Con l’avvicinarsi del nuovo anno non potevano mancare l’arrivo degli NBG Awards, classifiche che ripercorrono nel bene e nel male cosa abbiamo visto in questi ultimi 365 giorni e quello che ci aspetta nei prossimi.Nel mondo dei videogiochi (come in quello del cinema e dell’intrattenimento in generale), il 2021 potrebbe essere ricordato per sempre come l’anno della ripresa dopo l’inizio della pandemia da COVID. Il 2020 era già difficile, ma molti dei suoi giochi più importanti sono stati per lo più completati in un normale ciclo di sviluppo. I progetti previsti per l’anno successivo non sono stati altrettanto fortunati.
Pertanto, le notizie videoludiche di quest’anno sono state ricche di rinvii, lanci frettolosi, pasticci incompiuti e editori che si affannavano per descrivere piani per sistemare i proprio titoli con problemi palesi. E questo non dice nulla sui giocatori stessi, che si chiedono tutt’ora se i chip e le parti cruciali potrebbero mai essere abbastanza abbondanti da poter acquistare le ultime novità in fatto di console e PC.
Eppure, contro ogni previsione, giochi fantastici sono riusciti a giungere nelle nostre console e PC in questo strano 2021, che vanno da colossi ad alto budget a indie sorprendenti. E anche quest’anno abbiamo deciso di lasciare ad ogni redattore la facoltà di scegliere i migliori 3 videogame del 2021 secondo il proprio parere, magari non propriamente oggettivo.
Alberto Manuel Pongitore
Il 2021 videoludico è stato caratterizzato da diversi eventi – positivi e negativi – i quali, a mio modesto parere, hanno avuto un impatto più importante rispetto alle uscite dei singoli titoli. Per tale motivo, in questa top e flop andrò oltre un semplice elenco di titoli, parlando di alcuni avvenimenti che a mio parere hanno condizionato non poco questo anno di gaming.
Il mio primo Top va a The Matrix Awakens, una tech demo capace di mostrare alcune delle grandi capacità del nuovo Unreal Engine 5 nel gestire un mondo di gioco di grandi proporzioni. Nel nostro caso, parliamo di una metropoli interamente modellata, texturizzata, illuminata, animata ed interagibile in tempo reale. Ciò che colpisce subito è l’aspetto grafico, capace di raggiungere livelli di fotorealismo mai visti prima, specie se si tiene conto di avere tra le mani un titolo – pardon, una demo – con un area di gioco immensa. The Matrix Awakens ci mostra cosa può fare un motore grafico nextgen girando su una console nextgen, e raggiunge bene il suo scopo. Credo che, se prima ci fossero ancora molti scettici a spendere soldi per una PS5 o una Xbox Series X, ora che avranno avuto la possibilità anche solo di guardare su YouTube questa dem, si saranno ricreduti: è uno di quei prodotti che fanno da spot pubblicitario, in questo caso all’Unreal Engine 5, così ben fatti che spingono la gente a decidersi finalmente ad acquistare una console.
Abbandonata almeno per il momento la difficile strada del VR, Capcom si è concentrata su altri aspetti del nuovo Resident Evil, secondo me riuscendo davvero bene in un titolo non facile nemmeno da ideare. Dopo il coraggioso Resident Evil VII, capace di prendere scelte drastiche come il passaggio alla visuale in soggettiva ed introdurre nuovi personaggi (protagonista compreso), abbiamo superato lo scetticismo iniziale ritrovandoci tra le mani un gioco con un’ambientazione horror d’impatto, ma soprattutto diversi elementi ripresi anche dai vecchi capitoli come alcuni nemici stile Nemesis che possiamo soltanto evitare ma non combattere. Poi c’è la solita presenza di elementi rpg, unita finalmente ad un insieme più variegato di nemici, soprattutto i droni molto resistenti stile RE4 verso la fine del gioco. Il tutto, come si scopre nel finale, ampiamente collegato al capitolo precedente di cui scopriamo nuovi dettagli. Trama, azione, jumpscare, rpg… c’è un po’ di tutto, e fatto bene.
Pur avendo giocato ad inizio 2021 ad Immortals: Fenyx Rising che meriterebbe il podio, non posso includerlo qui poichè uscito nel Dicembre 2020. Sposto quindi la mia preferenza su altri due titoli horror: The Medium e Song of Horror. Sì lo so, le preferenze erano soltanto tre, ma escludere uno di questi due sarebbe ingiusto, quindi mi prendo la libertà di fargli condividere l’ultimo gradino. Inizialmente ci ho messo un po’ a capire The Medium e a farmi prendere dal gameplay con split-screen. Una volta apprese certe meccaniche, assieme ad un maggior ritmo d’azione col procedere della trama, il gioco mi ha regalato non pochi momenti di suspance e soddisfazioni nella riuscita delle fasi più concitate. Un titolo più sottovalutato di quanto meritasse davvero, perchè mostra una tipologia di gameplay piuttosto unica assieme ad atmosfere da cardiopalma.
Song of Horror è un altro titolo che ci spinge a pensare più che ad agire, ma che è riuscito a tenermi incollato allo schermo come non tanti titoli sanno fare. Interessante la possibilità di ascoltare cosa c’è dietro ad una porta per rilevare eventuali presenze malvagie, oltre agli sporadici eventi in cui il Male si materializza attorno a noi e dobbiamo nasconderci e restare calmi per uscirne indenni. Oppure controllare in quale stanza si aggiri un certo nemico ed evitarlo in tutti i modi mentre cerchiamo di risolvere gli enigmi attorno a noi. Un Maniac Mansion horror style di nuova generazione, da non perdere.
Marco Liberati
Age of Empires è una serie che nel bene e nel male ha avuto un ruolo fondamentale nel mondo degli strategici. Ebbene, per questo storico ritorno Microsoft si è affidata a Relic Entertainment, studio che ha una certa esperienza nel genere di riferimento. Certamente il nuovo capitolo della saga non stravolge la formula di base ma pesca a piene mani dal sistema di gioco di Age of Empire II, in cui era necessario allestire un insediamento e lo si doveva far sviluppare, sfruttando le risorse circostanti. Certo non si tratta di una copia carbone e il sistema di progressione è stato modificato per non parlare del fatto che alcune delle fazioni presenti in game potranno costruire alcuni edifici esclusivi. Certamente oltre ad una modalità single player, il gioco affianco anche un apprezzabile multiplayer, ma è la campagna la vera chicca del titolo. All’interno di questa modalità, potremmo ripercorre gli eventi storici legati ad alcune fazioni sia attraverso dei livelli specifici che con approfondimenti testuali e non.
Neo: The Worlds Ends with You è il sequel di un JRPG targato Square Enix che alla sua uscita riuscì a spiccare abbastanza nel panorama di riferimento. Fortunatamente il sequel non ha deluso la grande attesa ed è arrivato sul mercato, ricordando prepotentemente quello che era il capostipite originale. A partire da una trama che nonostante risulta meno d’impatto del prequel, riesce comunque a stupire il giocatore con qualche colpo di scena. L’avventura di Rindo Kanade, liceale giapponese costretto una volta morto a partecipare al Gioco dei Demoni, non risparmierà anche sull’azione. Infatti, il protagonista e la sua squadra affronteranno orde di nemici agguerriti grazie a delle spille, ognuna dotata di una specifica capacità. A condire il tutto troviamo anche qualche meccanica classica da RPG, un’ottima colonna sonora, un’esplorazione più o meno libera del quartiere di Shibuya e un pizzico di enigmi ambientali.
In quest’anno di transizione, l’uscita di Psychonauts 2 merita sicuramente una menzione d’onore soprattutto per chi, come il sottoscritto, ha saputo amare il suo predecessore. Certamente bisogna ammettere che presenta una struttura assai simile a quella del primo capitolo, ma d’altronde ci riferiamo ad un genere in cui certe meccaniche rimangono la quotidianità. Il merito dell’ultima fatica di Double Fine è quello di saper proporre tali elementi con tutta la personalità e lo stile che ha sempre contraddistinto la serie. Naturalmente non mancheranno la classica ironia e l’umorismo a cui ci aveva abituato il primo capitolo.
Michele Nocci
Non sarà stato l’anno più esaltante per quanto riguarda il nostro media preferito ma sicuramente mi vengono in mente alcuni titoli che si sono staccati dagli altri, primo fra tutti It Takes Two. L’ultima fatica dell’eccentrico e talentuoso Josef Fares, un platform da giocare in due anche in locale, ha davvero convinto tutti a dimostrazione del fatto che quando si sviluppa un gioco quello che fa la differenza tante volte sono le idee alla base più che solamente le risorse a disposizione: si è più che meritato a mio parere il titolo di GOTY soprattutto per i suoi esilaranti dialoghi e l’ispiratissimo level design.
Impossibile non citare anche Diablo 2 Resurrected che nonostante sia solo sostanzialmente una remastered ha saputo riproporre un classico senza tempo restituendogli un’atmosfera ancora più cupa e vicina al primo capitolo oltre ad implementare svariati miglioramenti su alcune meccaniche di gioco davvero molto graditi (ottima anche la release su console). Se a questo unite il fatto che la Blizzard ha già ufficialmente annunciato una grossa patch (ricca di nuove parole runiche e altre novità) mi aspetto che il ciclo di vita di questo gioco sia ancora bello lungo.
Chiudo infine con Persona 5 Strikers che pur non essendo ai livelli di P5 Royal ha saputo stupirmi risultando uno spin off davvero ben riuscito che ha allungato anche la permanenza dei mitici Phantom Thieves sulle nostre console.
Alessio Palmieri
È chiaro che con la carenza di grandi titoli in uscita in questo 2021 questa è forse la scelta più ardua da fare quest’anno. In testa a tutti i titoli non posso che mettere la nuova iterazione di un franchise che oltre ad avermi accompagnato in tutte le mie fasi di crescita videoludica e non, è stato il mio primo vero FPS. Parlo di Halo Infinite che, oltre alla novità del comparto multiplayer free to play, ci permette di continuare con la storia di uno dei personaggi che amo di più in ambito videoludico, Master Chief. 343 Industries si è fatta attendere ma ne è valsa la pena. Viva gli Spartan.
Anche solamente per la quantità di ore giocate, non posso tralasciare Forza Horizon 5, nuova incarnazione di un franchise che si punta su uno stile di guida sommariamente Arcade ma regala, specialmente su Xbox Series X, una grafica mozzafiato sia in termini di vetture sia in termini di paesaggio. Aggiungiamoci anche una quantità spropositata di gare ed eventi particolari ed il gioco è fatto.
Giocato in ritardo solamente per la mancanza di un partner per poterlo completare, It Takes Two, a prescindere dalla sua vittoria al TGA 2021, è stata una piacevolissima sorpresa. Ottima storia, per quanto scontata, bella caratterizzazione dei personaggi e la co-op migliore di sempre. Platform divertente e coinvolgente che merita tantissimo.
Daniele Sacchi
Pur non avendo giocato a moltissimi titoli nel corso di questo 2021, mi sento di premiare senza alcun dubbio Ratchet & Clank: Rift Apart. Esclusiva di “marchio” e di generazione. Nella ferma convinzione che il monopiattaforma sia tuttora la miglior via per garantire la massima qualità possibile. Impatto grafico, giocabilità, varietà più che accettabile, storia carina e tanto, tantissimo divertimento.
Seconda nomination per Metroid Dread. Non sarà il metroidvania più bello o più moderno. Ma è un gioco dall’atmosfera incredibile, difficile ma appagante e, non ultimo, perfettamente rispettoso di tutta la serie.
Microsoft Flight Simulator. Gioco sicuramente di settore e non per tutti. Ma la cura e la qualità nella produzione meritano obbligatoriamente un posto d’onore.
Giuseppe Nebbiai
Il 2021 è stato un anno sicuramente avaro di titoli per quello che mi riguarda. Ma sicuramente, nella mia opinione, il titolo Top del 2021 è Forza Horizon 5. Non lo nascondo, lo vedete anche nelle nostre live di Twitch, sono un grande fan dei racing game, e Forza Horizon 5 rappresenta senza dubbio il titolo perfetto per un appassionato del genere. Playground ha davvero svolto un lavoro eccellente nel migliorare, ove possibile, una formula già vincente, rendendola semplicemente perfetta, innovando un comparto multiplayer non esattamente intuitivo, puntando però anche su un enorme quantitativo di contenuti di ottima qualità.
Un altro titolo che personalmente posso annoverare tra i Top del 2021 è Marvel’s Guardians Of The Galaxy, che, devo ammettere, ho davvero giudicato molto male senza averlo giocato ma poi mi ha fatto ricredere. Quando è stato presentato allo scorso E3, lo avevo bollato come un altro gioco alla “Marvel’s Avengers”, sbagliando totalmente la mia valutazione. Il gioco Eidos Montreal è davvero un ottimo tie-in, con una storia davvero ben narrata, e riesce a portare anche in formato videoludico lo stile scanzonato e “poco serio” tipico dei Guardiani della Galassia. Un gioco che va apprezzato anche per il suo ottimo gameplay, che regala più di qualche ora di divertimento, e gode anche di una discreta rigiocabilità a causa della presenza di scelte multiple nei dialoghi.
Gabriele Califano
Ratchet & Clank: Rift Apart è stato un po’ il mio “usato sicuro”: sapevo per certo che non mi avrebbe deluso, ed effettivamente mi è piaciuto molto. Ambientazioni, personaggi, prestazioni su PS5, un titolo vivamente consigliato.
Marvel’s Guardians of the Galaxy L‘avevo un po’ sottovalutato, ma poi l’ho preso in sconto al Black Friday. I Guardiani della Galassia non sfigurano, anzi divertono sia per la caratterizzazione che per le ambientazioni e la trama del gioco.
Kena: Bridge of Spirits è sicuramente un titolo indie ben confezionato, con scenari suggestivi, una protagonista interessante e level design ben studiato. Il livello di sfida è più elevato del “normale”, potreste metterci un po’ soprattutto nell’affrontare i boss, ma finirlo sarà soddisfacente.
Gabriele Gelli
It Takes Two: Personalmente, il gioco che mi ha divertito di più in questo magro 2021. Bello da vedere, bello da giocare, incarna l’essenza del gioco cooperativo, che è quello che preferisco. Uscito tra la curiosità generale, è arrivato a vincere il GOTY 2021. Strepitoso.
Little Nightmares 2: altro gioco si seconda fascia, che però premio perché almeno per ciò che ho provato io, è una delle poche ventate di aria fresca vera che ci sono state. Bello e angosciante, difficile il giusto, intenso emotivamente toccante. Se non fosse per la presenza di It Takes Two lo avrei messo al primo posto. Uno di quei giochi che ti lascia davvero qualcosa dentro.
Forza Horizon 5: Premetto che i giochi di guida non sono né i miei preferiti, ne la mia specialità, però davanti a questo grande titolo c’è solo da fare i complimenti e godersi le scorribande in auto di ogni tipo, su superfici di ogni tipo. Tante auto, tanti km di strada, tanto divertimento. Consigliatissimo.
Luigi Orazzo
Residente Evil Village, il nuovo capitolo della saga survival horror è spettacolare e appassionante. L’avventura di Ethan Winters è sorretta da una trama ricca di spunti interessanti indirizzata verso un finale impossibile da dimenticare. Meno spaventoso del suo predecessore, ma assolutamente imperdibile.
Psychonauts 2, l’attesa opera di Double Fine non ha deluso le aspettative, proponendo un gameplay vario e divertentissimo, sorretto da un’ironia irresistibile. Davvero difficile trovare dei difetti in uno dei migliori action-adventure degli ultimi anni. Il mio G.O.T.Y. del 2021.
Deathloop: restare intrappolati in loop temporale in compagnia di un esercito di pericolosi assassini non è mai stato così divertente. Arkane ha fatto nuovamente centro con uno shooter originale e coinvolgente che non manca di stupire e appassionare in tutta la sua notevole durata.
Riccardo Ferrari
I miei top di quest’anno non hanno una vera e propria classifica, sono in posizione fluide che possono essere facilmente scambiate tra di loro.
Returnal è un inquietante gioco di fantascienza a loop temporale ed uno degli sparatutto in terza persona più grandi e più cupamente affascinanti di sempre, un titolo che è riuscito davvero a sorprendermi. Correre, saltare e sparare per il suo pianeta desolatamente bello è così divertente che non vi dispiace nemmeno ricominciare dall’inizio ogni volta che si viene uccisi da una delle sue inquietanti forme di vita aliene. È intimidatorio e richiede molto tempo, ma le ricompense sono fantastiche. Un gioco raro che rimane intelligente e avvincente come sembra a prima vista. Dimenticate di vedere la fine. Una volta fatto ciò, potete perdervi nel piacere quasi infinito del movimento e del combattimento, e nel mistero quasi infinito e nell’orrore strisciante di Atropo. Ogni tentativo è diverso, eppure anche lo stesso. Ma, con la giusta mentalità, potete trovare significato e piacere in questo invece della disperazione.
Arkane Studios era già riuscita a mostrare il proprio talento nella creazione di giochi d’azione in prima persona che danno al giocatore un sacco di libertà di azione, Deathloop porta questa formula a un altro livello. Questo creativo sparatutto a loop temporale vi sfida a eliminare una serie di bersagli in un solo giorno, risultando in un allegro puzzle di azione avvincente per tentativi ed errori in cui imparerete – con l’acquisizione di nuove abilità ed armi – da ogni tentativo. Il gameplay di Deathloop è fantastico, sia per chi cerc un approccio furtivo sia per chi vuole solo scatenare il caos con poteri soprannaturali. Già dopo pochissimi minuti il nuovo titolo di Arkane riesce ad imbrigliare il giocatore nel suo suo loop, creando una grandissima voglia di svelare questo mistero del viaggio nel tempo nella sua interezza.
Halo Infinite raggiunge un perfetto equilibrio nell’evoluzione della serie sparatutto di punta di Microsoft, riportando i componenti principali che hanno reso la saga così speciale Si sarebbe meritato una posizione in top anche solo per il suo multiplayer free-to-play, in cui ho perso innumerevoli ore grazie al suo gunplay delizioso e a un divertente sandbox di armi e abilità che potete usare in tutti i tipi di modi creativi. Seriamente, non avete vissuto finché non avete rubato un carro armato usando un rampino. Ma quel sandbox si apre ancora di più nella modalità campagna di Infinite, che offre un enorme open world da esplorare pur fornendo una storia coesa e avvincente che vorrete vedere fino alla fine. È grande, ambizioso e si assume alcuni grandi rischi creativi, il tutto dandoci lo stesso senso di gioia e meraviglia che abbiamo provato quando siamo atterrati per la prima volta sull’anello originale di Halo nel 2001 o abbiamo perso le nostre intere vite sociali per il multiplayer di Halo negli anni che seguirono.
Questo è solo il primo di tre importanti articoli in arrivo questa settimana, rimanete sintonizzati per scoprire i nostri flop ed i nostri titoli più attesi del 2022.