Bentornati su Tales from the Board, per questo episodio della rubrica bisettimanale parleremo di Munchkin. Si tratta di un gioco di carte distribuito in Italia dalla Raven Distribution e creato originariamente dalla Steve Jackson Games. Passiamo subito all’analisi di quello che, dopo tanti anni, viene oramai considerato un classico dei giochi da tavolo.
Ambientazione
Munchkin riprende il tema dei giochi di ruolo fantasy in una esilarante parodia di quei giocatori che, disinteressandosi di ogni aspetto interpretativo, pensano solo a conquistare livelli di esperienza uccidendo mostri, catturando tesori e magari giocando qualche tiro mancino ai compagni d’avventura. Ogni giocatore rappresenta all’inizio un personaggio di razza umana e senza classe, il cui scopo è quello di raggiungere il 10° livello: il primo ad ottenere questo risultato è il vincitore.
Il Gioco
Nel gioco vi sono due mazzi di carte, uno per il labirinto ed uno per i tesori; all’inizio del gioco ognuno ha quattro carte per tipo come mano iniziale. Nel proprio turno, ogni giocatore deve per prima cosa aprire una porta del labirinto, girando una carta dal mazzo. Se si tratta di un mostro, occorre combatterlo, se si tratta di una maledizione, questa avrà effetto immediato, mentre negli altri casi la carta può essere giocata o aggiunta alla propria mano.
Se aprendo la porta il giocatore non ha incontri, può giocarne uno dalla propria mano e combatterlo. Altrimenti potrà svuotare la stanza pescando un’altra carta dal mazzo del labirinto e potrà aggiungerla alla propria mano. Al termine del turno, se la mano del giocatore supera le cinque carte, quelle in eccesso devono essere date al giocatore di più basso livello del party.
Combattere i mostri serve per guadagnare esperienza: ogni volta che il giocatore uccide un mostro, guadagna un livello (o due in rari casi). Ogni carta che rappresenta un mostro ne indica il livello e le eventuali conseguenze in caso di sconfitta, più eventuali bonus/malus secondo la razza e la classe del personaggio, ed infine quante carte tesoro si guadagnano in caso di successo.
Per vincere il combattimento, il livello del personaggio, sommato ai bonus degli eventuali oggetti posseduti, deve essere maggiore di quello del mostro; poiché l’impresa è spesso difficile, il giocatore di turno può chiedere l’aiuto di un compagno, con il quale potrebbe dividere i tesori conquistati (ma non il livello), in modo da sommare i loro valori. Se il mostro non viene battuto, il personaggio deve tentare di fuggire, perdendo la possibilità di frugare la stanza; in caso di insuccesso nella fuga, si verificano le conseguenze negative riportate sulla carta. Se un personaggio muore, perde tutto il suo equipaggiamento, ma mantiene il livello, la classe e la razza.
A completare la panoramica di gioco, vi sono le carte delle classi e delle razze per i giocatori, che danno vantaggi e abilità speciali diverse; è anche possibile, con le carte giuste, trovarsi ad essere bi-classe o bi-razza! Infine, i tesori possono essere giocati ed utilizzati per avere dei bonus oppure scambiati con gli altri giocatori, o ancora venduti per acquistare ulteriori livelli di esperienza.
Dopo qualche partita potreste accorgervi di non averne mai abbastanza di ironia e demenzialità. Munchkin, in questo caso, vi offre tante espansioni sia sul classico fantasy sia sui temi più divertenti e famosi che possiate pensare. Star Munchkin, ispirato ovviamente allo spazio e a Star Wars, Munchkin Morde, ispirato a vampiri, licantropi ed altri stereotipi gotici, Munchkin Cthulhu, parodia dei racconti di H.P. Lovecraft e ai giochi di ruolo e da tavolo ad essi ispirati, e così via. Questi set possono essere mescolati tra loro per dare vita a partite sempre diverse e a situazioni sempre più ridicole; insomma, davvero difficile stancarsi di giocare a Munchkin!
Qualche difetto c’è
Non è tutto oro quel che luccica, anche un gioco che viene presentato con tanta euforia presenta delle pecche.
Prima tra tutte, la qualità e la quantità dei materiali: in ogni set di Munchkin le carte purtroppo non sono plastificate e dopo appena due o tre partite comincerete a notare bordi rovinati qua e là. Sembrerebbe necessario proteggerle con delle bustine. Ma una volta messe tutte le carte nelle bustine farete un’amara scoperta: la scatola del gioco è troppo piccola per contenerle! Davvero triste, visto che in molti altri giochi di carte non collezionabili i produttori prevedono l’utilizzo di bustine protettive e creano scatole ben più capienti… Se a questa nota dolente aggiungiamo il fatto che per giocare è necessario un dado a 6 facce ma che nella scatola di gioco non v’è traccia di dadi, la faccenda diventa ancora più nefasta e ci fa puntare il dito contro la Raven Distribution che forse poteva impegnarsi di più, sempre facendo raffronti con altri giochi di carte sul mercato.
L’ultimo difetto che mi sembra doveroso nominare è purtroppo insito nelle meccaniche di gioco e dunque non può essere fatto nulla per “sistemarlo”. Come avrete capito in Munchkin pescare buone carte è fondamentale per vincere. Questo porterà a situazioni in cui un giocatore sia nettamente in vantaggio sugli altri ed un altro stia invece miseramente perdendo. Non ve lo nascondo, in quasi ogni partita che farete si ripeterà questo schema… Sapendo che le cose andranno così verso la fine della partita si creerà una situazione in cui un giocatore sta per vincere e tutti gli altri gli giocano contro qualsiasi carta possa farlo perdere. Spesso questo ritarda solo l’inevitabile fine. Non che non possano verificarsi interessanti colpi di scena, ma sono comunque rari.
Pro:
- Un filler coinvolgente che è capace di divertire tutti i tipi di giocatore
- Molto umorismo che regala risate anche durante i momenti più concitati del gioco
- Regole molto semplici alla portata di tutti
Contro:
- Se giocato con assiduità porta allo snaturamento delle regole e quindi alla concentrazione delle azioni importanti solo in procinto della fine del gioco
- Le carte non plastificate sono decisamente un punto a sfavore
Conclusione:
Munchkin è un gioco davvero divertente e rappresenta un’ottima scelta sia per giocatori “casuali” sia per giocatori esperti che desiderano un simpatico riempitivo per le loro serate. Possiede degli innegabili difetti che si faranno notare di tanto in tanto. In gruppi di amici spensierati sarà comunque il buon gioco a farla da padrone. In fondo, dopo Uno di sicuro è Munchkin il gioco di carte che domina le serate con gli amici (e che rovina amicizie e fidanzamenti!!!). Giocateci con moderazione perché in meno di tre non si può giocare e rischiate di rimanere presto senza amici se lo proponete (e vincete) molto spesso.