Le ultime notizie relative ai videogiochi provenienti dall’Olanda possono essere discusse sotto vari aspetti: politico, economico, culturale e morale. Proviamo a vedere cosa è successo.
L’ultimo attacco ai videogiochi, se così si può definire, arriva dall’Olanda: dopo alcune verifiche, la Commissione per il gioco d’azzardo del Parlamento Olandese ha dichiarato che alcuni giochi in cui sono presenti le cosiddette casse premio non sono a norma di legge (in Olanda per ora è legale solo il gioco d’azzardo fisico, e non quello online, anche se la legge per la regolamentazione è ferma al Senato), ma cosa contesta la commissione?
La commissione non contesta la possibilità di acquistare anche con moneta reale le loot boxes, ma a rendere le casse fuori legge è la possibilità di “rivendere” il contenuto vinto. Un esempio per capirci meglio: in FIFA, voi comprate tramite monete vinte o tramite denaro reale un pacchetto di Ultimate Team, e fin qui tutto bene; però quello che trovate non vi piace, quindi lo rivendete per ottenere monete (virtuali ovviamente), ed è questo il passaggio contestato dalla Commissione. In questo modo, secondo la Commissione, invitano il giocatore a riprovare e danno la sensazione di aver quasi vinto. La Commissione ha obbligato i produttori a modificare i videogiochi entro 8 settimane sotto la minaccia di multe o embarghi.
Questo è il fatto oggettivamente descritto che ha portato alla decisione di scrivere questo articolo.
Sì, forse hanno ragione, forse invitano a ritentare, ma innanzitutto non c’è gioco che io conosca che permetta di avere le loot boxes solo tramite moneta reale. Attenzione: un conto sono le skin, un conto le loot boxes.
Adesso, senza concentrarci sulla sentenza della Commissione, di per sé dal lato morale è giusto preoccuparsi di individuare chi acquista queste loot boxes e quanto sia facile per le fasce più deboli, come i minori, utilizzare monete reali all’interno dei videogiochi; ma arrivare a dire che sono stati creati sulla linea dei giochi d’azzardo mi sembra assurdo.
Il problema della tutela dei minori credo sia stato gestito in maniera ottima. Ovvio che se due genitori non insegnano il valore del denaro e lasciano ai figli libero accesso alle carte di credito, ovviamente non è un problema dei produttori bensì un problema culturale, infatti l’educazione al giorno d’oggi in generale scarseggia, sia tra gli adolescenti che tra gli adulti. Infatti nelle ultime settimane qui in Italia si è visto di tutto, come ragazzini che minacciano professori o GENITORI che minacciano professori per un brutto voto.
Un altro dubbio che è sorto è se l’Olanda sia un soggetto credibile per iniziare una lotta alle casse premio; un paese che basa la sua economia anche sulle entrate del sesso, delle droghe leggere e dei funghi allucinogeni ha la credibilità per mettere in discussione i videogiochi? O forse è solo un’altra azione inutile e ipocrita contro i videogiochi?
Non è la prima volta che vediamo i videogiochi etichettati come capro espiatorio di qualche problema: pochi mesi fa, il Presidente Re Donald ha dichiarato che per lui i videogiochi sono troppo violenti, e che minerebbero la crescita dei giovani. Forse non sono i videogiochi il problema, forse il problema è l’insegnamento che si dà ai giovani oggi; io sono cresciuto giocando a COD, BATTLEFIELD, FAR CRY E GTA ma non ho mai fatto una strage.
Forse per questa classe politica è più facile incolpare i videogiochi di ogni male su questa terra piuttosto che risolvere i problemi. Senza far nomi: è più violento un videogioco o uno pseudo-rapper (mi rifiuto di pensare che faccia musica rap o trap) che canta solo di droga e soldi, e pubblica su Instagram una foto in cui imbraccia un fucile M4 (nella stessa città in cui pochi giorni prima hanno sparato dentro una scuola)?
Quindi, ricapitolando, i videogiochi ledono l’educazione dei più giovani, e ora per gli olandesi alcuni titoli sono anche considerati giochi d’azzardo. A mio modo di vedere gli unici che giocano d’azzardo sono loro, che si concentrano a combattere i videogiochi, quando esistono giovani ragazzi che vivono in realtà veramente violente che promuovono il vero gioco d’azzardo clandestino, come le mafie.
Ma io mi chiedo: per un ragazzino è meglio giocare a un videogioco violento o prendere in mano a 21 anni una pistola? Per un ragazzino è meglio giocare ad un gioco con loot boxes o fumarsi a 18 anni una canna e pagare per farsi fare un pompino?