Con la fine dell’anno è anche tempo di bilanci. E non possiamo naturalmente esimerci dal dire la nostra su questo straordinario 2018 videoludico. È un momento bellissimo per essere videogiocatori, e le uscite degli scorsi 12 mesi lo confermano.
Siamo quindi qui per presentarvi il nostro personalissimo bilancio, con ogni redattore che ha indicato, in parte oggettivamente e in parte secondo il proprio gusto personale, quello che può essere inserito nel TOP di questo 2018. Fuoco alle polveri, quindi!
Riccardo “Fratto” Ferrari
Partiamo da una piccola premessa: non ho ancora avuto tempo per giocare Red Dead Redemption 2 e la mia lista riguarderà solo titoli che ho avuto modo di completare in questo anno. Il 2018 videoludico è stato contraddistinto da diversi titoli interessanti, ma ecco la mia TOP 3.
– Partiamo dal terzo gradino del podio. Ho deciso di premiare l’ultima opera di David Cage, ossia Detroit: Become Human. Quantic Dream è riuscita nell’intento di portare in questa generazione videoludica un prodotto senza compromessi, un’esperienza narrativa che vi rimarrà impressa per diversi anni a venire. Citando la mia recensione “Detroit: Become Human è un gioco con grandi ideali, meravigliosi livelli, personaggi memorabili e piccole imperfezioni. È un pezzo di storytelling ambizioso e meravigliosamente eseguito e uno dei giochi più interessanti di questa generazione. Dividerà le opinioni e darà vita a una litania di articoli di opinione – alcuni profondi e riflessivi, altri mezzi cotti e sensazionalisti. Questa scintilla di discussione da sola rende il gioco un successo a sé stante. E, sì, è probabile che causi anche qualche lacrima.”
– In seconda posizione invece abbiamo ASTRO BOT Rescue Mission, considerato da me (e non solo) il miglior titolo disponibile per la realtà virtuale di Sony. Si tratta di un titolo che ti fa davvero capire che la VR ha un futuro radioso davanti a sé, riuscendo a regalare delle perle come questa. Chiudo citando ancora la mia recensione: “Se hai un PlayStation VR allora Astro Bot Rescue Mission è un gioco che devi assolutamente acquistare. Non causa chinetosi, è dannatamente divertente, ed è bello anche solo da guardare e ascoltare. Cos’altro ti serve sapere?”
– Se i primi due titoli non erano così scontati, lo sarà sicuramente la mia prima posizione: God of War. God of War è sicuramente il miglior action adventure della generazione corrente ed uno dei migliori titoli di PlayStation 4. Si tratta di un prodotto unico, magnetico, seducente e affascinante, capace di perfezionare e migliorare a dismisura tutti i difetti e le mancanze che da sempre caratterizzavano il brand. Ora la narrativa non presenterà esclusivamente la tematica, abbastanza banale, della vendetta, ma riuscirà a toccare corde più profonde e intime. Kratos stesso è stato completamente rivoluzionato, apparendo paradossalmente per larghi tratti più umano che Dio, mostrando finalmente una maturazione che era obbligatoria per permettere al personaggio di compiere una crescita interiore e risultare anche più sfaccettato e complesso. Per non parlare del combat system, ampliato, stratificato e raffinato in ogni suo aspetto, in grado di risultare comunque brutale e soddisfacente nonostante un’evidente amplificazione di strategia e tatticismo. Insomma, se ancora non fosse chiaro, ci troviamo di fronte a uno dei titoli più belli degli ultimi anni, ad una delle esclusive più luminose e possenti possedute dal monolite nero del colosso nipponico: ad un prodotto divino che rende perfettamente giustizia all’essenza ultraterrena del protagonista.
Maddalena “Mighty Mad” Golia
– Thronebreaker: The Witcher Tales. Una premessa: chi vi parla è una fan sfegatata del mondo di The Witcher, quindi inevitabilmente anche del lavoro di CD Projekt Red. Dopo aver passato centinaia di ore in Wild Hunt, e quasi altrettante giocando a Gwent, non potevo essere che felice dell’annuncio del rilascio di Thronebreaker: The Witcher Tales, un RPG fatto e finito con combattimenti ed enigmi basati sulle meccaniche del famigerato gioco di carte. Il gioco è uscito su PC a ottobre e a dicembre anche su console PS4 e Xbox One. Si tratta di un eccellente RPG isometrico open-world, ricco di enigmi secondari, alcuni dei quali davvero complessi e stimolanti (da sapere che tutto è basato sul Gwent, quindi di certo non è un titolo appetibile per chiunque). Non solo però, perché anche l’aspetto narrativo colpisce profondamente, riportando con maestria una emozionante storia inedita dell’universo dello strigo creato da A. Sapkowski. La speranza è che CD Projekt decida in futuro di portarci altri racconti.
– God of War. Sarò banale ragazzi, ma non posso non parlare del Gioco dell’Anno. God of War di Santa Monica è il risultato di un lavoro straordinario di un gruppo di persone altrettanto straordinarie, che sono state in grado di riportare in vita una saga rivoluzionandola e rendendola appetibile ai giocatori moderni, con una qualità narrativa stupefacente, oltre che un gameplay profondo e una direzione artistica di prim’ordine. God of War è un’esclusiva di diamante per la console Sony, e per quanto mi riguarda la migliore uscita quest’anno (e non solo).
– Red Dead Redemption 2. Altra banalità, lo so. Però è inevitabile: non si può parlare del 2018 videoludico senza citare quello che si è imposto come un capolavoro nel genere. Rockstar Games con Red Dead Redemption 2 ha aperto e superato le porte dell’Olimpo videoludico, c’è poco da dire. Una storia incredibile, ambientata in un mondo incredibile, con un respiro di libertà che raramente si era visto in un’opera videoludica (forse solo in The Legend of Zelda: Breath of the Wild, che ritengo un poco superiore solo per puro gusto personale).
– Menzione d’onore: Spyro Reignited Trilogy.
Daniele Sacchi
Contro ogni pronostico il 2018 lo chiudo con la palma di miglior gioco ad ASTRO BOT Rescue Mission. A parte pochissime eccezioni, la periferica per la realtà virtuale di PlayStation può vantare un numero di giochi tripla A che si contano sulle dita di una mano. Con il robottino, diventato di fatto la mascotte del PSVR, le cose sono state rimesse un po’ a posto. Sì, è un semplice platform, ma è meraviglioso. Per due semplici motivi. Il primo è che in questo titolo la realtà virtuale non è solo un gradito elemento accessorio, al contrario è indispensabile per le dinamiche e la struttura stessa del gioco. Il secondo è che si tratta molto semplicemente di un gioco con i controfiocchi: ambientazioni curatissime e varie, boss da piegarsi in due dalle risate, e soprattutto è divertente. Mostruosamente divertente. Immediato, fresco, iconico, spassoso: se avete un PSVR è un acquisto obbligato, se non lo possedete è un serissimo motivo per pensare di acquistarne uno.
Alessio “Link88” Palmieri
– God of War. Le vicende di Kratos mi hanno appassionato fin dal primo titolo, e chiaramente nella mia collezione questo titolo non poteva assolutamente mancare. Nonostante i dubbi iniziali che avevo su questo titolo, mi sono dovuto ricredere. Ottimo titolo di Santa Monica Studios che è riuscita a regalare ai fan -e non solo- di Kratos un’ottima avventura piena di azione e colpi di scena.
– Monster Hunter World. Dopo dei timidi approcci con Monster Hunter (principalmente su console portatile Nintendo), con Monster Hunter World Capcom ha decisamente fatto breccia nel mio cuore da gamer. Ho trovato questo gioco davvero completo. La trama non troppo invasiva ci trasporta gradevolmente fino al gioco vero e proprio, che iniza decisamente dopo l’endgame. Spettacolari le location e il design dei mostri, curati davvero nei minimi particolari.
– Super Smash Bros. Ultimate. Dopo aver giocato tutti i titoli della serie, non poteva mancare l’ultimo uscito su Nintendo Switch. Lo Smash perfetto, la raccolta completa di personaggi, scenari e meccaniche di gioco. Il tocco di classe lo dà la possibilità di acquistare (o averlo direttamente con la limited edition) l’adattatore per i controller Gamecube. Un gioco che per il mio modesto parere potrebbe valere l’acquisto di Nintendo Switch. Davvero un must have per gli amanti del genere.
Alberto Manuel “Pongy” Pongitore
– Red Dead Redemption 2. Dopo aver finito il primo anni fa, le speranze di vedere un sequel (anzi, un prequel) all’altezza non sono state deluse. Il titolo Rockstar ha proposto un open world con un mondo vastissimo e vivo, con sparatorie avvincenti ed altre mille cose da fare. In quanto ad ambientazione e realismo dei fatti narrati, lo considero un vero e proprio documento storico del XIX secolo, un’opera videoludica che soltanto la stessa Rockstar potrebbe superare in futuro.
– Monster Hunter World. La caccia ai mostri targata Capcom merita il mio podio personale di quest’anno. Le lunghe ed estenuanti lotte contro mostri giganteschi, unite al piacere di veder arrivare gamers sconosciuti in mio aiuto e vincere insieme la battaglia, mi hanno dato grandissime soddisfazioni.
– Dead Cells. Voglio premiare anche un indie. Non avendo ancora provato Hollow Knight, e trovando Moonlighter originale ma un po’ ripetitivo, la mia scelta ricade su Dead Cells, roguelike di grande successo targato Motion Twin. Sulle orme di Castlevania, Dead Cells ne riprende l’atmosfera e mi sta tenendo incollato alla Switch per ore al giorno. A dimostrazione che un gioco, per essere bello, non dev’essere per forza anche originale.
Andrea Sabattini
– God of War. Premessa: non ho giocato a Red Dead Redemption 2, quindi il mio voto vale la metà. Detto questo, però, God of War rimane uno dei videogiochi più belli di questa generazione. Un sequel/reboot che riesce a rivoluzionare non solo i tre capitoli precedenti (o sei se si considerano i due spin-off per PSP e quello per PS3) ma quasi l’intero genere degli action adventure. Un unico piano sequenza è solo la punta dell’iceberg, per questo capolavoro che può contare anche su dei personaggi carismatici e perfettamente scritti, un gameplay superbo, una narrativa interessante e ottimamente narrata, e un comparto tecnico impressionante. Insomma, un must have per i possessori di PlayStation 4 o un motivo per comprarla.
– Hollow Knight: Voidheart Edition. Hollow Knight è uscito ormai da un anno, ma la versione PlayStation è giunta a noi solo di recente. In questo modo ho avuto la possibilità di provare quello che per me è il miglior metroidvania di questo secolo fino ad ora. Un titolo sublime con un comparto estetico fuori dall’ordinario, continue sorprese ad ogni angolo, una difficoltà crescente ma (quasi) perfettamente calibrata, e un ottimo filo conduttore. Un vero e proprio capolavoro per il panorama indie e non solo. Per chi non l’avesse ancora giocato e amasse il genere, è assolutamente doveroso recuperare questa perla di inestimabile valore. Tenete d’occhio Team Cherry, che potrebbe presto diventare una SH di punta, se questa è la premessa.
– Dragon Quest XI: Echi di un’Era Perduta. Tra questi tre giochi Dragon Quest XI: Echi di un’Era Perduta è quello che ho giocato per più ore (ben 130). Ognuna di queste è stata ben spesa: si tratta di un ottimo JRPG che riesce a riportare in auge un genere che, sempre più, sta diventando di nicchia. Il titolo riesce a unire perfettamente un poco di innovazione con molto classicismo. I combattimenti, per esempio, sono rimasti pressoché invariati rispetto all’ottavo capitolo (ultimo uscito per console casalinghe), così come una trama formata da molti cliché uniti tra loro ma che riescono ad appassionare i giocatori. Al contrario, l’esplorazione e il comparto tecnico hanno ricevuto vari benefici, rendendo Dragon Quest XI un ottimo titolo assolutamente da giocare, sia per gli appassionati (del genere o della saga), sia per chi volesse approcciarsi per la prima volta ai JRPG. Peccato solo per il comparto sonoro, assolutamente da dimenticare, ed una localizzazione italiana troppo libera.
Gaetano “Morfeus” Deleo
– Yoku’s Island Express. Questo gioco è una piccola perla che ha subito fatto breccia nel mio cuore da vecchio gamer. Divertente, magico, colorato e caratterizzato da un gameplay particolarmente originale, Yoku’s Island Express merita di diritto un posto tra i migliori giochi del 2018.
– Beat Saber. Fin dal momento in cui Sony ha annunciato il suo casco virtuale ho creduto fermamente in questo nuovo modo di videogiocare sognando di poter vivere i videogiochi a pieno e in modo immersivo proprio come nei film di fantascienza degli anni 80/90. Beat Saber è la prova tangibile che, nonostante un primo faticoso periodo, la virtual reality sta trovando il suo equilibrio e il suo posto nel mondo dei videogiochi conquistando i gamer. Il fascino delle Spade laser e l’irresistibile coinvolgimento dei Rythm Game fanno il resto. Un gioco che vale la pena di giocare se si possiede il Playstation VR.
– Red Dead Redemption 2. La scelta può sembrare banale, ma non potevo non inserire nella top 3 del 2018 il nuovo capolavoro di Rockstar. La software house americana non si smentisce neanche questa volta, alzando nuovamente l’asticella della qualità del genere degli open world creando un nuovo standard. Il resto è storia dei videogiochi.
Gabriele “unoeventicinque” Gelli
– Red dead Redemption 2. Ok, ammetto di essere un fan sfegatato della saga e più in generale di Rockstar, ma con questo titolo si è raggiunto l’apice videoludico mai toccato su questa generazione di console. È tutto bellissimo in questa avventura epica e logorante, che trasporta il giocatore in un’America riproposta alla perfezione da Rockstar in chiave Rockstar. MERAVIGLIOSO.
– Fortnite. La consacrazione è arrivata. Il “calo” che tutti si aspettavano dal titolo Epic invece no, anzi. Epic Games ha capito alla perfezione le necessità del videogiocatore moderno, aggiornando e creando eventi in continuazione e i numeri (che non mentono mai) sono tutti dalla loro parte. È il gioco più giocato, più streammato, più shoppato. È un’icona di questa era e verrà ricordato (oltre che giocato) ancora a lungo. GRATIS FOR EVERYBODY.
– NBA 2k Playgrounds 2. In questo ultimo scalino del mio personalissimo podio metto questo titolaccio da sala giochi anni ’90, che grazie alla sua componente molto arcade diverte e fa divertire sia online che a casa giocato fino a 4 persone. Anche qui continui upgrade nei roster di tutte le franchigie NBA, la possibilità di giocare senza dover per forza shoppare per essere competitivi. Poi l’idea di rivivere i grandi duelli anni ’90 tra MJ e Karl Malone, o Kobe vs Shaq non ha davvero prezzo. ARCADEPOWER.
Luigi “Jino” Orazzo
– Red Dead Redemption 2. Se anche il New York Times -una delle testate giornalistiche più famose al mondo- l’ha definito un’opera d’arte, un motivo ci sarà. Red Dead Redemption 2 è stato capace di superare le enormi aspettative, rivelandosi come uno dei capolavori dell’attuale generazione. È difficile trovare dei difetti nell’ultimo lavoro di Rockstar games, capace di sfiorare la perfezione in ogni singolo aspetto. Comparto tecnico, gameplay e la trama impreziosita da personaggi splendidamente caratterizzati saranno un termine di paragone per tutti i giochi che verranno pubblicati in futuro. Un titolo imperdibile che ogni amante dei videogames non può lasciarsi sfuggire.
– God of War. La scelta da parte della giuria degli ultimi Games Awards di nominarlo “gioco dell’anno” è stata una delle più discusse di questo 2018. In realtà God Of War dei Santa Monica Studios è un gioco che meritava un riconoscimento di questa importanza. Il coraggio mostrato dai suoi sviluppatori nel rinnovare ogni singolo aspetto, senza snaturare le meccaniche che hanno reso famosa la serie, ha dato i suoi frutti. Il risultato è un titolo spettacolare, divertente e appassionante, capace di stupire e di lasciare un ricordo indelebile a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di giocarci. In assoluto una delle migliori esclusive per la PlayStation 4.
– Assassin’s Creed Odyssey. Una delle sorprese più gradevoli di questa stagione videoludica. Assassin’s Creed Odyssey è la degna conclusione di una saga capace di appassionare milioni di gamers nell’ultimo decennio, e costituisce l’apice della serie. Una mappa enorme, nuove meccaniche nel gameplay e un’incremento della componente gdr, sono i fattori che l’hanno messo di diritto nella mia top 3. Il supporto continuo da parte di Ubisoft è la dimostrazione di quanto la software house punti sul titolo, e il risultato è ottimo sotto tutti i punti di vista. La lotta tra Assassini e Templari riprenderà nella prossima generazione di console, da cui sarà lecito aspettarsi novità di maggiore rilievo.
Michele “Sin” Nocci
– Dark Souls Remastered. Nonostante sia ormai un grande appassionato di Dark Souls, non avevo mai giocato il primo avendo cominciato dal 2, e devo dire che non appena ho saputo dell’uscita del primo storico capitolo ho colto al volo l’occasione! Ammetto che alcune meccaniche non mi hanno convinto moltissimo, come ad esempio il fast travel un po’ limitato e soprattutto tardivo per non parlare di alcune boss fight non eccelse, ma sono stato davvero contento di completare la mia esperienza della saga e visitare la storica ambientazione originale di Anor Londo! Di gran lunga la più bella dell’intera saga!
– Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory. Davvero una perla di gioco! Mi rendo conto che il marchio Digimon sia meno vendibile di quello di Pokémon, ma per gli amanti del genere gdr (con mostriciattoli) come me è davvero un gran gioco! Da fan dell’anime avevo già apprezzato parecchio il suo predecessore, e questo lo supera in tutto: sia nella profondità e varietà di gameplay, che in particolar modo (a sorpresa) nella storia, davvero interessante considerando i tipici standard del genere, e con un finale molto bello. Vedremo come proseguirà l’andazzo, ma sicuramente dopo aver infilato due buonissimi titoli in pochi anni, terrò ormai d’occhio il brand!
– Menzione d’onore: A Way Out.
Marco Liberati
Se devo pensare ad un gioco che rappresenti il mio 2018 videoludico, non posso che pensare a Thronebreaker: The Witcher Tales. Negli ultimi anni CD Projekt Red non sbaglia un colpo. Riuscita a farsi conoscere ai più con l’ultimo episodio della sua saga sui romanzi di Sapkowski, la software house polacca si è dimostrata un’azienda molto prolifica. Dapprima trasformando un minigioco come il Gwent in un gioco vero e proprio e poi inserendolo, con le opportune modifiche, in una struttura diversa, quella di Thronebreaker: The Witcher Tales. Infatti. ciò che doveva essere un aggiornamento della formula del gioco di carte, si è trasformato in un titolo indipendente che narra la storia dei regni di Lyria e Rivia.
Quest’ultima fatica di CD Projekt presenta anche forti elementi da gioco di ruolo: basa i combattimenti presenti al suo interno su una versione riveduta e semplificata del Gwent. La trama risulta convincente e appassionante, rivelandosi uno degli aspetti migliori del gioco. Inoltre, presenta delle scelte morali che possono avere delle conseguenze su eventi futuri o che possono farci perdere il supporto di preziosi alleati. Il tutto è inoltre accompagnato da meccaniche che, seppur possano sembrare a tratti un filo minimali, risultano ben studiate e curate sotto ogni punto di vista. Insomma, un acquisto obbligato per gli amanti dell’universo The Witcher e non solo, che vi terrà incollati allo schermo per circa trenta ore.
Giuseppe Nebbiai
Seguendo il mio gusto personale, il mio TOP del 2018 non può che essere Marvel’s Spider-Man, di cui ho appena completato anche l’ultimo DLC. Mi perdoneranno Kratos e Arthur Morgan, che sicuramente saranno la scelta di molti altri colleghi, ma non posso fare a meno di scegliere il mio amichevole Spider-Man di quartiere. Il titolo dei ragazzi di Insomniac è immenso, e faccio davvero fatica a trovargli un difetto: qualità grafica altissima, e la New York virtuale è identica a quella reale, città che oltretutto ho avuto la fortuna di visitare proprio dopo l’uscita del gioco. Il gameplay è profondo, le meccaniche di gioco e il combat system rendono l’azione fluida, divertente, ma anche impegnativa, e questo per me è sempre ben accetto.
Ma soprattutto, è Spider-Man. Il mio super-eroe preferito in assoluto. Quindi, una scelta basata sul divertimento ma anche sul cuore.
Gabriele “Gabbo” Califano
Il 2018 è stato un po’ l’anno dei giochi single player, e 3 in particolare mi hanno colpito in positivo. Il primo è Marvel’s Spider-Man, titolo di Insomniac basato sul mitico supereroe. Volteggiare per i tetti di Manhattan impersonando l’Uomo Ragno, in quello che a mio avviso è un grosso film Marvel interattivo, è un’esperienza che consiglio a tutti, in particolare ai fan di Spidey.
Secondo titolo che mi è piaciuto di questo 2018 è God of War. Il titolo segna un nuovo inizio per Kratos, ambientato nell’ambito della mitologia norrena e con una trama che va sempre in crescendo, insieme alle emozioni e alla maturità dei protagonisti, appunto Kratos e suo figlio Atreus. Non a caso, God of War è stato nominato Gioco dell’Anno, concorrendo con avversari altrettanto quotati.
Inserisco in questa mia personale lista anche Detroit: Become Human. Un vero film interattivo con la firma di Quantic Dream, con una trama molto coinvolgente e con risvolti davvero interessanti.
Leonardo Rosini
Questo 2018 è stato davvero entusiasmante a livello videoludico, soprattutto l’ultimo periodo dell’anno che è stato riempito di tanti, tanti titoli molto validi. Non avevo mai giocato a God Of War, ma quando ha vinto il premio Game Of The Year è cresciuta molta curiosità in me. Appena lo avviai rimasi folgorato già dal menù, e da come il gioco ti trasporta all’interno di questa relazione padre-figlio, dove i comportamenti dei personaggi muteranno a seconda della situazione, a causa del grande viaggio che i due dovranno compiere per portare le ceneri della madre in cima “alla montagna”. Indubbiamente il mio titolo preferito del 2018.