Se volete approcciare al meglio questo OVIVO, titolo mobile che è finalmente sbarcato anche sulle console di attuale generazione, dovete semplicemente lasciarvi trasportare.
Mi spiego: OVIVO è un platform in cui vi ritroverete ad impersonare una semplice pallina nera. Con la pressione del tasto X cambierete il vostro colore, diventando bianchi, e vi troverete a muovervi sotto-sopra. Il titolo è sviluppato dal piccolo team Iz-Hard e, ve lo posso assicurare ancora prima di passare all’analisi approfondita, è una piccola perla.
La meccanica di gioco non è niente di particolarmente nuovo, ma quello che posso dirvi è che la componente artistica e il level design in questo titolo sono veramente qualcosa di sorprendente, il tutto accompagnato da musiche che vi faranno immergere nell’azione al meglio.
Ma adesso, bando alle ciance, e passiamo all’analisi completa di questo OVIVO!
Lo Yin e lo Yang
Per parlarvi in maniera più specifica della meccanica di gioco, data la scelta dei colori che vedrete nel corso del vostro gameplay, non posso che partire dallo Yin-Yang cinese, cosa che fa anche il titolo stesso. La nostra pallina infatti, quando nera, si muove seguendo le normali leggi della fisica. Quando bianca, passa sotto al disegno, muovendosi chiaramente al contrario. Ecco, questa è una delle cose che ho apprezzato di più di OVIVO: la semplicità. Ma non nel senso che il gioco è troppo semplice, cosa che di fatto è, dato che non abbiamo vite limitate, e quindi si tratta di un gioco trial and error. Parlo piuttosto di semplicità di realizzazione, in quanto non abbiamo grafiche super impressionanti, ma bastano solo dei disegni e due “colori” per fare il gioco.
Va comunque detto, poi, che alcune sezioni sono particolarmente ostiche e richiedono una buonissima coordinazione, ma soprattutto lo sfruttamento del movimento della nostra pallina. Cambiando infatti colore, la nostra palla acquisterà velocità, e potrà “saltare” per raggiungere le piattaforme più lontane. Questo alle volte può risultare difficile se non si prende abbastanza velocità, ma soprattutto se non si riesce a far entrare tutta la pallina, cosa che porterà alla caduta e quindi al dover ritentare.
Nonostante il gioco non sia incentrato sulla sfida, ma punta piuttosto ad essere solo un viaggio attraverso i disegni, abbiamo comunque degli obiettivi da raggiungere. Prima di tutto, in ogni disegno avremo tre “simboletti” da trovare e sbloccare. Ognuno di questi è comunque legato al simbolo principale, che indica la fine del livello. Durante la nostra corsa poi, dovremo riuscire a raccogliere dei punti che possiamo trovare sia nella parte nera che in quella bianca del disegno. Questo tipo di obiettivo è forse l’unico elemento di rigiocabilità che troviamo nel titolo, specialmente per i completisti che non vogliono lasciare nulla al caso, ma che soprattutto vogliono platinare il gioco, in quanto ad ogni simbolo corrisponde un Trofeo.
Qui arriviamo forse al punto che un po’ mi ha fatto storcere il naso. OVIVO è troppo corto per essere così bello. Chiaramente non intendo dire che un gioco del genere debba arrivare a durare 25/30 ore, altrimenti perderebbe di senso, ma forse si poteva allungare di più la sua longevità. Va detto che ogni livello ha una durata media di circa 15 minuti, se si vuole cercare di raccogliere ogni punto e simbolo, ma abbiamo a che fare con circa 10 disegni: il tutto quindi dura non più di 3 ore. E sinceramente, data la bellezza di questo gioco un po’ dispiace, e mi è dispiaciuto non poter restare ancora un altro po’ incantato da quello che stavo vedendo.
Arte in bianco e nero
Passando invece all’analisi riguardante il comparto tecnico, partiamo da quello grafico. Non vi ripeterò ancora la bellezza del level design e del disegno artistico, che sono certamente la colonna portante di questo gioco. Quello che vi posso dire è che, essendo il tutto ridotto a dei semplici disegni in due colori, non ho potuto riscontrare grandi virtuosismi a livello tecnico. L’unica cosa (per quanto riguarda il comparto grafico) che un po’ mi ha lasciato perplesso, sono alcuni piccoli rallentamenti e scatti che possiamo trovare nel corso del gioco. Altro problema lieve è quello della “sparizione” della pallina durante alcuni cambi di colore, che vi impediscono di comprendere al meglio cosa sta accadendo, e che spesso vi portano quindi all’errore e al dover ripetere la sezione.
Per quanto riguarda il comparto audio, anche le musiche sono una colonna portante di questo titolo, come abbiamo già avuto modo di dire. La colonna sonora di OVIVO è stata interamente realizzata dai Brokenkites, e spazia tra vari generi. Abbiamo musiche elettroniche, ma arriviamo anche a musiche zen, molto in linea con il concetto di Yin-Yang di cui sopra. Le musiche accompagnano il nostro gameplay e sono una compagnia più che gradita, in quanto riescono ad interpretare e a farci interpretare ancora meglio quello che stiamo vedendo.
Lasciarsi trasportare
OVIVO è un gioco che non ha bisogno di essere interpretato. Non ci sono messaggi filosofici, non c’è niente. Ci mostra solo le forze opposte, il concetto di bianco e nero. Sta poi al giocatore dargli il senso che desidera. Una volta arrivato alla fine, avendo visto tutti i quadri disposti insieme, mi è venuto quasi da pensare al concetto di Inferno e Paradiso, con la nostra pallina che ha compiuto un’autentica ascesa in pieno stile dantesco.
Probabilmente avrò viaggiato un po’ con la fantasia, ma ero talmente inebriato da ciò che ho visto, che il titolo mi ha fatto riflettere. E queste sono le esperienze videoludiche che mi piacciono. Un qualcosa di diverso dal classico, che si stacca da tutto e punta sulla bellezza, nel concetto più estetico e filosofico possibile. Un’idea davvero interessante, che vi terrà impegnati per poco, è vero, ma per 6,99€, vale il prezzo del biglietto. OVIVO è un modo davvero intrigante per staccarsi dalla realtà, ed immergersi in un mondo proprio, senza stare a pensare a obiettivi, premi, o principesse da salvare, ma vi chiede semplicemente un paio d’ore della vostra vita per lasciarvi trasportare.