Dopo un piccolo rinvio della data di uscita, finalmente King Of Seas è pronto a spiegare le vele e catapultarci in mare aperto, in un mondo completamente da esplorare! Qualche mese fa abbiamo avuto modo di mettere le mani su una versione di prova del nuovo titolo targato 3DClouds e Team 17 ed avevamo accolto con grande entusiasmo il lavoro svolto fino a quel momento dal team italiano. Con largo anticipo rispetto all’effettiva data di uscita, ci è stato dato modo di avere accesso alla versione completa del gioco e quindi, dopo aver passato ore e ore in mare, siamo finalmente pronti a darvi le nostre impressioni su questo interessante RPG a tema piratesco.
La nostra prova è avvenuta su PS5, sfruttando la retrocompatibilità della next-gen di casa Sony. Il gioco sarà disponibile domani 25 maggio su PC, PS4 e Xbox One.
Pirati RPG, ma non solo
Possiamo partire proprio da questo titolo per spiegare, molto in breve, quello che effettivamente è King Of Seas: parliamo di un RPG con visuale dall’alto, in cui al centro dell’azione ci sono navi pirata in un mondo aperto e da esplorare. Nella nostra anteprima di qualche mese fa ci eravamo smarcati praticamente subito da un paragone con una produzione che è assolutamente tra le autorità per quanto riguarda i giochi a tema piratesco, vale a dire Sea Of Thieves. Il paragone infatti non è calzante, innanzitutto perché siamo davanti ad un action RPG single player, quindi ben lontani per genere dal titolo Rare, ma la differenza sta anche in maniera netta nel focus del gioco stesso: in Sea Of Thieves infatti è sicuramente importante l’esplorazione in mare, ma si alterna anche alla fase a terra. Questo elemento in King Of Seas è completamente assente: l’azione infatti si svolge tutta in mare aperto. Va però detta una cosa, prima di addentrarci nella descrizione di cosa sia effettivamente King Of Seas: i fan del titolo Rare troveranno assolutamente pane per i loro denti.
Cerco di spiegarmi meglio: nella produzione 3DClouds è infatti presente, in maniera chiara ed evidente, una vera e propria modalità Storia, che funge da collante per tutta la nostra azione nel mondo di gioco. La storia ci permetterà di scegliere un nostro avatar, uomo o donna, e ci catapulterà in una trama in cui, da figli del Governatore supremo, ci ritroveremo ad essere braccati in quanto sospettati di aver ucciso proprio nostro padre. A salvarci arriverà la pirateria e quindi, per provare la nostra innocenza, dovremo intraprendere anche noi la vita dei fuorilegge, smascherando gli intrighi che ci hanno visti protagonisti. La storia viene presentata attraverso dei dialoghi che si svolgono nelle scene di intermezzo, con delle nuvolette di testo e dei personaggi disegnati a mano. La storia è di impostazione piuttosto “classica”, ma comunque si lascia giocare. Nonostante la mancanza di dialoghi animati, i personaggi poi risultano piuttosto credibili e ben caratterizzati.
Uno degli elementi chiave di King of Seas è la libertà di esplorazione. Sebbene infatti il gioco tende a portarci sempre a seguire la storia, ci dà però anche la possibilità di fregarcene completamente e di andare in giro per mare a compiere razzie, distruggere le altre navi, andare alla ricerca di materiali e casse di equipaggiamenti. Ho davvero apprezzato molto questa componente, in quanto mi ha permesso, per parecchie ore di gioco, di andare da solo in giro per il mare a divertirmi a giocare a fare il pirata vero e proprio. Potrete decidere se seguire un percorso binario, completando quest, oppure dedicarvi alla sana pirateria, razziando e soprattutto vendendo il frutto dei vostri colpi per guadagnare bei soldoni facili.
Un elemento importante è infatti quello che accade nei porti: il mondo è costellato di stazioni e porti dove poter attraccare, e qui troverete un mondo di opportunità. Oltre al carpentiere, che ovviamente vi permetterà di acquistare elementi di potenziamento per la nave, troverete anche il mercato: qui troverete i consumabili, ma potrete anche decidere di vendere quanto avete depredato dalle navi e dai vari relitti che troverete sparsi sulla mappa. Questo avrà un impatto sulla disponibilità di merci nel mercato stesso, e quindi porterà a delle fluttuazioni nel valore della merce: fate sempre attenzione dunque a quali sono i prodotti che il mercato vende a caro prezzo, perché vi verranno pagati bene e, qualora decidiate di ricomprarli, li pagherete molto meno.
Ma adesso arriviamo a parlare di quello che è effettivamente il gameplay di King Of Seas: abbiamo già più volte ribadito che siamo davanti ad un RPG a tema piratesco, ma possiamo parlare tranquillamente di un titolo che strizza l’occhio anche agli ARPG, con un sistema di combattimento molto simile a quello, ad esempio, di un capisaldo del genere quale Diablo. I due grilletti laterali L1/R1 sono necessari all’uso delle vele, basato su tre diversi livelli di “potenza”: sulla nostra velocità ovviamente avrà un impatto importante la direzione del vento, che è sempre bene considerare. Andare controvento ci farà andare molto più piano, e quindi ci potrebbe anche esporre troppo agli attacchi nemici, specie usando le imbarcazioni più pesanti.
Ai due grilletti laterali L2/R2 è infatti demandata la gestione dei cannoni: con L2 partono le cannonate da sinistra, con R2 quelle da destra. Progredendo nel corso della campagna, ma anche semplicemente livellando, sbloccheremo poi le diverse abilità, che potranno essere gestite con i quattro tasti azione del pad: queste generano diversi effetti sulle navi nemiche. Un elemento che aggiunge profondità al tutto è derivante dal fatto che possiamo scegliere la tipologia di attacco: ogni nave è infatti dotata di tre diverse barre di salute: barra blu che indica la salute delle vele, barra rossa per lo scafo, barra gialla per l’equipaggio. Potremo alternare quindi tre stili di palle di cannone, per andare ad impattare le diverse barre: solo quando la barra dello scafo raggiunge lo zero, allora avremo la meglio sugli avversari. Questo però non significa che bisogna ignorare le altre, in quanto ovviamente riducendole si otterranno dei vantaggi tattici, quali la riduzione permanente della velocità dei nemici, oppure la capacità offensiva nemica. Un sistema particolarmente profondo quindi, che si traduce in battaglie navali particolarmente complesse, che non possono assolutamente essere affrontate, specie ai livelli iniziali, con eccessiva sfrontatezza. Come detto, il sistema RPG vede quindi un livellamento continuo, che si traduce anche nell’ottenere dei punti talento, che possono permetterci di sfruttare diverse abilità in battaglia, ma anche abilità passive che fanno sempre comodo.
Come detto, King Of Seas non è assolutamente un titolo semplice, dato il suo sistema di combattimento complesso e ben stratificato. Le prime ore di gioco servono per prendere confidenza con il mondo di gioco, e questo sa essere davvero un luogo poco ospitale, specie perché ci troveremo ad affrontarle sullo sloop, una nave veloce, ma davvero poco resistente: bastano pochi colpi e si va a picco. Questo mi permette di introdurre anche il fatto che, progredendo nella storia, potrete sbloccare diverse tipologie di navi, come la flute, il brigantino, il galeone e la fregata. Ognuna di queste ha caratteristiche e potenzialità diverse, che dovrete ovviamente imparare a gestire al meglio.
In ultima sede dobbiamo parlare proprio del mondo di gioco. Esplorare è sicuramente un passaggio necessario, ma farlo non è assolutamente semplice, in quanto, praticamente, vi ritroverete quasi sempre a viaggiare senza punti di riferimento. Le porzioni della mappa vanno infatti sbloccati dai cartografi, che, pagando, vi forniranno delle importanti informazioni sulle isole nei paraggi. Questa scelta l’ho trovata personalmente giusta fino ad un certo punto: se è vero che così mi sento costretto ad esplorare, farlo troppo alla cieca può essere destabilizzante. Inoltre, data la difficoltà, specie inizialmente, di avere molti soldi a disposizione, pagare per avere accesso alle mappe può far storcere il naso. Questo però è un male relativo, in quanto comunque gli obiettivi delle missioni sono sempre visibili sulla mappa, quindi se decidete di puntare solo le missioni la questione si pone in maniera relativa.
Il mondo di gioco ha anche un’altra caratteristica interessante: la sua natura randomica. La mappa di gioco è fissa, non cambia, ma ogni volta che si muore e si riparte, cambia praticamente tutto il resto: esempio, non troverete mai la stessa nave nello stesso punto, e quindi ogni vostra partita sarà comunque sempre diversa dalla precedente in qualche modo. Un elemento che forse può essere considerato un neo in tutto questo è sicuramente la varietà delle ambientazioni: alle volte infatti il mare aperto risulta essere fin troppo aperto, e piuttosto vuoto. Lo stesso vale anche per i porti e i punti di approdo, che risultano, dopo poco, praticamente tutti identici.
Comparto tecnico
King Of Seas fornisce un’ottima prova anche per quanto riguarda il comparto tecnico. A livello grafico, per quanto si tratti di un open world, quello che si pone davanti ai nostri occhi risulta essere sempre piuttosto gradevole, colorato, e ben realizzato. Abbastanza validi i differenti modelli di imbarcazioni, che sono ben distinguibili e dettagliati. Ottimi i disegni degli intermezzi, realizzati tutti a mano, che rendono ancora più caratteristici i personaggi. Nella fase della nostra anteprima avevamo denotato una bassa pulizia delle texture, e questa è stata solo parzialmente migliorata: più di qualche volta sono presenti cali di frame, ma nulla di particolarmente grave.
Assolutamente di ottimo livello invece il comparto audio, sia per quanto riguarda le musiche di gioco, che i rumori ambientali. Le musiche sanno davvero accompagnare al meglio le nostre esplorazioni, e alternano tracce allegre, che comunque mettono quel pizzico di brio e di “allegria” al nostro spostamento nel mondo, con tracce anche più “sostenute“, come quelle che si possono ascoltare durante le battaglie. Insomma, la musica segue perfettamente quello che accade su schermo, ed è una cosa mai scontata.
In conclusione
King Of Seas, lo diciamo senza mezzi termini, per i fan del mondo piratesco è assolutamente un must have. Ci troviamo davanti ad un prodotto di altissima qualità, cosa che fa oltremodo piacere di vedere a questi livelli, considerato il fatto che si tratta di un gioco prodotto da un team italiano. 3DClouds ha saputo davvero tirare fuori dal cilindro un gioco che sa intrattenere non solo limitatamente ad una storia ed un gameplay godibile, ma ha saputo davvero colpire nel segno nell’interpretazione del concetto di “open world“, che è lì, pronto ad essere esplorato e conquistato a suon di cannonate.
Come abbiamo avuto modo di dire e ridire nel corso di questa recensione, King Of Seas si stacca di netto da quanto creato da un prodotto abnorme come Sea Of Thieves, creando una validissima alternativa, single player, che però è in grado di puntare anche su diversi spunti e su un modo completamente diverso di intendere un titolo ad ambientazione piratesca. Questo lo rende quindi un gioco da giocare assolutamente, dato anche un prezzo di soli 19,99 euro.
King Of Seas sarà disponibile dal prossimo 25 Maggio su PC, PS4 e Xbox One.