Memories of Mars, di Limbic Entertainment, è da poco uscito dall’Accesso Anticipato su PC e per l’occasione è stato anche pubblicato da 505 Games su console — PlayStation 4 e Xbox One. Ci troviamo davanti ad un survival online in prima persona con elementi PvP, in cui quindi fino a 64 giocatori popolano un server, non particolarmente user friendly, che potrebbe fare la gioia degli appassionati dei survival per niente amichevoli, ma contemporaneamente tende a respingere con forza l’utente “medio”. Vediamo insieme perché.
Le premesse narrative di Memories of Mars sono abbastanza interessanti: dopo aver scelto il server da popolare (sono presenti sia server ufficiali che privati) il giocatore si risveglia su Marte nei panni del clone di un colono, dopo il fallimento della colonizzazione del pianeta rosso. Dopo un breve tutorial che ci spiegherà i primi rudimenti del gioco, potremo scegliere la zona della mappa in cui spawnare per iniziare la nostra sfida di sopravvivenza. I primi passi sono accompagnati da brevi indicazioni di missioni da compiere, come fabbricare i primi lingotti di ferro per costruire una pistola. Nel contempo, dovremo monitorare diversi parametri del nostro personaggio: salute, ossigeno e nutrimento.
Marte non è un pianeta per nulla ospitale, è desolato e con poche risorse, oltre che popolato da creature tutt’altro che amichevoli. Il giocatore sarà spinto inizialmente a recarsi in zone edificate, come gli avamposti, in cui dovrà sperare di trovare le risorse che gli sono necessarie. Purtroppo, in questo senso il gioco rimane inizialmente (e tendenzialmente continua ad esserlo) fin troppo criptico e non spiega in maniera chiara dove e come reperire alcuni elementi importanti: starà alla fantasia e all’ingegno del giocatore riuscire a capire, ad esempio, come ottenere biomassa dai pannelli solari. Questo è un difetto abbastanza importante, che risulta fortemente respingente soprattutto nei confronti di giocatori non così appassionati di survival “hardcore” che potrebbero pensare di interessarsi a questa esperienza. L’estrema carenza di risorse, per trovare le quali potreste aver bisogno di esplorare parecchio, è un altro elemento che rende Memories of Mars adatto a pochi palati. Aggiungiamo il fatto che una morte prematura causerà la perdita di tutto l’inventario del giocatore, con la possibilità di recuperarlo ritornando nel luogo della dipartita — a patto di ricordarselo, visto che la mappa di gioco non mostra indicatori di alcun genere, se non quelli personalizzati.
Gli stessi menù di gioco, anche se è più prevedibile trattandosi di un survival abbastanza complesso, sono piuttosto ostici e complicati. Nulla che con un po’ di studio non si possa superare, ma l’impatto iniziale può essere certamente un po’ disorientante. Non vengono comunque spiegate con chiarezza tutte le varie sfaccettature del complesso menù, e può succedere a volte che non siano presenti alcuni parametri a schermo, come ad esempio la valuta posseduta, nel tentativo di sbloccare nuovi progetti dal menù dedicato. Insomma, un lavoro che da questo punto di vista risulta comunque ancora da limare, nonostante il gioco non sia più in Accesso Anticipato.
Memories of Mars implementa anche un complesso e profondo sistema di crafting e building, che risulta essere l’elemento più interessante di questo prodotto. Tramite la fidata stampante 3D portatile, disponibile fin da subito, potremo iniziare immediatamente a stampare gli oggetti ed equipaggiamenti più necessari, a patto naturalmente di possedere le risorse giuste. In questo Memories of Mars si rivela abbastanza classico nelle meccaniche, proponendo un albero di progettazione con moltissime voci sbloccabili tramite l’utilizzo di una valuta denominata FLOP, ottenibile abbastanza facilmente farmando. Una delle prime cose da fare, dopo aver sbloccato i progetti di piattaforme, muri e tetti, sarà trovare un sito adatto alla costruzione del vostro primo rifugio, per poi procedere alla raccolta del materiale necessario. Esiste anche un albero “survivalista” con numerosissime voci legate al miglioramento dei parametri del personaggio, e sono presenti diversi tipi di armi e oggetti utili, i cui progetti andranno mano a mano sbloccati. Rimane l’elevata difficoltà di reperimento delle risorse soprattutto nelle prime ore di gioco, che tenderanno a risultare lente e difficilmente digeribili, un ostacolo che non molti probabilmente riusciranno a superare. Ci sono molti dispositivi interessanti, ma resta comunque un limite del gioco la sostanziale assenza di spiegazioni più approfondite che aiuterebbero non poco. È vero che la natura del gioco è abbastanza “hardcore”, ma ci sono degli elementi imprescindibili che mancano totalmente e rischiano di rendere l’esperienza solamente frustrante.
Il gioco di Limbic propone inoltre altre feature legate alla sua natura online: è facile, nelle fasi esplorative, imbattersi in alcuni giocatori con cui instaurare una civile convivenza, ma esistono anche veri e propri eventi PvP, che si attivano randomicamente in alcune zone della mappa, che permettono ai giocatori di competere per delle preziose risorse. Inoltre, se uno dovesse sentirsi abbastanza temerario, esistono server unicamente PvP in cui mettersi alla prova. Nelle fasi di combat, il gunplay non è però dei migliori e necessita un serio miglioramento. Lo stesso vale per numerosi bug presenti, compresa la sparizione di alcuni oggetti se rilasciati a terra.
A livello tecnico il gioco raggiunge la sufficienza, con una realizzazione grafica discreta e una buona implementazione del comparto audio, anche se a volte i versi delle creature in cuffia non fanno comprendere con precisione la loro posizione rispetto alla vostra. Purtroppo, però, è presente una decisa monotonia sia nelle strutture che nell’ambiente in generale, con modelli ripetuti quasi in maniera ossessiva. Nella nostra prova su PC il gioco risultava sufficientemente fluido, anche se permane la presenza di alcuni bug grafici. La colonna sonora, invece, è abbastanza piacevole.
In Conclusione
Memories of Mars potrebbe essere un’esperienza da considerare se siete dei veri amanti del survival e pronti a spenderci moltissime ore per avere le prime vere soddisfazioni. Altrimenti, è un titolo che non ci sentiamo di consigliarvi se siete neofiti del genere, visto il tutorial davvero scarno, la difficoltà di reperimento delle risorse e la natura totalmente non user-friendly del prodotto, che necessita comunque ancora parecchio lavoro di miglioramento da parte degli sviluppatori.