Uno degli elementi capaci di decretare il successo di un Survival horror è sicuramente l’atmosfera. La capacità di rinchiudere il giocatore in un ambiente soffocante, che a prescindere dalle dimensioni, lo faccia sentire braccato, in pericolo di vita e senza reali vie di fuga. Immaginate se a tutto questo, aggiungete il terribile fascino delle profondità marine, da esplorare nella quasi totale assenza di luce, con l’unica compagnia del vostro respiro e di inquietanti nemici. Benvenuti in Narcosis, titolo “indie” sviluppato dalla Honor Code, che si propone di farvi sprofondare in un incubo claustrofobico e “ovattato”, pronto a dare fondo alle vostre paure più recondite. Sarà riuscito in questo proposito? Vi basterà “immergervi” nella nostra recensione per scoprirlo.
Immersione
La storia si svolge a bordo della stazione sottomarina Oceanova, preposta all’estrazione dell’idrato di metano. La vita dei venti membri dell’equipaggio viene sconvolta da una terribile esplosione, dovuta ad un catastrofico terremoto, capace quasi di ridurre la struttura in macerie. Durante una ricognizione “esterna” l’onda d’urto vi proietta a diversi metri dalla base e, ripresi i sensi, vi rendete conto che siete forse l’unico reduce del disastro, solo e impotente, tenuto in vita dal pesante scafandro indossato, che purtroppo sta rapidamente esaurendo la scorta di ossigeno disponibile. Comincia così la vostra avventura alla disperata ricerca delle preziose riserve d’aria, nella speranza di rinvenire altri superstiti, pronti a contribuire alla lotta per la sopravvivenza. Senza anticiparvi altro della trama, vi diciamo che ad attendervi non troverete solo forme di vita “umane”, ma soprattutto strane creature degli abissi, che non mancheranno di attaccare non appena avvertiranno la vostra presenza.
Un mondo d’acqua
Dopo un breve tutorial che vi illustrerà i comandi di base, sarete subito proiettati nell’angusto ambiente di gioco, che vi introdurrà alle meccaniche dell’esplorazione, solo apparentemente libera, visto che i percorsi da seguire saranno quasi sempre limitati, pronti a punire spesso gli errori commessi. La torcia del casco illuminerà sempre una porzione ridotta del vostro campo visivo, costringendovi ad usare con parsimonia i razzi di segnalazione e a dosare con attenzione l’utilizzo dei propulsori equipaggiati, utili agli spostamenti “rapidi” e al superamento dei burroni. Il pesante copricapo avrà anche la funzione di “inventario“, segnalandovi nei due angoli bassi, sia la percentuale residua di ossigeno, sia l’indicatore di surriscaldamento della “spinta” ( con il numero di razzi disponibi incluso nel riquadro), entrambi parametri fondamentali all’esperienza di gioco. L’enorme pressione a cui sarete sottoposti dalla profondità e la conseguente lentezza dei movimenti, saranno ulteriormente peggiorati dalla ristretta visuale in soggettiva, altrettanto macchinosa. Riuscire a padroneggiare il sistema richiederà un po’ di pratica, ma non necessiterà di un tempo di apprendimento eccessivo, visto che dopo pochi minuti sarete in grado di orientarvi al “buio” e di affrontare egregiamente sia l’esplorazione, sia le varie fasi “platform”. Il protagonista possiede anche un piccolo coltello da sub, tanto utile ad allontanare i nemici che vi attaccheranno, quanto insufficiente a fronteggiare i mostri più grossi, da cui è sempre necessario fuggire.
L’anima horror del titolo vi sarà manifesta fin dalle prime battute, con le immagini raccapriccianti che spesso vi troverete di fronte e, con una sorta di follia di cui il vostro eroe è vittima. Spesso basterà girare lo sguardo per ritrovarsi elementi che un attimo prima non c’erano, un breve blackout e il luogo che stavate visitando cambierà del tutto, proiettandovi in nuovi inquietanti orrori. Questo fattore oltre ad aumentare l’angoscia e lo spavento del giocatore, si rifletterà sensibilmente sul protagonista, facendolo agitare, causando una accelerazione notevole del battito cardiaco e della respirazione, con conseguente consumo maggiorato delle scorte d’aria. Vivrete l’intera esperienza in una continua sensazione di pericolo, costretti a prendere decisioni repentine, elaborando strategie spesso sbagliate. In Narcosis si muore di frequente, il che vi costringerà in molti casi, a diversi tentativi prima di intraprendere la scelta giusta. Distrarre un nemico è quasi sempre meglio che affrontarlo, cercare la soluzione ai semplici enigmi che il titolo vi proporrà, vi dissuaderà dal trovare percorsi alternativi (ove presenti), le bombole di ossigeno saranno sempre l’elemento prioritario e, le brevi fasi di parkour risultano forse un po’ fuori luogo nello svolgimento dell’avventura, vista la complessità dei controlli. Oltre questi aspetti troverete poco altro, alla lunga il gioco mostra un gameplay alquanto ripetitivo sia nelle meccaniche sia nelle situazioni proposte, eppure difficilmente vi annoierà, riuscendo comunque a “legarvi” alla storia , grazie alla tensione e al puro terrore che troverete in ogni angolo della base sommersa.
20.000 Pixel Sotto i Mari
Pur essendo un titolo “indie”, Narcosis è dotato di un discreto comparto tecnico. Senza tralasciare la lentezza e l’eccessiva macchinosità dei controlli, che risultano probabilmente il punto debole dell’intera produzione, non possiamo non lodare lo sforzo profuso dalla “piccola” software house nello sviluppo. Di certo la grafica non brilla per “pulizia” e definizione, ma risulta sufficientemente dettagliata, con uno stile che ricorda lontanamente Bioshock. Il buio e la limitata visuale del gioco, non sempre riescono a nascondere i bug presenti, ma l’espediente funziona piuttosto bene e, avrete ben poco tempo per notare le diverse imperfezioni. Gli scenari peccano di varietà e le tipologie di nemici proposte sono veramente troppo poche, difetti sicuramente importanti, ma che non inficiano l’esperienza, capace di tenervi “incollati” al joypad, fino al sorprendente finale. Il comparto sonoro pur privo di musiche memorabili, è dotato di effetti che svolgono pienamente il compito a cui sono preposti, ossia quello di spaventarvi. Giocato con un buon dispositivo audio, il titolo vi darà la sensazione di essere davvero sott’acqua, con suoni soffusi e un vasto campionario di rumori, funzionali al rafforzamento della cupa atmosfera.
Emersione
Narcosis è sicuramente un ottimo Survival horror, dotato di una buona trama e di diversi spunti interessanti. L’ambientazione claustrofobica e originale, riesce ad immergere il giocatore in un incubo ad occhi aperti, non sufficientemente longevo, ma intenso e appassionante. Resta il rammarico per un sistema di controllo eccessivamente complesso, in molti casi impreciso, che rovina la giocabilità del titolo, peggiorandone sensibilmente la valutazione. Nonostante qualche imperfezione tecnica, ci sentiamo comunque di consigliarlo incondizionatamente a tutti gli amanti del genere, che potranno trovare in esso tutto quello che cercano da un gioco di questo tipo. Paura, ansia, inquietudine e una gran voglia di emergere il prima possibile.
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