Nonostante il periodo come ben sapete non sia proprio dei migliori, di questi tempi nascono spesso nuovi studi di sviluppo di giochi e per ogni nuovo team il titolo di debutto è sempre molto delicato in quanto è utile per farsi conoscere positivamente dalla massa dei videogiocatori che spesso sono purtroppo molto esigenti e poco aperti alle scelte originali. Nel campo degli indie però c’è fortunatamente molta diversità e libertà di espressione ed è proprio con questo in mente che i ragazzi di TavroxGames hanno deciso di tentare la sorte con il loro Neurodeck, un gioco roguelite di deckbuilding che ci porta ad affrontare le più inquietanti paure nascoste nella psiche dei protagonisti emulando in parte quanto visto con un vero e proprio precursore come Slay the Spire.
Tra le tue carte sceglierai la migliore
Inizialmente avremo a disposizione solo una protagonista di nome Lei da scegliere e un mazzo contenente sei carte per procedere poi ad affrontare un lungo percorso nel quale ad ogni stage ce la dovremo vedere con una fobia da selezionare tra le due mostrate a schermo. La scelta del nemico da affrontare sta naturalmente a voi ma il nostro consiglio è quello di acquisire il prima possibile familiarità con gli attacchi dei vari nemici (nota bene: ogni mossa del turno avversario vi verrà rivelata prima) perché tenendo conto che alla sconfitta dovrete ricominciare la sessione da capo è bene cercare di affrontare più possibile i nemici più deboli al fine di andare avanti più facilmente. Ad essere onesti chi vi scrive non è per nulla una fan della classica meccanica indie del permadeath ma nel caso particolare di questo gioco data la limitata lunghezza delle varie run non è poi così punitiva considerando anche che è sempre interessante ricominciare per provare nuove combinazioni e sbloccare ulteriori carte.
Al di là del provare nuove carte vi accorgerete presto che ogni sconfitta vi renderà sempre più forti oltre a farvi capire quanto conti ponderare bene tutte le azioni disponibili del turno in relazione anche a quello che fanno le varie fobie. Quale che sia la vostra mossa ricordate sempre di buttare un occhio alle vostre due principali statistiche: la Stamina (di fatto la risorsa da gestire bene per giocare le varie carte) e la Sanity (i classici punti vita) perché una volta finita la prima non sarete in grado di condurre nessuna azione (tranne quelle a costo zero ovviamente) mentre quando si esaurirà la seconda citata dovrete ricominciare da capo! Per giochi di questo tipo uno degli aspetti più importanti è naturalmente la quantità e varietà di carte a vostra disponisizione per montare mazzi sempre diversi: su questo fronte devo ammettere che sono rimasto piacevolmente sorpreso. Tra i vari attacchi, le cure per la Sanity o per la Stamina, i buff e chi più ne ha più ne metta c’è davvero l’imbarazzo della scelta anche se si sente parecchio la mancanza di un tutorial: potrete imparare gli effetti degli status applicati ad esempio solo una volta giocati evidenziando la loro icona.
Dopo aver sconfitto una vostra paura oltre ad accaparrarvi una nuova carta potrete scegliere tra varie opzioni che vi permetteranno di accumulare altre aggiunte per il vostro deck, potenziare le vostre statistiche e altro ancora quindi riflettete bene sui passi che deciderete di compiere perché influenzeranno davvero molto la vostra run. Tra le varie opzioni possibili è molto importante quella dei tratti, vere e proprie abilità passive che potrete equipaggiare se riuscirete ad ottenerle rispondendo ad alcune domande nonché quella di duplicare e soprattutto rimuovere una carta dal vostro mazzo: quest’ultima vi tornerà fin troppo utile in quanto vi permetterà di togliere di mezzo una carta superflua dalla vostra lista e, tenendo conto che naturalmente il deck viene rimescolato una volta esaurito, scoprirete ben presto che questa scelta può essere più determinante del previsto. Tra le carte iniziali infatti ne troverete sicuramente 1 o 2 deboli e sostituirle non farà altro che aumentare la possibilità di pescare le carte migliori; d’altro canto ricordate che non potrete in altro modo rimuovere carte dal mazzo o in generale gestirlo con la classica schermata di ‘deck building’.
Guarda la paura in faccia ed essa cesserà di turbarti
Nell’arco delle sessioni il giocatore si troverà ad affrontare un totale di 14 fobie che vanno dall’Agorafobia alla Tokofobia, dalla Mascolinità alla Fasmofobia: fate del vostro meglio imparare i loro pattern di attacchi il prima possibile per pianificare le vostre strategie in modo tale da arrivare al boss di fine sessione nelle migliori condizioni possibili. Dal punto di vista del lato tecnico queste mostruosità sono davvero ben realizzate specialmente per le loro animazioni ma purtroppo avrebbe senz’altro giovato una loro maggiore varietà: considerando infatti che alla morte si riparte dall’inizio vi ritroverete molto presto ad affrontare sempre le stesse fobie dal momento che le ricompense ottenute non dipendono necessariamente dai nemici che si sconfiggono. Il loro stile dark inquietante però è davvero da apprezzare ed essendo molto adatto al tema della produzione contribuisce a dare quel tocco di originalità e freschezza che ci ha fatto sin da subito una buona impressione.
Non sarà perfetto, ma…
Riassumendo Neurodeck si configura come un gioco roguelite di deckbuilding con una grande varietà di carte e di strategia, uno stile intrigante e un gameplay immediato ma al tempo stesso profondo che riesce a catturare il giocatore. Cosa può dunque essere andato storto? Beh diciamo che, a parte i problemi già citati, sicuramente la UI necessiterebbe di qualche miglioramento: non sono presenti spiegazioni per gli status fino a che non sono attivi, gli eventuali poteri del vostro avversario non sono spiegati benissimo e alle volte c’è un po’ troppa confusione a schermo specialmente quando ci sono più effetti in corso. Anche il sonoro non è eccelso e sicuramente beneficerebbe di qualche traccia in più nonostante non sia sicuramente così fondamentale per un titolo di questo genere: peccato solo che per quanto concerne le modalità di gioco disponibili ed in generale nella struttura portante del titolo non ci sia tutta questa gran profondità perché altrimenti potevamo davvero trovarci di fronte ad un grandissimo gioco.
In questo senso abbiamo sicuramente apprezzato la possibilità di sbloccare ulteriori protagonisti (con relativi poteri esclusivi) e svariate diverse sessioni di gioco (che rappresentano le emozioni dei personaggi) ma considerando la già citata limitata schiera di avversari il tutto ammonta sostanzialmente ad un ripetere una serie di percorsi del tutto simili tra loro che risulterebbero fin troppo ripetitivi se non fosse per la sorprendente profondità del gioco di carte che è a mani basse il lato migliore di Neurodeck.
Conclusioni
Abbiamo dunque visto insieme i pro e i contro di questo titolo ma veniamo quindi alla domanda che forse voi lettori vi sarete già posti: vale la pena acquistare questo gioco? La risposta è semplice: se non vi attirano i gameplay di questo genere potete anche evitare ma se siete fan dei giochi carte vi consigliamo di darci un’occhiata dal momento che non abbiamo dubbi che i ragazzi di TavroxGames supporteranno il gioco aggiungendo nuovi contenuti: non sarà sicuramente un capolavoro ma è un discreto passatempo vista anche l’attuale penuria di giochi nuovi con cui cimentarsi. Considerate che chi vi scrive è un grandissimo appassionato da molti anni di un po’ tutti i giochi di carte (tra cui soprattutto Magic e Yugi Oh ma anche Pokémon) e già il fatto che pur coi suoi limiti abbia colpito anche un veterano come me è senza dubbio un buonissimo segno.