Nioh 2, un po’ come diversi titoli degli ultimi anni, risulta un “more of the same” del precedente capitolo con un qualcosa in più. Ma questa volta, i ragazzi del Team Ninja avranno aggiunto proprio quelle meccaniche da rendere l’esperienza molto più godibile? Sarà questa la domanda fondamentale di tutta la recensione, la quale avrà una risposta soltanto alle conclusioni. Una cosa è certa, però: il periodo Sengoku ha e avrà sempre un fascino tutto suo, tale da rendere ogni media ambientato in questo lasso di tempo (con le dovute accortezze ovviamente) un piccolo gioiellino. Ma non perdiamoci in chiacchiere e tuffiamoci tra Yokai e Samurai.
Il flusso degli eventi
La trama del primo capitolo di Nioh non era certamente un capolavoro, e in questo senso il Team Ninja non ha voluto ricredersi creando un intreccio narrativo a dir poco accettabile. Nioh 2 risulta un prequel del predecessore con il nostro protagonista, completamente personalizzabile, che sarà mezzo umano e mezzo Yokai. Proprio grazie a questa natura saremo al centro di intrecci politici, scontri e guerre, risultando in una pedina fondamentale per questa epoca Sengoku rivisitata dal team di sviluppo. Se l’ambientazione e i continui riferimenti a persone e fatti realmente esistiti e accaduti sono veramente appassionanti e intriganti, lo stesso non si può dire per il resto. Sembrerà di essere mandati in lungo e in largo per compiere varie missioni solo perché siamo il protagonista, e non per vere e sensate ragioni. Sicuramente l’intreccio narrativo di Nioh 2 non è il fulcro dell’esperienza, ma non ci sarebbe dispiaciuto vivere questa fantastica epoca con un po’ più di pathos e coinvolgimento.
L’avventura, comunque, strutturata nello stesso modo del primo capitolo (ovvero a livelli selezionabili), risulta estremamente longeva e vi vedrà impegnati per almeno 50/60 ore solo per la campagna principale e almeno il doppio se si deciderà di svolgere anche i compiti secondari e le Missioni Crepuscolo. Queste ultime si potrebbero definire come delle missioni di New Game+ durante il New Game. Ed infatti, in questo conteggio non è inserita la possibilità di fare svariati New Game+, con armi diverse e abilità diverse. In poche parole, se siete alla ricerca di un titolo estremamente longevo senza dover stare attenti ad una trama estenuante, Nioh 2 potrebbe essere il gioco perfetto… ma solo se siete pronti ad imprecare e a imparare a giocare ad un titolo sicuramente non facile.
Uno dei migliori gameplay della generazione
Il gameplay di Nioh 2, sotto certi aspetti, potrebbe competere anche con quello di Devil May Cry 5. L’ho detto. Se il titolo targato Capcom fa della complessità il suo marchio di fabbrica (per ottenere la perfezione si intende), i ragazzi del Team Ninja si sono spinti oltre al già ottimo gameplay del precedente capitolo. Hanno capito cosa non andava e l’hanno migliorato. Si parla comunque di due stili e due giochi completamente diversi, ma l’anima action vive e risplende in entrambi e non potevo non citare il capolavoro uscito lo scorso anno.
Tornando a Nioh 2, rimangono le tre stance (bassa, media e alta) che cambiano completamente la velocità di attacco, la potenza e il moveset delle varie armi. Armi che sono le stesse dello scorso capitolo con due nuove aggiunte: le doppie accette e il falcione a scatto. Proprio quest’ultima è stata la mia arma della prima run, e devo dire che la differenza rispetto alle altre è notevole. Questa, infatti, basa gran parte del suo potere sugli attacchi concatenati al cambiamento delle varie stance, ma anche alla semplicità di utilizzo in molteplici situazioni in cui ci troveremo.
Ogni arma ha il proprio skill tree, senza considerare i quattro principali legati al Samurai, allo Yokai, alla magia Onmyo e alle abilità Ninjutsu. C’è veramente l’imbarazzo della scelta, in quanto ogni build ha le proprie peculiarità e solamente avanzando e migliorando si potrà scorgere il vero potenziale di Nioh 2. Utilizzando spesso una determinata arma, o i vari strumenti Ninjutsu/Onmyo, otterremo punti abilità per quella categoria, con un’esperienza appagante e propositiva nel variare le carte in tavola.
Per non parlare delle mosse Yokai, che potremo imparare acquisendo i nuclei dei Demoni che sconfiggeremo. La nostra duplice natura, infatti, ci rende in grado di usufruire di alcune tecniche Yokai da scatenare contro i nostri nemici, una feature inedita per questo secondo capitolo. Acquisendone sempre di nuove aumenteremo anche il nostro grado di metamorfo, in modo tale da ottenere punti abilità da spendere nel ramo apposito per potenziarci ulteriormente. Il nostro Spirito Guardiano, già presente nel primo Nioh, ne potrà imparare due contemporaneamente (per poi diventare tre), e ognuna avrà il proprio costo e le proprie caratteristiche. I doppioni potranno essere fusi insieme per crearne uno più potente, o distrutti per ottenere esperienza metamorfo e alcuni oggetti, rendendo anche il farming, o comunque l’ottenimento di vari nuclei identici, stimolante.
C’è anche la possibilità di trasformarsi per un breve periodo in uno Yokai, un po’ come quando in Nioh ci univamo al nostro Spirito Guardiano. In questo lasso di tempo saremo invulnerabili e aumenteremo la nostra forza. Infine, il Team Ninja ha aggiunto il Contrattacco Brutale: un parry realizzabile contro determinati tipi di attacchi, utilissimo per diminuire perennemente il Ki degli avversari. In questo secondo capitolo, sarà infatti fondamentale, contro i demoni, diminuirne il Ki in modo tale da poter realizzare una finisher. Ma non vedete la cosa come se fosse Sekiro. Potrete sconfiggere comunque i nemici anche senza fare questa contromossa, ma sarà più lungo e difficile.
Il contorno del gameplay
Dopo avervi parlato del gameplay nudo e crudo, non possiamo dimenticarci di tutto ciò che ci sta attorno ma che risulta fondamentale per godersi appieno l’esperienza di Nioh 2, soprattutto nell’endgame e nei New Game+. Stiamo parlando dell’equipaggiamento e del fabbro.
L’equipaggiamento risulta importantissimo nell’esperienza, in quanto sono presenti vari set che, una volta utilizzati contemporaneamente, vi fanno ottenere dei bonus. Alcuni sono per delle armi specifiche (come la lancia o la kusarigama), altri contro gli Yokai ed altri ancora fungono principalmente da supporto. Non sono da sottovalutare, così come il vostro peso. Come accade in vari titoli, avrete un peso equipaggiabile ed essere pesanti diminuirà la velocità di recupero del Ki e anche la distanza di schivata. Se inizialmente potreste (quasi) tranquillamente andare avanti senza usufruire di questi bonus, non sarà così nelle fasi finali e oltre il New Game.
Per non parlare del fabbro, un luogo dove gli esperti del primo capitolo avranno passato centinaia di ore (e non sto scherzando) che, anche in Nioh 2, risulta fondamentale. Qui potrete comprare e vendere vari oggetti ed equipaggiamenti, crearne di nuove, scomporne altri ma soprattutto fare Affinità d’Anima. Un processo che, fondamentalmente, potenzierà il vostro equipaggiamento (che sia un pezzo d’armatura o un’arma) al costo di denaro. Ma Nioh 2, così come il primo, risulta un gioco talmente parametrico che i bonus di un’arma potrebbero essere così potenti da non potersene privare “solo perché ne abbiamo trovata una migliore”, rendendo inevitabile il potenziarla.
E non dimentichiamoci del loot. Ogni nemico e boss dropperà diversi oggetti, quindi dovremo stare sempre all’erta per notare ogni possibile aumento di livello e potenza del nostro arsenale. Insomma, Nioh 2 è un gioco immenso, pieno di caratteristiche e unicità che lo rendono di un genere a parte. Proprio per questo, non si può definirlo un semplice souls-like, semplicemente in quanto risulta essere qualcosa di concettualmente diverso.
Tema difficoltà
Sicuramente Nioh 2 non è un gioco per tutti. E, sicuramente, non si può considerarlo un gioco facile. Detto questo, però, non si può nemmeno catalogare come un titolo difficile, troppo difficile per gli standard odierni. Questo perché è uscito un certo Sekiro che, almeno nella prima run, risulta essere estremamente più complesso. In Nioh 2 potrete salire di livello (utilizzando gli Amrita), farmare per avere un equipaggiamento migliore, sbloccare nuove abilità non solo della vostra arma ma anche della magia, dello Yokai e dei Ninjutsu, trasformarvi in demone e usufruire dei nuclei per avere altri attacchi devastanti. In poche parole, è sicuramente un gioco difficile, ma che vi consegna ben più che tutti gli strumenti per superare ogni ostacolo.
Non ho parlato di diversi aspetti: le zone Yokai presenti nelle missioni che ci chiederanno di uccidere un determinato demone per spazzarle via, le terme per poterci riposare, i vari boss che incontreremo (tutti diversi e ben contestualizzati), gli Spiriti Guardiani che ci aiuteranno nel nostro cammino e molto altro. Tutto ciò perché Nioh 2 è immenso, un titolo in grado di rubare al giocatore centinaia se non migliaia di ore di gioco, oltre che tutta la religiosità presente nel nostro corpo.
Non lo consiglio comunque a chi non piacciono i souls-like e affini o a chi non è piaciuto il primo, perché comunque la minestra è sempre quella, detto chiaramente. Però, se state cercando una rinnovata sfida e un gameplay super appagante, potrebbe essere la scelta giusta.
Next gen… No
Nioh 2 è Nioh. Se questa frase nella sezione dedicata al gameplay è vera per metà, in quest’altra è completamente veritiera. Non saprei proprio se e cosa potrebbero aver migliorato sotto il profilo della grafica in questo secondo capitolo. Addirittura, alcune mappe di vari missioni sono le stesse (fortunatamente solo di certe missioni secondarie). Se già nel 2017 il comparto tecnico non gridava al miracolo, figuratevi nel 2020 con una PS4 Pro al posto di quella base. Perlomen, anche la possibilità di settare il frame rate fisso a 60fps è rimasta, rendendo il gioco (a mio parere) più godibile in tutti i sensi, anche a discapito della qualità grafica. Per quanto riguarda le poche musiche, non troviamo nulla di incredibile. Ottima invece la direzione artistica e il level design delle missioni principali, con shortcut e segreti da scovare. Il doppiaggio è in inglese o giapponese, con una traduzione più che buona nella nostra lingua. Peccato che i menu siano rimasti invariati (tranne quello dedicato ai vari skill tree) ovvero molto poco user friendly. Se siete nuovi giocatori vi ci vorrà un po’ per capire il tutto, e spesso proprio il dettaglio che vi sfuggirà sarà quello che stavate cercando.
In conclusione
In conclusione, Nioh 2 è certamente un “more of the same” del predecessore che ha cercato di migliorarsi riuscendoci a metà. Se l’intreccio narrativo non è di certo all’altezza della bellezza e della maestosità del periodo in cui esso viene posto (il periodo Sengoku), le poche aggiunte al gameplay lo rendono più divertente e spettacolare, nonché immersivo (da un punto di vista di creazione della build perfetta). Rimane un titolo di nicchia, estremamente più dei vari Souls e titoli targati From Software. Il Team Ninja ha comunque fra le mani un brand che può ancora dare tanto: speriamo solo che un possibile Nioh 3 migliori anche da un punto di vista grafico, oltre che quello narrativo, su PlayStation 5.