Cari lettori, siete soliti leggere sulle nostre pagine le recensioni dei giochi o dei contenuti aggiuntivi in uscita. Per Kingdom Hearts III Re:Mind, però, abbiamo deciso di optare per una visione leggermente diversa che vada ad analizzare il DLC come una recensione, ma senza l’obbligo del voto. Questo speciale, infatti, vuole essere più che altro un punto di vista che andrà a contenere anche alcuni spoiler sullo stesso contenuto, ma che mi piacerebbe possa diventare un elemento di discussione con i fan della serie, con voi lettori e anche con chi non la pensa come me. Sul DLC, la nostra Mad aveva già espresso delle perplessità, e infatti ha mantenuto la sua promessa, ossia non ha giocato il DLC. L’ho fatto io, in sua vece, e devo dire che i suoi dubbi hanno trovato conferma.
Prima ancora di cominciare, devo necessariamente fare un cappello narrativo importante. Kingdom Hearts III ha rappresentato, per me, il Top ma anche un Flop del 2019, perché mi è piaciuto, ma al tempo stesso non ho fatto a meno di arrivare a detestare alcuni suoi aspetti.
Partiamo perciò da quello che ho apprezzato del titolo: sicuramente la componente grafica, semplicemente di un altro livello. Ma anche il combat system, così profondo e pieno zeppo di possibilità di attacco, che univa insieme tutti i vari esperimenti fatti finora. E fino a qui, tutto regolare. La cosa, però, che più di tutte ho adorato del gioco, è stato il suo finale. Con questo non intendo tutta la parte del Cimitero del Keyblade — anzi quella parte mi ha quasi infastidito —, ma parlo semplicemente della cutscene finale, quella accompagnata da “Don’t Think Twice” con Sora che scompare dopo aver salvato, per la centosedicesima volta, Kairi. Ecco, quel video, che ho rivisto pochi giorni fa, proprio in attesa del DLC, apre i miei condotti lacrimali manco fossero le Cascate del Niagara.
Tutto il resto, semplicemente, non mi è piaciuto. In primis: la difficoltà. Kingdom Hearts III riesce nell’ingrato compito di risultare ancora più facile del secondo capitolo, e ce ne voleva. Anche in modalità Critica, tranne in alcuni momenti, è più difficile morire che sopravvivere. Ma la cosa che ho odiato di più sono alcuni mondi: a distanza di un anno esatto, ancora mi chiedo che cosa diavolo ci sta a fare il mondo di Arendelle. Sora che rimane affascinato da Elsa che canta “Let It Go“, ma siamo seri (detto da uno che piange per il finale la cosa fa ancora più ridere, ma il fastidio è allucinante)? Per non parlare poi delle novità del combat system, come le Attrazioni, che in pratica corrispondono al presentarsi in guerra con dei cannoni laser mentre i nostri avversari usano delle pistole ad acqua, per farvi capire quanto sono overpowered.
Come se non bastasse, poi, la cosa che mi è piaciuta meno di tutte è stata la gestione della storia. I tanto famigerati buchi di trama, da sempre presenti nel mondo di Kingdom Hearts, qui si manifestano nel momento peggiore: nel finale. Non parlerò del fatto che il gioco abbia avuto 10 anni di sviluppo, e che quindi queste cose non dovrebbero nemmeno esistere, ma tant’è. “Piccola” nota: ho fatto la mia seconda run per prepararmi al DLC, e un gioco che prometteva 80 ore di contenuti, in realtà, saltando tutti i filmati dura meno di 15 ore. Grazie, Nomura. Seconda piccola nota: quando all’inizio, partendo per il Monte Olimpo, leggiamo “Kingdom Hearts II.9“, anche sapendolo, la voglia di disinstallare il gioco è sempre e comunque molto alta. Grazie, Nomura, parte 2.
Passato questo interminabile cappello, che comunque vi dovrebbe servire per capire a che cosa state andando incontro, vi descrivo la mia reazione quando è stato annunciato questo Re:Mind. Dovrò censurarmi, ma il classico vaffa… è scappato. Questo perché non riuscivo ad accettare il fatto che un titolo, con così tanto tempo di sviluppo, con tutte le attese dei fan e tutte queste motivazioni, avesse bisogno di un DLC che andasse a tappare i buchi. E soprattutto, il prezzo: 30 euro, dopo averne spesi 70 al Day One, sarebbero troppi anche se mi offrissero 40 ore di contenuti. Ma alla fine, dato che Kingdom Hearts è una serie che mi sono anche inciso sulla pelle con un tatuaggio, non potevo rinunciare. Perché, in fondo, a noi gamer piace essere masochisti.
Il peggior DLC di sempre…
Buoni tutti, questo titolo non vuole essere assolutamente un’indicazione del mio giudizio in merito al DLC, ma è una semplice citazione dell’Uomo Fumetti, presa direttamente dai Simpson. Prima di tutto, di che cosa tratta questo Re:Mind? Alla luce del finale del gioco base, Sora decide di partire alla ricerca della ragazza che non si tiene mai fuori dai guai, che qualora fosse stata una nostra fidanzata altro che spirito da crocerossini, sarebbero partite le denunce per stalking, ma lasciamogliela passare. Sora, quindi, deve cercare di “ricomporre” Kairi ritrovando corpo, anima e cuore della ragazza. Per farlo, però, dovrà utilizzare il potere del risveglio, ma visto che il cuore di Kairi è scomparso, usarlo in questa maniera comporterebbe la sua stessa scomparsa. Sora è però determinato a portare avanti questa missione e torna nel Mondo Finale, dove incontra Chirithy, che gli spiega come poter fare.
Qui arriviamo al punto cruciale, quello che rende questo DLC una follia a mio modo di vedere: per salvare Kairi dai capelli rossi, Sora deve tornare indietro nel tempo, armato di cazzuola per tamponature, e coprire tutti i buchi di trama. Ma, soprattutto, per ritrovare Kairi deve riunire il potere della luce, collegando al suo i cuori dei sette guardiani. Solo che, a livello meramente teorico, Sora non può intervenire sul passato, o meglio: lo deve ripercorrere, accettando quello che succede, senza poter cambiare nulla. Ed esattamente 4,6 secondi dopo arriva il primo cambiamento del finale, che permette poi a Sora di avviare questo collegamento di cuori manco fosse una linea internet. Qui mi fermo, altrimenti vi andrei a spoilerare l’intero DLC, e quindi vi lascio scoprire da voi quello che succede.
Re:Mind riesce ad essere gestito male a livello di trama, ma soprattutto NON copre tutti i buchi. Anzi, riesce a gettare nuovi dubbi, con delle cutscene che si trovano all’inizio, nel quale vengono dette determinate cose che poi nel DLC semplicemente vengono ignorate. Ma, soprattutto, la domanda fondamentale è una sola: “c’era davvero bisogno di un DLC da 30 euro per rigiocare il finale del gioco base con 4/5 cutscene extra?“. Ai miei occhi, infatti, questo contenuto risulta scemare dietro questa domanda che non trova alcuna risposta, se non il fatto che Square Enix e Nomura non si sentono ancora abbastanza insultati dai fan, e quindi pare vogliano rimediare.
Per concludere questo mio commento su questa prima parte del DLC, però, devo dire che alcune novità e alcune sezioni sono molto interessanti: per esempio, il fatto che Scala Ad Caelum sia esplorabile è un elemento molto carino, soprattutto perché il level design è davvero di qualità. Un altro elemento che semplicemente mi ha lasciato a bocca aperta, però, è la parte prima del finale, con unza battaglia davvero spettacolare (non vi dico nulla, sempre per il discorso spoiler). Anche l’aggiunta della modalità Foto-scatto è molto interessante, in quanto comunque è una modalità molto profonda e che vi può intrattenere a lungo, a differenza di Re:Mind che dura in tutto nemmeno 4 ore. Ripeto, 30 euro, per un DLC di 4 ore che si basa quasi tutto su un qualcosa di già giocato nel gioco base.
Terminato Re:Mind, si sbloccherà quindi l’Episodio Limitcut, che se l’avessero chiamato Final Mix non si sarebbero sbagliati. Qui siamo un anno dopo la fine del gioco, e i guardiani della Luce si stanno spendendo alla ricerca di Sora, che come detto è scomparso. Qui arriva un’altra delle tante “strizzate d’occhio verso i fan” che compongono il DLC: la presenza, per 4 minuti e mezzo, dei personaggi di Final Fantasy. Aerith, Leon, Yuffie e Cid appaiono infatti in una cutscene mentre parlano con Riku, che fa il conto della ricerca di Sora. Paperino, Pippo e Topolino sono intenti a rigiocare i primi due capitoli della serie e anche il terzo per cercare di trovare Sora; Aqua, Terra e Ventus, invece, tutti gli spinoff. E Kairi? Niente, si è fatta addormentare da Ansem il Saggio perché pensa che dentro di sé ci sia un indizio per trovare Sora. Ancora fatico a trovare una logica, ma ok. Comunque, ad ogni modo, l’altra grande strizzata d’occhio verso i fan arriva con il fatto che Cid trova nel suo computer, tra una cronologia di internet malandrina e Netflix, i dati del cuore di Sora, insieme ai quali ci sono anche i dati di tutti i 13 contenitori di Xehanort. E qui arriva quindi la possibilità per voi di dilettarvi nel riaffrontare le versioni Super Saiyan dei boss.
Alla luce di tutto questo, avendo provato a batterli, posso dire che si tratta di una sfida molto difficile. E qui nasce un altro grande problema: perché, se il gioco base è facile, e lo si può finire anche a livelli non altissimi, hanno pensato di piazzare dei boss che se non si è almeno al livello 75 ci fanno fuori in 2 minuti? Il bilanciamento di questa sfida è troppo sballato, e in pratica per riuscire a passarlo dovreste rifare il gioco da capo, e allora sì, forse potreste farcela. Ma questo ci può stare, dato che comunque anche nelle versioni Final Mix degli altri giochi della serie era così. La cosa che però non capisco davvero è quale sia la ragione per cui, per riuscire ad arrivare a scoprire il vero finale del DLC, si debbano per forza affrontare nuovamente tutti i boss. Esatto, perché una volta sconfitti i 13 boss, scopriremo dove si trova Sora, e solo a quel punto avremo accesso al vero finale, dove incontreremo Yozora, come mostrato dai trailer. A quel punto, troverete una delle più grosse “trollate” mai pensate da Tetsuya Nomura. Affrontando Yozora infatti potrete sbloccare due finali alternativi. Vi dico solo una cosa: se volete scoprire il finale, NON andate a rivedere il primissimo trailer di Final Fantasy Versus XIII, altrimenti vi andrete a spoilerare la scena. Esattamente: Nomura, per chiudere il cerchio di Kingdom Hearts, ha utilizzato il trailer della prima versione di Noctis Lucis Caelum, e lo ha trasformato in un video in Unreal Engine 4.
Per me, Kingdom Hearts III Re:Mind, è una ca…a pazzesca!
Questa volta la citazione del ragionier Ugo Fantozzi coglie in pieno il mio pensiero. Lo so, sono sicuro che molti di voi si saranno stufati di leggere questa mia opinione/sfogo/voglia di fare del sarcasmo che è questo lungo pezzo dedicato a Kingdom Hearts III Re:Mind, ma abbiamo quasi concluso. Il DLC che doveva andare a spiegare e risolvere alcuni punti oscuri della trama non solo non l’ha fatto, ma anzi è riuscito anche a rendere ancora più complicata la comprensione. Ma, soprattutto, dimostra ancora una volta quanto faccia male essere dei fanboy accaniti. Re:Mind è un contenuto aggiuntivo che NON vale, nella maniera più categorica, il prezzo del biglietto. Ci sono assolutamente delle aggiunte molto interessanti, ma non sono assolutamente sufficienti a giustificare un costo così alto, e soprattutto la presenza di elementi da fanboy e trollate al pubblico vere e proprie.
Come detto, il masochismo da gamer vi può portare ad acquistare ad occhi chiusi questo contenuto aggiuntivo, ma spero di avervi fatto capire come deve essere una scelta che va assolutamente ponderata, anche se si è dei super fan di una delle più belle serie videoludiche di sempre che, se trattata nuovamente in questo modo, rischierà davvero di finire in un brutto, ma davvero brutto modo. Per favore, Square Enix, non ci distruggere il Cuore, fallo per noi.
Detto tutto questo, mi piacerebbe sapere la vostra opinione sul DLC, se lo avete giocato, lo state giocando, ma soprattutto se siete d’accordo con la mia idea. Vi aspetto nei commenti, ma soprattutto nel nostro Forum, dove troverete un topic interamente dedicato a questo articolo!