Durante la Milan Games Week 2018 abbiamo avuto la possibilità di provare un particolare indie, sviluppato dagli italianissimi Caracal Games: OkunoKA. Il gioco, a cui abbiamo anche dedicato uno speciale, ci aveva immediatamente colpito per l’ispirato e coloratissimo design, oltre che per la tendenza a sfidare la pazienza del giocatore con un livello di difficoltà decisamente superiore al normale. Grazie alla disponibilità di Ignition Publishing, che ci ha gentilmente fornito un codice, siamo qui per recensire la versione definitiva del gioco, disponibile da oggi su Nintendo Switch e da qualche tempo in anteprima su TIM Games (sarà rilasciato in seguito su PS4, Xbox One e PC).
Odi et Amo
OkunoKA è un titolo platform frutto di diverse ispirazioni, prima tra tutte Super Meat Boy, a cui fa il verso soprattutto per quanto riguarda l’arrabbiatura del giocatore (non per niente questi prodotti vengono definiti “rage games”). Perché se OkunoKA saprà da un lato conquistare il vostro amore incondizionato, dall’altro passeranno momenti in cui proverete puro odio.
OkunoKA è incentrato sostanzialmente al 99,9% sul gameplay e sulla sfida nei confronti del giocatore. La storia non ha particolare importanza, se non quella di fare da sfondo ad una serie di livelli sempre più difficili. Le illustrazioni, splendide, vi mostreranno come KA, il piccolo e simpatico protagonista, dovrà salvare il Mondo delle Anime dal malvagio OS. Per fare ciò dovrete guidarlo attraverso 4 differenti mondi formati di 20 livelli ciascuno (a cui vanno raggiunti quelli segreti opzionali) e i rispettivi Boss.
Non dovrete “danneggiare” i nemici, ma semplicemente evitarli e fuggirne nel più breve tempo possibile, raccogliendo anche collezionabili che sbloccheranno particolari extra. Gli stage iniziali fungeranno da breve tutorial e mano a mano che avanzerete la curva di apprendimento salirà sempre di più, aggiungendo ulteriori meccaniche interessanti che renderanno il gameplay più complesso da padroneggiare. Ad esempio il sistema di piattaforme che potremo attivare e disattivare tramite i tasti L e R. Nulla che una seria costanza e dedizione non possano risolvere, seppur intervallate da una notevole dose di nervosismi e voglia di incontrare gli sviluppatori anche solo per dire loro: siete MALVAGI.
Detto ciò però OkunoKA possiede una caratteristica fondamentale per questo tipo di titoli: tenere il giocatore incollato allo schermo, poiché percepisce di avvicinarsi sempre di più alla soluzione del livello, tramite un sistema di trial & error sì punitivo, ma anche in grado di regalare enormi soddisfazioni. Non ci sono scuse in ogni caso, OkunoKA non è un titolo adatto a tutti, anzi punta seriamente all’hardcore gaming, inserendo anche al termine di ogni livello una serie di dati e valutazioni che pongono anche il tema dello speedrunning. La frenesia infatti che richiederà il superamento dei livelli punta esattamente a quello: al termine di ognuno verrà indicato il tempo impiegato e sarete anche oggetto di una “valutazione” in lettere, che va da F (la peggiore) a S (la migliore).
Colori e ispirazioni
Una delle cose più belle di OkunoKA è senza dubbio il particolare design, sia del protagonista che in generale del mondo di gioco. Le splendide illustrazione ricordano in parte le più recenti incarnazioni di Rayman, ma personalmente ho notato anche qualcosa di molto italiano: parlo della serie a fumetti Monsters Allergy, che non ho timore di aggiungere all’elenco di ispirazioni dei ragazzi di Caracal Games. Una festa di colori ed allegria, che fa da curioso contraltare e quasi da opposizione allo stile hardcore del gameplay. Ognuno dei mondi di gioco ha il suo tema particolare e con esso cambiano parzialmente anche i nemici con cui avremo a che fare.
Per quanto riguarda il level design, ogni stage è di per sé relativamente breve ma, considerato il numero delle volte che morirete per riuscire a completarli, la longevità aumenta esponenzialmente. Inoltre mano a mano che sbloccherete nuove meccaniche la risoluzione dei livelli si farà più complessa, costringendovi a valutare prima di agire. In generale, se si deve notare qualche difetto, lo si può indicare nella progressiva “monotonia” degli stage, che mano a mano che avanzerete non vi sembreranno più così vari.
Un’altra nota a favore mi sento di esprimerla nei confronti della colonna sonora, che anch’essa fa da contraltare “gioioso” alla difficoltà, rendendo forse il tutto meno frustrante. O almeno, facendovi arrabbiare un po’ meno.
Fletto i muscoli e sono nel vuoto
OkunoKA, oltre alla gioia del far innervosire i giocatori, presenta anche un lato che esprime tutto l’amore degli sviluppatori per il mondo nerd. Infatti all’interno dei livelli sono presenti numerose citazioni (potete vedere nell’immagine in basso, che immortala uno dei primi livelli, un falò che fa inequivocabilmente il verso a Dark Souls). Ma non solo. Vi accorgerete infatti che sono presenti nei vari stage dei particolari “fantasmini”, che nient’altro sono che dei collezionabili extra. Questi vi permetteranno di sbloccare mano a mano delle “skin” aggiuntive per il personaggio che rappresentano diversi personaggi della cultura pop: da Deadpool, a Venom, allo Space Eater, fino al mitico Rat-Man (personalmente il mio preferito) e molti altri che scoprirete via via. La peculiarità di queste skin però ha anche un diretto effetto sul gameplay, poiché ognuna di esse possiede un’abilità particolare.
Inoltre, come già detto, sono presenti dei livelli “extra” a cui accederete tramite dei portali nei livelli normali (che però si disattiveranno se morirete troppe volte nel livello). In questi KA si troverà in un mondo oscuro in cui l’obiettivo sarà raccogliere tutti i “fantasmini”. Ma attenzione, perché in questo caso il numero di vite sarà limitato a 3, e sarà molto facile sprecarle.
Avventura portatile
Come già detto, OkunoKA a livello visivo è una gioia. Ma non si limita a questo, poiché le prestazioni sulla console Nintendo sono eccellenti, soprattutto per quanto riguarda la modalità portatile (che è quella evidentemente su cui si sono concentrati gli sviluppatori) che si mostra eccezionalmente fluida e definita (lo stesso si può dire in modalità TV). Giocare infatti con la console fuori dal dock è un’ottima esperienza, anche se forse perde qualcosa in relazione ai controlli con i joy-con collegati alla console. Vi sentirete certamente più abili nell’utilizzare un controller “completo”.
In generale dunque OkunoKA è un titolo davvero ben riuscito, con ottime ispirazioni di level design e meccaniche, da promuovere sotto praticamente ogni aspetto. Il sorriso che vi procurerà l’iniziale impatto con i bellissimi colori e l’ispirata ambientazione sarà subito spento dall’elevato livello di difficoltà, ma se vorrete accettare la sfida di Caracal Games basteranno 15 euro e qualche sessione di training autogeno per fare una delle esperienze platform migliori dell’ultimo periodo. La longevità dipenderà naturalmente per gran parte dalla vostra abilità e velocità di apprendimento.
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