Team17, lo studio dietro a questo interessante Moving Out, festeggia al meglio i suoi 30 anni, dando all’utenza un party game che vi vedrà trasformarvi, in maniera molto poco seria e scanzonata, in dei traslocatori di prima scelta.
Lo studio ha sfornato negli anni titoli molto apprezzati, prima su tutti la serie Worms, che tra l’altro, stando a quanto annunciato, tornerà nel 2020 con un nuovo capitolo. Ma lo studio inglese è anche dietro allo sviluppo di giochi come Overcooked, e quindi possiamo dire che si tratti di una sorta di istituzione per il genere.
Moving Out prosegue quindi in questo filone di party game in cui una sana dose di ironia e di voglia di giocare insieme la fanno padrone, e soprattutto, se vi sentite in vena, la voglia di distruggere tutto è sempre ben accetta.
Detto questo, armiamoci di bretelle, caschi da cantiere e guanti, e scopriamo insieme se traslocare è nelle vostre corde, ricordandovi che la prova del titolo è avvenuta su PS4 base.
Il gameplay
In Moving Out, come detto, sarete chiamati a diventare dei simpatici traslocatori. Sarete assunti infatti da un’azienda di traslochi, che vi fornirà subito la vostra formazione per diventare dei Furniture Arrangement & Relocation Technician (abbreviato, molto simpaticamente, in F.A.R.T.). Questo sarà il nostro tutorial, che ci presenterà il nostro lavoro: dovremmo raccogliere scatoloni, ma anche oggetti di mobilio vari, e caricarli sul nostro furgone. Sin da subito il gioco ci mostra il suo lato multiplayer: la collaborazione con altri giocatori è fondamentale per riuscire a completare il lavoro più velocemente, e soprattutto per spostare gli oggetti più pesanti, operazione che altrimenti diventa più complessa.
Già dal tutorial notiamo il tono ironico e non troppo serioso del titolo, a cominciare dalla scelta del nostro personaggio: oltre a personaggi dalle sembianze umane, avremo anche personaggi fantasiosi: il mio preferito è stato assolutamente l’Uomo-Tostapane, un fattorino con la testa a forma di tostapane che, ogni volta che si pone un oggetto sul furgone, spara fettine di pane tostato dalla testa. Nel tutorial poi, completamente a caso, vi ritroverete a schiaffeggiare dei fantasmi, e ogni volta che parte la sberla, la voce fuori campo commenterà con citazioni prese direttamente da Ghostbusters. Questo è solo un piccolo esempio delle citazioni e dei commenti ironici che sentirete durante i vostri lavori.
Superato il tutorial, vi si aprirà davanti l’effettivo mondo di gioco, dove dovrete muovervi per raggiungere le case da traslocare. Qui forse arriva uno dei primi problemi di Moving Out: la ripetitività. Diciamo che alla fine l’unico obiettivo del gioco è quello di completare i traslochi nel minor tempo possibile, e questo non vi fornisce grandi elementi di rigiocabilità. C’è da dire però che le missioni sono molte, il che rende il party game ideale per una serata in famiglia davanti alla console, specie se si hanno bambini in casa: di questi tempi, è un altro dei “giochi ideali” da poter comprare.
Moving Out è caldamente consigliato per chi vuole giocare in compagnia: da soli si perde un po’ il gusto del gioco, e questo non è assolutamente un difetto del gioco, perché giocato in single player offre comunque un livello di sfida anche abbastanza alto, dato che comunque questo incide sulla velocità nel quale si spostano gli oggetti pesanti. In caso di scatolame e oggetti come PC e console, questi possono essere anche brutalmente lanciati verso il nostro furgone, mentre con i divani questo non è possibile in solitaria, insieme ad un amico invece anche questi volano via che è un piacere.
Arriviamo dunque ad uno dei punti di forza di questo gioco, ossia la fisica. Chi vi scrive ha affrontato il gioco da solo, e tralasciando il mio gusto personale di mettermi a lanciare scatoloni contro le finestre delle case per farli arrivare velocemente al furgone, devo dire di aver apprezzato molto la fisica di gioco: far passare divani a chaise-longe (per intenderci i divani-letto) attraverso gli spazi delle porte richiede un certo sforzo, perché bisogna muoverli in varie direzioni, prima di riuscire, esattamente come nella vita reale. Stesso discorso per i letti, che devono essere indirizzati al meglio altrimenti si incastrano e non escono dalle stanze. Diciamo che questo gioco è particolarmente adatto a bambini ma anche adulti con il passo pesante, perché durante le vostre operazioni vedrete gli oggetti all’interno delle case che non devono essere traslocati volare in ogni dove, e questo potrebbe anche essere un impedimento ai vostri movimenti.
Per quanto riguarda il sistema dei controlli, questo è molto semplice: ovviamente la levetta analogica sinistra viene utilizzata per far muovere il nostro personaggio, con il tasto R2 si afferrano gli oggetti, con il tasto X si salta, e con il tasto Quadrato vi potete sbizzarrire nel lancio delle scatole. Un sistema semplice e facilmente gestibile, che può anche essere semplificato ulteriormente, così come il livello di difficoltà: questo è particolarmente indicativo del target del titolo, ossia i bambini magari non particolarmente avvezzi all’uso del joypad.
Il comparto tecnico
Per quanto riguarda il comparto grafico, vi ho già parlato dei modelli dei vari personaggi, particolarmente carini e soprattutto molto simpatici (Uomo-Tostapane su tutti). Lo stile grafico cartoon è da sempre uno dei cavalli di battaglia di Team17, e anche qui non si sono smentiti, creando un qualcosa di estremamente colorato e godibile. Come detto, nelle case da svuotare troverete anche altri oggetti extra, anche se, pure in questo caso, alla lunga gli oggetti si ripetono, non c’è una grande varietà, ma è un dettaglio trascurabile, perché se siete come me vedrete solo cose da travolgere e lanciare via anche se non serve (la quarantena mi sta rendendo una brutta persona). Per quanto riguarda la prestazione grafica, il gioco non ha problemi di frame rate, e si mantiene sempre stabile. Altro elemento importante è la telecamera, con visuale isometrica, che mostra le case in sezione, ossia senza il tetto, ma non ci sono problemi di pop-up, e anche la telecamera stessa è ben realizzata, seguendo il personaggio senza creare problemi.
Per quanto riguarda invece il comparto audio, diciamo che si tratta del più classico dei “senza infamia e senza lode“. I nostri personaggi, mentre lavorano, come detto, si scambieranno continue freddure oppure battute molto sciocche (esattamente il genere che adoro, ma dettagli), mentre invece per quanto riguarda le musiche di gioco, le possiamo considerare abbastanza dimenticabili. Ben realizzati invece i rumori ambientali, come ad esempio quello delle finestre che vanno in frantumi, oppure quello degli oggetti che volano se li colpite.
In conclusione
Moving Out è un party game, e questo lo abbiamo detto, ma ha anche qualcosa di importante da offrire a coloro che vogliono affrontarlo in solitaria. Il taglio poco serio e ironico che è stato dato a questo titolo lo rendono estremamente godibile per qualsiasi fascia di età, nonostante il target principale sia comunque quello dei più giovani. Al netto di una certa ripetitività, il gioco si presenta comunque un titolo plug and play molto carino e ben realizzato, soprattutto anche ad un prezzo particolarmente popolare, dato che lo si può giocare a soli 14,99€.
Moving Out sarà disponibile dal prossimo 28 Aprile su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch.