Non credevo possibile una cosa del genere. Nel giro di nemmeno un anno Square Enix è riuscita a pubblicare un titolo ancora peggiore di The Quiet Man. E no, non sto esagerando purtroppo. Left Alive, considerando il rapporto qualità prezzo, risulta essere decisamente peggiore rispetto “all’opera” di Human Head Studios. E scusate se non sono riuscito a finirlo. Non ho nemmeno intenzione di inserire nuovamente il disco nella console, anzi l’ho già disinstallato, salvataggi compresi. Ho giocato, purtroppo, altri titoli decisamente sottotono (Fall of Light e Immortal Unchained per citarne un paio) ma qui si sfiora, se non addirittura si tocca, il ridicolo. È per questo che sto scrivendo una “non recensione”, anche perché personalmente non ritengo Left Alive degno di essere chiamato videogioco.
Forse la narrativa si salva, ma solo FORSE
Come detto non sono riuscito a raggiungere i titoli di coda di Left Alive. Anzi voglio fare i miei più sinceri complimenti a quelli che ce l’hanno fatta o che ce la faranno (se ci fossero). Io non mi pento di dire che mi sono fermato alla seconda missione. E sfido ognuno di voi che dentro di sè sta pensando “Potevi almeno provare ad andare più avanti” a comprare il “gioco” o, meglio, a provarlo da qualche malcapitato che lo ha acquistato, e a superarmi. Raggiungete la terza missione ed ergerò in vostro onore una statua. Comunque si tratta di uno spin-off della serie Front Mission, che si pone tra il quinto capitolo ed Evolved.
Ma parlando più specificatamente della trama, ci troviamo a Novo Slava nel 2127 durante una guerra. Tre saranno i nostri protagonisti, ognuno utilizzabile e con un background e motivazioni differenti. Nel corso dei quattordici capitoli e delle, sole, quattro mappe presenti (lo so in quanto comunque mi sono informato prima di scrivere queste righe) la narrazione sarà parte integrante del gameplay, dandoci la possibilità di compiere svariate scelte multiple che cambieranno il corso degli eventi e, conseguentemente, anche il finale. Noi dovremo fuggire ad ogni costo, affrontando un numero spropositato di nemici e di Wanzer corazzati, ovvero dei mech, alcuni dei quali anche pilotabili (purtroppo). Non so cos’altro dirvi se non che, potenzialmente, la trama di Left Alive potrebbe essere l’unico aspetto quasi positivo di un prodotto altrimenti da cancellare dalla memoria e dalla storia dell’uomo.
E adesso ci si “diverte”
Il gameplay. Devo, mio malgrado, parlare anche di questo. Ebbene, semplicemnte, il gameplay non c’è, non esiste. Non è stato creato, realizzato e nemmeno pensato. IA degli anni ’90 e no, non sto scherzando. Nemici che ti vedono ma che rimangono immobili o che, invece di mettersi dietro il muro al loro fianco, corrono da una parte all’altra della mappa per nascondersi dietro un altro riparo. Altre volte che proprio non ti vedono. Sordi e insensibili in quanto se li toccate mentre sono di spalle non si gireranno. Ho paura anche solo nello scrivere queste parole. Ti possono vedere dietro le pareti o le auto, basta che tu sia nel loro cono visivo, mentre risulti invisibile se sei fuori da questo spazio. Parliamo poi della componente stealth che dovrebbe essere la base di Left Alive. Innanzitutto non ci si può sdraiare e, nel 2127, non si ha un radar. Radar che, vorrei ricordare, era presente anche in Metal Gear Solid 3, ambientato negli anni ’60. Dico solo questo.
Passiamo poi allo shooting e ai comandi in generale. Le fasi da sparatutto sono aberranti, con hitbox realizzate con una benda sugli occhi, un feedback dei colpi praticamente inesistente ed una scarsità di munizioni che neppure facendo solo headshot (in realtà abbastanza inutili in quanto serviranno all’incirca 3/4 colpi alla testa per uccidere un solo nemico) ne avrete a sufficienza. I comandi, invece, riescono ad essere anche peggiori. Una mappatura dei tasti pensata male fin dal principio, con comandi completamente diversi impostati sullo stesso pulsante. Per non parlare dei salvataggi, sia quelli manuali che automatici, così come i checkpoint perché in Left Alive morirete, eccome se morirete. Nelle due semplici missioni svolte ho visto più la schermata di caricamento che quella di gioco, ho letto “Game Over” più volte di “Sei Morto” considerando Dark Souls, Bloodborne, Dark Souls III e Dark Souls Remastered messi insieme. I punti di salvataggio sono inutili in quanto non ricomincerete quasi mai da lì ma dal checkpoint precedente, solitamente posto ad inizio missione. Solo quattro slot di salvataggio manuale e solo uno automatico che continua a sovrascriversi cosicché se dovessero esserci problemi al massimo dovremo ricominciare tutto daccapo. C’è il crafting, ma meglio fermarsi qui direi.
Veramente sperate nella grafica?
Left Alive è un gioco per cellulari fatto male. O se preferite un gioco del ’98. Più o meno. Sicuramente la veste grafica riprende quel periodo. Non mi viene in mente un gioco con una grafica peggiore di questo. Seriamente. Texture a bassissima risoluzione, animazioni non degne di essere chiamate animazioni, illuminazione da PS1, tutto è sbagliato. Forse forse la colonna sonora riesce a salvarsi. Ma 60€ per questa cosa sono peggio di un furto. E pensare che dietro a questo progetto ci sono nomi del calibro di Nabeshima, Hashimoto e Shinkawa. Square Enix sta cadendo in basso e non mi viene in mente nulla, al momento, che possa risollevare le sorti di una SH che sta passando il periodo peggiore da quando esiste. Left Alive non è un gioco e lo dimostra anche il fatto che la stesso compagnia ne abbia bloccato lo streaming in Giappone. E con questo ho detto tutto.
https://youtu.be/M2SzSaRxbOc