Alcuni di voi conosceranno forse i ragazzi di Blue Bottle Games, che nel 2014 rilasciarono il gioco di ruolo survival NEO Scavenger. Si trattava, e si tratta tutt’ora, di un prodotto abbastanza di nicchia ma molto apprezzato dagli utenti (media di 9/10 sulle recensioni di Steam), per la sua complessità e profondità, oltre che un look molto retro’. Non per niente, inoltre, lo studio è guidato da Daniel Fedor, ex BioWare.
In queste settimane è giunto alla luce, in forma di Accesso Anticipato su Steam, il loro nuovo proegetto: Ostranauts. Ho avuto quindi modo di provarlo e sono qui per raccontarvi questo complesso progetto che potrebbe fare la gioia ma anche l’odio di molti. Ostranauts è infatti un “simulatore di vita spaziale” e di gestione di una astronave con componenti ruolistiche estremamente complesso e profondo, con numerosissime sfaccettature e meccaniche che potrebbero facilmente respingere il giocatore ad un primo approccio.
La prima cosa che siete chiamati a fare è scegliere l’estetica del vostro capitano, che sarà il vostro alter-ego in tutto e per tutto in questa lunga avventura nello spazio. Oltre a questo, avrete anche modo di scegliere un complesso background del capitano, tramite alcune scelte “retroattive” che andranno a delineare gli aspetti caratteriali e le competenze del personaggio.
Una volta fatto questo, potrete quindi partire per la vostra esplorazione dello spazio. Non vi troverete però a pilotare la vostra nave in modo, si potrebbe dire, “diretto” alla No Man’s Sky, ma vi troverete davanti un complesso pannello di controlli con tanto di schermata della mappa di navigazione. Iniziano qui i primi problemi, poiché giostrare la vostra nave nello spazio non risulterà per nulla semplice. Vi ci vorrà un po’ di tempo per prendere confidenza con i controlli, considerato anche il fatto che l’interfaccia è totalmente in inglese.
Proseguendo avrete quindi modo di allargare la vostra crew, con tutte le conseguenze di gestione del caso, e migliorare la vostra nave. I personaggi sono tutti unici, con i loro tratti caratteriali che dovrete tenere ben presente per evitare conseguenze disastrose delle varie situazioni che andranno a delinearsi. Anche la parte di gestione della nave stessa risulta incredibilmente complessa, con moltissimi elementi da considerare e una quantità di opzioni di manutenzione tale da quasi sopraffare il giocatore. Si tratta inoltre di un universo post-apocalittico, che quindi vi porterà ad imbattervi in luoghi devastati, rottami, e soprattutto conflitti e situazioni pericolose. Fortunatamente il gioco si “adatta” al ritmo che volete, con la possibilità di mettere in pausa in ogni momento, di velocizzare l’azione o ti mantenerla a ritmo normale, a seconda delle situazioni più o meno problematiche in cui potreste trovarvi. Il gioco è comunque in una fase di Accesso Anticipato, quindi il lavoro non è per nulla finito e gli sviluppatori accettano con gioia i feedback dei giocatori per migliorare l’esperienza di gioco il più possibile.
A livello grafico siamo davanti ad una pixel art piuttosto classica dallo stile retrò, che rende anche l’idea della natura indie e soprattutto di nicchia della produzione. Ci tengo a ripetere che ci troviamo davanti ad un prodotto estremamente complesso, dedicato soprattutto agli appassionati dei simulatori duri e puri, con anche diversi elementi ruolistici (nella costruzione del nostro personaggio e nella gestione della crew). Abbiamo anche a disposizione eventualmente un manuale da consultare direttamente dal menù di gioco e una piccola wiki sul sito ufficiale del gioco.
Ostranauts è quindi un prodotto di grande interesse soprattutto per gli appassionati, ancora in fase di “work in progress” ma in grado già di regalare moltissime ore di gioco, se si sarà in grado di oltrepassare il muro iniziale dato sia dalla lingua inglese, sia dalla complessità del sistema e delle meccaniche soprattutto di guida dell’astronave. Un progetto da tenere assolutamente d’occhio, monitorando gli aggiornamenti che seguiranno nei prossimi mesi.