli di sinistra, che però andrà utilizzato al momento giusto, visto che necessita anche di un tempo di ricarica. Inoltre potrete cambiare il tipo di colpo per andare a danneggiare una “parte” diversa della nave, che sia la struttura vera e propria, oppure l’equipaggio. Il fine resta comunque uno solo: affondare il nemico. Sarà possibile anche equipaggiare specifiche abilità (organizzate in tre “rami”), che andranno mano a mano sbloccate salendo di livello, grazie alle vittorie o anche semplicemente come premio alla vostra voglia di esplorare. Non è semplicissimo padroneggiare nell’immediato il sistema di combattimento, ma sarà necessaria un po’ di pratica e forse qualche sconfitta. È possibile scegliere un livello di difficoltà minore alla partenza della vostra partita, ma dove sarebbe il gusto senza un pizzico di sfida? Esistono inoltre diverse classi di navi, acquistabili dal Carpentiere, che avranno abilità uniche, e un’interessante possibilità di personalizzazione. Il gioco proporrà anche un sistema di fazioni, legato alla conquista dei porti e degli avamposti e alle scelte del giocatore in questo senso, e si potranno reclutare nuovi membri dell’equipaggio nella Taverna.
Non posso pronunciarmi in maniera più approfondita sulla storia e sulle meccaniche più avanzate, poiché ho avuto modo di giocare appunto una build di 45 minuti che non permette di proseguire più di tanto né nella storia né nell’esplorazione. Tuttavia le premesse sembrano molto interessanti e in parte anche originali, con personaggi che mi hanno immediatamente conquistato per la loro personalità.
In generale dunque, le promesse di King of Seas sono molto interessanti e ambiziose, e sono rimasta davvero intrigata da questa prima prova, che fa presagire diverse ore di divertimento (si parla di circa una ventina di ore di gioco per una singola run, ma certamente dipenderà anche dalle scelte del giocatore di dedicarsi ad attività secondarie). Potrebbe anche essere intrigante l’elemento procedurale, che va a proporre mappe diverse ad ogni nuova partita, andando quindi a stimolare la rigiocabilità.
Se il desing dei personaggi mi ha conquistato, un po’ meno lo ha fatto quello dell’ambientazione, che propone luoghi che in generale tendono un po’ a ripetersi. Ci troviamo comunque, ci tengo a sottolinearlo, davanti ad una produzione indipendente, che quindi non ha certamente a sua disposizione mezzi stratosferici. Non si parla di un sandbox con milioni di possibilità, ma di un prodotto che promette specifici elementi e che sembra essere assolutamente in grado di mantenerli. Visto questo quindi, non posso che ritenermi soddisfatta in pieno di quello che ho visto e provato (aggiungendo anche all’equazione una piacevolissima soundtrack) e, al netto di un po’ di ottimizzazione e di pulizia, non posso che essere molto fiduciosa nel risultato finale.
King of Seas sarà disponibile su PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch nei primi mesi del 2021.