Scegliere un libro da leggere è una decisione personale non semplice da fare: alcuni danno fiducia ad un autore che può essere o famoso oppure di cui si ha letto già qualcosa, altri si affidano al consiglio di un amico, qualcuno va in libreria e si fa attrarre dalla copertina, leggendone l’introduzione e scegliendo di approfondirne la lettura fino a quelli che aspettano il parere/recensione di qualcuno in particolare. Questo discorso lo si può riproporre in molti ambiti, come per esempio il cinema e il mondo dei videogiochi. Infatti si può scegliere di provare il seguito di un prodotto già giocato o conosciuto, di fidarsi della nostra software house preferita o da quel designer che tanto ci ha saputo catturare in passato, oppure decidere di provare qualcosa di completamente nuovo e dare così fiducia a nuove realtà che si affacciano per la prima volta al panorama videoludico.
Questa introduzione non è casuale in quanto Moss, alla fine di tutto, è un libro che finge di essere un videogioco e, lo diciamo subito, ci riesce veramente bene. È il racconto di un lettore che, all’ interno di un’enorme stanza (simile alla Sala Grande di Hogwarts in Harry Potter), viene coinvolto nelle vicende narrate in un libro che ha come protagonista Quill, una topolina che si trova casualmente a seguire i passi di un grande eroe del passato insieme ad uno spirito che la accompagnerà lungo il suo avventuroso viaggio.
Trama
La trama su cui pone le proprie fondamenta Moss è piuttosto classica e non si discosta poi molto dalla tipica fiaba in cui l’eroina di turno, interpretata come detto dalla topolina Quill, si trova per una pura casualità a dover compiere un’impresa molto più grande di lei: salvare il suo regno e il vecchio zio Argus dalla consueta avanzata delle forze del male, qui interpretate da creature meccaniche dalle sembianze insettoidi.
Naturalmente nel suo viaggio Quill non sarà sola e potrà contare sull’aiuto di Aderyn, una strana creatura alata che il più delle volte apparirà unicamente come una sfera luminosa rosa, e su quello del “lettore”, il giocatore. Quest’ultimo, contrariamente a quanto accade in qualsiasi videogame, non si occupa solo di seguire l’avventura da fuori comandando la protagonista ma interagisce direttamente con lei e con i personaggi della fiaba, sono consci della sua presenza e del suo ruolo.
Gameplay
Svincolato dall’obbligo di gestire la telecamera, compito assolto dai movimenti della testa dell’utente, al secondo stick analogico (oppure con il diretto movimento del pad) è affidato l’inusuale potere di attivare una sfera luminosa con cui interagire con alcuni elementi dello scenario.
Moss è innanzi tutto un puzzle game. Spesso il sentiero da seguire sarà ostruito da ostacoli e toccherà al vostro intervento spianare la strada a Quill. Non si tratterà mai di enigmi complessi, tanto più che le meccaniche tirate in ballo sono sempre le stesse e coinvolgono, per lo più, statue o oggetti da spostare affinché si crei un corridoio percorribile dalla topolina. Preparatevi, insomma, anche a brevi fasi platform, dove è necessario un minimo di abilità con il pad per centrare le piattaforme grazie alle quali raggiungere la location successiva.
Ad inspessire ulteriormente il gameplay ci pensano brevi scontri contro scarafaggi e altre creature striscianti. Il combat system è ridotto ai minimi termini, con soli due tasti adibiti al compito, uno per l’attacco, l’altro per la schivata. Proprio queste fasi, più di altre, mettono in risalto il livello di difficoltà generale settato verso il basso, scelta di design che non ci sentiamo affatto di considerare come un difetto, quanto una potenzialità, per un titolo che pone il focus soprattutto sulla componente artistica.
Aspetto Tecnico e Sonoro
Il gioco è magnifico sia da vivere che da vedere, Moss è senza dubbio uno dei migliori giochi per PlayStation VR a livello tecnico, anche su una PlayStation 4 standard. Accompagnare le gesta di Quill tra fasi platform condite da enigmi ambientali, combattimenti e sessioni trial & error è incantevole sotto tutti i punti di vista, grazie a un’atmosfera fiabesca, ammaliante e coinvolgente.
Se poi teniamo conto che possiamo liberamente esplorarlo e guardare ogni suo angolo, il tutto assume un grado di coinvolgimento veramente unico. Questo aspetto infatti vi tornerà spesso utile per poter proseguire nel gioco: potrete alzarvi in piedi per vedere oltre un muro troppo alto o guardare dietro l’angolo di qualche costruzione per cercare una via d’uscita.
Le varie ambientazioni, che offrono diverse situazioni di gioco a buon ritmo e danno vita al mondo di Moss, brillano per consistenza, colori, definizione e dettagli. Quill è realizzata divinamente, così come le sue animazioni, tanto che le si vorrà bene sin dal primo istante. Fattore non trascurabile quello emotivo, in quanto il legame magico tra la topolina e il Lettore che impersona lo spirito è uno degli elementi cardine della narrazione e della storia in sé, ed è palese che Polyarc non abbia lasciato nulla al caso, dando vita ad un personaggio che, come detto, farà immediatamente breccia nei cuori dei giocatori grazie anche alle diverse (e arbitrarie) interazioni tra Quill e lo spirito. Ma non è solo il design delle ambientazioni e dei personaggi a penetrare e far leva sulle emozioni del giocatore, c’è anche una direzione artistica pregevole e una colonna sonora eccellente, perfettamente adatta al mondo magico di Moss.
Se c’è un gioco che può far da vetrina alle potenzialità di PlayStation VR (ma anche della realtà virtuale in generale), quello è sicuramente Moss, che grazie alla visuale dall’alto e a un’ottima realizzazione tecnica riesce ad abbattere quasi totalmente il rischio di incappare in uno dei sintomi legati alla motion sickness, e avvolge il giocatore in un mondo semplice quanto fantastico, fatto da boschi, grotte, templi antichi e villaggi medievali.
Il comparto audio non è da meno: la colonna sonora del gioco descrive e accompagna le vostre azioni per tutta la durata del gioco con musiche d’atmosfera, gli effetti sonori ambientali riescono a donare ulteriore profondità e vita al paesaggio e, grazie all’effetto 3D (a patto di usare le cuffie integrate nella confezione di PlayStation VR o un headset surround) creano un effetto avvolgente capace di rendere l’idea di spazi aperti e chiusi, affascinando il giocatore con tanti piccole sfumature sonore. Il rumore dell’acqua o di un piccolo focolare andranno ad alimentare l’immaginazione e la percezione di un mondo capace di rendersi vivo e apparire agli occhi del giocatore non più come un gioco, ma come un racconto immaginato e vissuto direttamente nella sua testa.
Ultime considerazioni
La durata del vostro cammino in compagnia del piccolo topo non è proprio lunghissimo: indicativamente vi terrà occupati non più di cinque ore, questo nel caso vogliate ottenere anche tutti i trofei, scusa per cui potreste volerlo rigiocare una seconda volta alla ricerca di dettagli perduti nel primo playthrough. Per tutti gli altri invece i motivi per rimettere in testa il casco di PSVR saranno decisamente meno, tuttavia i titoli di coda lasciano sperare che nei prossimi mesi possano seguire altri libri tutti da vivere e da giocare.
Moss è, senza alcun ombra di dubbio, uno dei titoli migliori e più affascinanti tra quelli che compongono il catalogo di PlayStation VR. La trama, pur priva di rocamboleschi colpi di scena, sa intrattenere con la stessa efficacia di una favola ben raccontata. Quill si rivela una protagonista ben caratterizzata, mossa da animazioni che creano immediatamente empatia. Ogni ambientazione, infine, offre scorci indimenticabili, dipinge veri e propri acquerelli vibranti di vita, si alimenta di piccoli e grandi dettagli che introducono ad ulteriori storie nella storia.
Si tratta, insomma, di un’avventura che va assaporata a poco a poco, lasciandosi cullare dalle suggestioni che sa regalare il paesaggio, godendosi il rapporto che si creerà progressivamente con la simpatica Quill, protagonista che reagirà con coerenza non solo di fronte ai percoli che le si pareranno di fronte, ma anche nel restare ammaliata, come il videogiocatore, di fronte alla bellezza della natura che la circonda.
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