È il personaggio più conosciuto della storia dei videogames. Se diciamo il suo nome a qualcuno che di gaming non sa nulla, è comunque probabile che lo conosca o l’abbia sentito nominare almeno una volta. Da piccoli abbiamo pronunciato il suo nome così tante volte che mamma e papà l’hanno memorizzato, pur non avendoci mai giocato. Avrete già capito che sto parlando di Mario, il baffuto personaggio nato negli anni ’80 dalla mente geniale di Shigeru Miyamoto e simbolo Nintendo da sempre.
Dai tempi di Donkey Kong in cui veniva chiamato Jumpman, Mario è comparso in decine di titoli su svariate piattaforme ed ha conquistato la simpatia di milioni di gamers in tutto il mondo. E dopo così tanti capitoli, anche per Mario è tempo di ritorno alle origini: a gennaio Nintendo ha finalmente rilasciato per Switch il remake del primo Super Mario Bros, ribattezzandolo New Super Mario Bros. U Deluxe. Dagli anni ’90 ad oggi alcuni capitoli 3d come Super Mario 64, Super Mario Galaxy e Super Mario Odyssey sono piaciuti tantissimo, questo è sicuro. Ma nel 2019 vi sono molti gamers affezionati ai capitoli 2D. Per trovare l’ultimo Mario bidimensionale dobbiamo tornare al 1995, quando giocammo al favoloso Super Mario World 2: Yoshi’s Island, il cui gameplay sempre a cavallo del simpatico draghetto verde risultò inconsueto, ma conquistò tutti lo stesso grazie ad una giocabilità grandiosa e mille trovate all’apice del divertimento. Ed oggi l’effetto nostalgia si fa sentire più che mai.
Uno dei miei obiettivi videoludici del 2018 era di attendere la Games Week per fare il pre-order di New Super Mario Bros. U Deluxe a buon prezzo; una volta alle casse, però, mi dissero che non era ancora possibile prenotarlo. L’attesa è stata lunga, ma finalmente è arrivato. Non essendo un possessore di WiiU e non avendo mai provato il gioco neanche da qualche amico, vedrò di analizzarlo con l’entusiasmo di chi ci gioca per la prima volta. Gli immancabili paragoni saranno fatti con i vecchi capitoli di Mario, partendo dal primissimo Super Mario Bros. fino all’intramontabile Super Mario World. Quest’ultimo e Super Mario Bros. 3 sono i migliori capitoli 2d di Mario di sempre, almeno fino all’11 Gennaio di quest’anno.

I giochi di Super Mario non hanno mai avuto bisogno di una gran trama per conquistare i fans. Un enorme drago cattivo rapisce una bella principessa ed un simpatico idraulico affronta numerosi nemici ed insidie per salvarla. Trama ripetuta più volte, che dovrebbe aver stufato tutti; ma come fa a funzionare ancora oggi? Semplice: il gioco conquista grazie ad un gameplay vario e divertente, con livelli strutturati in base ad idee vecchie e nuove ben integrate tra di loro, una formula che tenta di far felici gamers vecchi e nuovi e che in tal senso funziona sempre. New Super Mario Bros. U Deluxe ripropone tutto questo con alcune varianti in ogni aspetto del gioco. Ancora una volta dobbiamo salvare la principessa Peach dal perfido Bowser e i suoi scagnozzi, poichè i cattivoni hanno occupato il suo castello dopo aver scaraventato Mario e i suoi amici molto lontano. La strada per tornare al castello è piena di insidie, ma non c’è tempo da perdere: bisogna tornare indietro e salvare Peach!
Here we go!
Ed eccoci al gioco vero e proprio. La prima novità rispetto ai capitoli storici è mostrata già dalla schermata del titolo: ben quattro personaggi che corrono uno dietro l’altro, con la possibilità di giocare in co-op locale fino a 4 giocatori. All’inizio di ogni livello possiamo scegliere quale personaggio usare tra Mario, Luigi, Toad e Toadette: ognuno di loro ha caratteristiche un po’ diverse nel salto e nella corsa, permettendo un approccio sempre diverso ai livelli con un tasso di difficoltà variabile a seconda di quale si usa e in quale occasione. C’è l’interessante aggiunta del Ruboconiglio: si tratta di un personaggio mascherato da ladro che dovremo rincorrere in alcuni livelli, ma che una volta selezionato ci permetterà di attraversare un intero livello senza essere toccato dai nemici, passandogli in mezzo come fosse un fantasma. Il Ruboconiglio rende quindi molto più facile la sfida di un livello ed è una scelta inserita per i gamers più piccoli, ma può tornare utile a tutti in caso di un livello particolarmente pieno di nemici che proprio non riusciamo superare. Ad ogni modo, approfondirò più avanti il mio pensiero sull’aggiunta di questo personaggio. Tra gli altri c’è anche Yoshi che, dopo i suoi trascorsi in Super Mario World e Yoshi’s Island, si aggiunge alla schiera di personaggi pur non essendo presente nella versione originale per NES.
La struttura di gioco è un mix dei vecchi capitoli, con una mappa di gioco fortemente ispirata a Super Mario Bros 3 e Super Mario World, con qualche variante. Possiamo definirlo un mix dei capitoli precedenti, che prende gli aspetti positivi di ciascuno e lo migliora sotto tutti i punti di vista, aggiungendo qualche nuova idea. La base di partenza è ispirata al terzo capitolo della serie, in cui furono introdotte tante novità tra cui la mappa di gioco con castelli e minicastelli e molto altro. Troviamo diversi mondi da affrontare, ciascuno dei quali contenente un certo numero di livelli. Ogni livello è rappresentato da un grosso cerchio rosso (che diventa blu quando viene completato), ed è presente un piccolo checkpoint che ci permette di ricominciare da lì in caso di morte. Giunti verso la metà di ogni mondo troviamo sempre un piccolo castello, come nel terzo capitolo della saga: una volta superato e sconfitto il boss, si apre la strada verso il livello successivo e possiamo salvare la partita, stessa cosa possibile dopo il castello finale di ogni mondo. Il salvataggio manuale è possibile in ogni punto della mappa, ma una volta soltanto; utile in caso dovessimo essere costretti a spegnere la Switch o non si riuscisse a superare un livello particolarmente difficile, lasciandolo per la prossima volta.
In alcuni mondi c’è la possibilità di decidere la strada da percorrere, scegliendo di affrontare un livello piuttosto che un altro su una strada diversa. Non potevano mancare i divertenti castelli fantasma, pieni di fantasmini che volano verso di noi quando non li guardiamo. Questi castelli alzano di un gradino la difficoltà: in diverse occasioni saremo portati ad entrare nella prima porta disponibile, spesso ben visibile e veloce da raggiungere e servita fin troppo su un piatto d’argento, per poi scoprire che dovevamo trovare una porta segreta situata più avanti o nascosta all’interno di falsi muri. Mi è capitato di bloccarmi nella mappa pur avendo completato tutti i livelli di quella zona, così ho capito di dover trovare l’uscita segreta dal castello fantasma che era nascosta in uno spazio ristretto oltre un falso soffitto. In questa tipologia di livelli dobbiamo pensare che non tutto è quel che sembra, specie se si tratta di porte, muri e piattaforme. I fantasmini sono una spina nel fianco non da poco: saltargli in testa non serve, anzi, veniamo colpiti con perdita del potere acquisito, rimpicciolimento o morte; anche le palle da fuoco non hanno nessun effetto. Occasionalmente troviamo una stella che ci rende invincibili per un po’ e ci permette di toglierli di mezzo; un altro modo di sconfiggerli è di mangiarli con Yoshi o portare in braccio un piccolo Yoshi (ad esempio quello che illumina tutto ogni volta che lo scuotiamo) per farglieli ingoiare in un sol boccone. Diventa un po’ difficile quando ce ne sono tanti in spazi ristretti e arrivano da entrambi i lati, fantasmone compreso: sarà importante spostarci di continuo e girarci verso il lato opportuno per immobilizzarne alcuni, per poi ripetere la stessa cosa dal lato opposto.
Il “nuovo” Regno dei Funghi
Ai tempi del Super Nintendo, una delle collection migliori mai pubblicate fu Super Mario All Stars. Rivedere i primi tre capitoli per NES e l’inedito The Lost Levels con grafica 16 bit fece spiccare il volo alle vendite, rendendolo uno dei migliori titoli per SNES mai usciti. Dopo oltre 20 anni, la storia si ripete. Shigeru Miyamoto ed il suo team ce l’hanno messa davvero tutta per creare un mondo di gioco che potesse unire le buone idee del passato ad una mappa nuova ed appassionante. Creare in modo professionale nuovi mondi e livelli per un gioco di Super Mario è sempre una grande sfida, sia per mantenere alti gli standard di qualità che per non cadere nella ripetitività visti i centinaia di livelli creati negli anni per i vari capitoli. Alla fine alcune scelte sono simili al passato, ma con un velo d’innovazione e sfruttando bene l’hardware moderno, con netti miglioramenti dal punto di vista grafico.
La scelta di utilizzare modelli 3d con livelli a scorrimento bidimensionale si rivela vincente. Mario e gli altri protagonisti sono definiti benissimo (anche nella loro forma piccola) e ben ombreggiati, con movimenti di testa e corpo molto fluidi. La terza dimensione offre un effetto profondità inedito per un capitolo bidimensionale della saga, ben sfruttato anche quando il nostro eroe si abbassa o rimbalza sui muri. Ottimo il lavoro svolto anche per i nemici, alcuni dei quali possiedono una IA leggermente superiore rispetto al passato. Per esempio pesci-scheletro che ci vengono addosso come missili teleguidati, e schivarli in acqua non sarà così facile come sembra. Oppure, osservando i Koopa, notiamo che ogni tanto si fermano per ballare a tempo di musica; un’animazione che può sembrare solo bella da vedere, ma che potrebbe spiazzare i meno esperti durante un salto, col Koopa che balla all’improvviso per poi riprendere a camminare e colpirci mentre atterriamo, quindi occhio anche alla musica di sottofondo per capire in quali momenti il Koopa farà determinati movimenti ballerini.
La struttura dei mondi prende spunto da altri capitoli. Già in Super Mario 64 fu fatta questa scelta, ispirandosi a quella vincente di Super Mario Bros 3 in cui ogni mondo aveva una propria impronta diversa dagli altri, e richiedeva un certo tipo di approccio in quanto a gameplay. Anche in New Super Mario Bros. U Deluxe ogni mondo è in tema con un clima o un elemento specifico: deserto, acqua, ghiaccio, nuvole, foresta, lava e via dicendo. Alcuni livelli sono stati creati con grande fantasia ed originalità, vediamo di riportare qualche esempio. Un livello ha fondali simili ad un affresco, con tubi che galleggiano ondulando a destra e sinistra e le immancabili piante carnivore che fuoriescono da alcuni, oltre a qualche fantasmino che complica la vita nei salti tra un tubo e l’altro. Un altro ci obbliga a saltare tra una Paranella e l’altra, mentre queste volano in formazioni precise; quelle più piccole ci portano in alto mentre quelle più grosse non sopportano il nostro peso e precipitano pian piano, inoltre diventa tutto più interessante quando iniziano ad arrivare palle di cannone gigantesche e bisogna saltare sulle Paranelle al momento giusto e senza cadere nel vuoto. Non mancano livelli con blocchi e nemici giganti, contro i quali non basta una palla di fuoco per abbatterli. In altre occasioni ci capiterà di essere raggiunti dalla nave volante di uno degli scagnozzi di Bowser, e ritrovarci in un livello con quest’ultima che vola sopra la nostra testa. Un braccio meccanico gigante fuoriuscirà ad intervalli regolari per sferrare un pugno verso la parte inferiore del livello, schiacciando o distruggendo tutto ciò che incontra, compreso il nostro malcapitato personaggio. Dovremo quindi essere abili a leggerne le intenzioni, comprese le finte che farà di tanto in tanto, per decidere col giusto tempismo dove piazzarci per non essere schiacciati nè cadere nel vuoto.
Le casette di Toad ci offrono la possibilità di ottenere qualche oggetto bonus. Al loro interno i minigiochi offerti da Toad sono diversi: quella con tre blocchi bonus, quella con cinque, un’altra in cui due cannoni sparano monete e vite extra dagli angoli superiori, e così via. Il nostro Toad è sempre un amico fidato, e sono ottime occasioni per guadagnare vite extra ed oggetti da aggiungere al nostro inventario, previo controllo di avere ancora spazio per aggiungerli. Nella mappa possiamo anche imbatterci negli scontri con alcuni nemici “a spasso”, che si spostano in modo casuale ad ogni nostro spostamento. Se dovessimo incontrarli, ci sarebbe uno scontro a schermata fissa già visto nel terzo capitolo della saga, con uno o più nemici uguali da sconfiggere sfruttando salto, bonus presenti nello scenario ed eventuali piattaforme mobili. Nella mappa troviamo anche alcuni tubi per farci sparare da un mondo all’altro tra quelli già visitati, utili per completare bonus e livelli in precedenza saltati.
Deluxe sì, Deluxe no
Tra le diverse aggiunte rispetto alla versione WiiU spicca l’integrazione di New Super Luigi U, capitolo dedicato al fratello di Mario. Il gioco presenta qualche differenza rispetto a quello principale. Come il titolo stesso suggerisce, Mario non è presente ed è Luigi a prenderne il posto assieme agli altri personaggi. Il gameplay è adattato alle sue caratteristiche, tra cui il salto maggiore (simile a Super Mario Bros 2, in cui era il personaggio che usavo sempre) ma anche la tendenza a scivolare sulle piattaforme in cui corre, dettaglio non indifferente poichè saremo costretti a correre per finire ogni livello entro i 100 secondi di tempo, con lo storico jingle che ci mette fretta non appena iniziamo un livello. Ovviamente, ognuno di questi è stato pensato e ridisegnato per adattarlo a questo limite di tempo e alle caratteristiche stesse del personaggio, anche se si poteva pensare a qualcos’altro rispetto alla versione WiiU già uscita in precedenza. Per fortuna, quando affrontiamo un boss, abbiamo 100 secondi dedicati alla sola battaglia, poichè fare livello e boss con un tempo complessivo così limitato sarebbe stato impossibile. New Super Luigi U è un’aggiunta interessante che aumenta la longevità del gioco, ma è sicuramente più difficile rispetto al titolo principale: a chi non l’avesse mai provato, consigliamo di giocarci con calma soltanto dopo aver finito il gioco principale, in modo da acquisire l’esperienza necessaria per un gameplay più tosto e con un tempo a disposizione rosicato.
Come avevamo visto nei trailer, ci sono due nuovi personaggi: Toadette e Ruboconiglio. Toadette è la versione femminile di Toad, e presenta una caratteristica importante: quando trova una corona d’oro si trasforma in Peachette, che possiede un salto utilissimo per salvarsi dalle cadute nei fossi e superare più facilmente nemici e ostacoli. Un personaggio che abbassa il livello di sfida standard dei giochi di Mario, in cui un solo salto sbagliato ci farebbe ricominciare il livello. Avrei evitato Toadette, inserendo magari qualche altro personaggio della saga o limitandomi ai soli Mario, Luigi e Toad che, già di loro, hanno la capacità di rimbalzare sui muri per salvarsi da cadute improvvise, cosa non da poco. Ma il colpo di grazia ci viene dato dal Ruboconiglio, un bizzarro personaggio mascherato che fornisce il livello Ultra-Easy al gioco: scegliendo lui, possiamo fare un livello passando incolumi attraverso i nemici come fossimo un fantasma. In rari casi come i grossi pesci-palla appuntiti, anzichè passargli attraverso, veniamo colpiti benchè senza morire nè subire alcun tipo di danno, veniamo respinti indietro restando però incolumi. Potremmo giustificare la presenza del Ruboconiglio per aiutare i più piccoli, ma temo che possa essere usato nel modo sbagliato. Un personaggio simile rischia di essere sfruttato da chi non riesce a superare un livello, e sceglie la soluzione facile del Ruboconiglio annullando la sfida offerta dai nemici perchè “tanto ci passo attraverso”. Anni fa era frustrante non riuscire a superare alcuni livelli di un gioco, che diventavano la nostra bestia nera ma che aumentavano la sfida e la voglia di migliorarsi per riuscire a farcela. Col Ruboconiglio da usare nei livelli con tanti nemici, e Toadette per i livelli con tanti fossi e salti nel vuoto, che fine faranno queste emozioni? Sì d’accordo, nessuno è obbligato ad usarli, se voglio posso usare Mario o Luigi… Ma il fatto di metterli a disposizione offre una soluzione fin troppo facile per superare ogni livello, senza un minimo di difficoltà e senza invogliare i gamers ad impegnarsi per superare alcuni punti ostici, magari per via dei nemici o delle piattaforme mobili che a volte ci fanno diventare matti.
Veniamo alla Superguida di Luigi. Nella schermata principale ho letto le schermate dei consigli, tra cui la possibilità di colpire questo blocco col punto esclamativo verde per far affrontare il livello in questione ad un bot, impersonificato da Luigi. Interessante, ora ci provo… no aspetta, posso prendere il controllo di Luigi verso la fine dello stage? O posso dar per completato il livello anche se non l’ho fatto io? No, non ci siamo. Un conto è vedere un video in cui mi viene mostrato come finire uno stage, per poi provarci da solo; un altro è far affrontare il livello al bot, perfetto in ogni cosa, per poi prendere possesso di Luigi e completare lo stage senza aver fatto nulla. Stesso discorso del Ruboconiglio: dov’è la sfida? Anche qui scelta opzionale che chiunque può liberamente ignorare, siamo d’accordo. Ma come già detto in precedenza, tanti si arrenderebbero presto alle difficoltà di un livello e ricorrerebbero a Ruboconiglio o Superguida senza la voglia di provare e riprovare fino a riuscirci. Non dico di non aggiungere personaggi e superguide che aiutino i giocatori in difficoltà, ma la Superguida andava fatta stile filmato non interattivo, da guardare per poi imitare quanto appena visto. E perchè non mettere Toadette e Ruboconiglio soltanto come endgame, per aumentare la longevità invogliando i gamers a rigiocarci dall’inizio? Non sono nessuno per voler dare perle di saggezza, ma se non impariamo ad affrontare le difficoltà offerte da un videogame, figuriamoci nella vita.
Acquisto obbligato o minestra sempre uguale?
Dopo aver giocato a tutti i capitoli vecchi di Mario ma senza mai averlo giocato su WiiU, ho trovato questo New Super Mario Bros. U Deluxe molto bello e divertente. Alcuni livelli sono una vera gioia per gli occhi, con colori sgargianti ed effetti luce che donano al gioco un fascino mai visto in un capitolo 2d di Mario, compresi i personaggi a tre dimensioni che rappresentano il nuovo standard in titoli di questo genere. La curiosità più grande che avevo era di vedere i nuovi livelli, e le mie aspettative non sono state deluse. C’è davvero di tutto, e dopo il bellissimo Super Mario Odyssey in 3d, posso affermare di avere tra le mani il miglior capitolo 2d della saga, anche sopra gli amatissimi Super Mario Bros 3, Super Mario World e Yoshi’s Island che restano pietre miliari da museo videoludico. Se ci avete giocato su WiiU, il dubbio se consigliarvelo o meno ce l’ho. Quello per Switch è senz’altro più completo, ma spendere altri soldi per avere incluso il DLC di Luigi ed usare il Ruboconiglio mi sembra azzardato, in fondo è lo stesso gioco. Forse la scelta andrebbe fatta tenendo conto di un altro fattore importante: potreste giocarci ovunque portando con voi la Switch. Il fattore portabilità pende a favore dell’acquisto del gioco, date le sue qualità di cui ho ampiamente parlato.
Un titolo non esente da difetti, che vanno però identificati negli extra aggiunti da Nintendo piuttosto che nel gioco stesso. La facilità di gameplay con Toadette ma soprattutto col Ruboconiglio ed il modo in cui è gestita la Superguida rendono il gioco fin troppo facile, togliendo al giocatore ogni voglia di impegnarsi di più per non morire in quel determinato livello che proprio non riesce a superare. Ma la quantità di livelli (ben 164 tra gioco principale e quello di Luigi), il modo con cui sono studiati ed il bellissimo stile grafico offerto da ciascuno di essi, sommati alla possibilità di giocarci con i nostri amici in co-op, rendono questo New Super Mario Bros. U Deluxe un gioco da avere assolutamente per i possessori di Switch. Un gioco che unisce il meglio dei capitoli precedenti in 2d e li esalta all’ennesima potenza, invogliando anche a rigiocare quelli vecchi per farseli piacere ancor di più grazie ad un confronto con questo nuovo capitolo. Un confronto non a livello tecnico, sia chiaro, ma basato sul divertimento offerto dai gameplay di epoche diverse. Se è vero che un videogioco deve principalmente divertire, siamo di fronte ad uno dei titoli che ci riesce più in assoluto.