Nonostante siano passati quasi cinque anni dall’uscita, Persona 5 resta uno dei migliori esponenti della categoria JRPG. L’edizione Royal, finalmente localizzata anche nella nostra lingua, ha completato il percorso narrativo del titolo, svelando il “vero” finale di un’esperienza lunga, complessa ed entusiasmante. Prolungare ulteriormente una storia che avrebbe teoricamente poco altro da aggiungere, riproponendo il medesimo gameplay, sarebbe stato un tentativo piuttosto azzardato, destinato esclusivamente agli amanti del brand. Eppure Joker e i suoi compagni continuano ad occupare un ruolo importante nell’immaginario videoludico, tanto da suggerire ad Atlus di investire ulteriori risorse in uno spin-off dotato di meccaniche sensibilmente diverse dall’originale. Cosa succede se le avventure dei Ladri Fantasma passano dalle mani dei talentuosi programmatori di P-Studio a quelle dei “maestri del mosou” Omega Force? Nasce Persona 5 Strikers, opera pubblicata un anno fa per il mercato nipponico e recentemente giunta sui nostri scaffali.
Abbiamo provato a fondo questa inedita incarnazione della serie, lanciandoci nelle furiose battaglie “1 vs 1000” tipiche di prodotti come Warriors Orochi e Hyrule Warriors, contaminati dallo stile e dal gameplay inconfondibili della saga di Atlus.
La Prigione dei Cuori Infranti
Sono passati quattro mesi dal giorno in cui i Phantom Thieves hanno salvato l’umanità dalle pericolose mutazioni emerse dal “metaverso”, la dimensione spirituale contenente le “anime distorte” di alcuni degli abitanti del pianeta. La distruzione del piano alternativo e il successivo scioglimento del gruppo non hanno rovinato l’amicizia creatasi tra gli eroi, nonostante le strade si siano separate al termine del percorso scolastico e i nuovi impegni abbiamo portato molti di loro lontani da Tokyo. Niente è meglio di una bella rimpatriata, fissata al quartier generale del gruppo (la soffitta del Bar LeBlanc) e organizzata tramite le app di messaggistica degli onnipresenti smartphone. Giunti al luogo stabilito, i ragazzi decidono di festeggiare l’evento con una gita, per la quale debbono procurarsi l’equipaggiamento utile. L’incontro aggiunge anche un altro elemento fondamentale della storia che consiste nell’istallazione di una nuova app, chiamata EMMA: un’intelligenza artificiale capace di fornire qualsiasi informazione tramite comandi vocali.
La mattina successiva Joker, Skull e Mona si incontrano per provvedere agli acquisti necessari alla partenza, ma vengono interrotti dalla presenza di una nota influencer, capace di richiamare una nutrita folla per l’apertura di un negozio nel quartiere di Shibuya. Alice Hiruugi, la ragazza idolatrata dal pubblico, sta distribuendo dei volantini che promuovono una sua misteriosa iniziativa e che contengono un codice tramite il quale è possibile ottenere l’amicizia della “diva” sull’applicazione sopracitata. Non appena i nostri eroi completano la procedura sullo smartphone, si trovano nuovamente nei panni dei Ladri Fantasma, proiettati in una realtà del tutto simile a quella del metaverso. All’interno di quest’ultima, le ombre (che attaccano gli umani privandoli dei desideri), riescono a catturare gli eroi con lo scopo di condurli al cospetto del loro capo, la versione malvagia di Alice che governa una sorta di “prigione”.
Come d’abitudine non forniremo ulteriori dettagli sulla trama del titolo, al fine di non rovinarvi la sorprese in esso contenute. Vi basti sapere che l’inedita avventura funge da approfondimento di tutti i protagonisti di Persona 5 (non più trattati come semplici comprimari dell’attore principale) ed è perfettamente inserita nel contesto narrativo degli eventi antecedenti, non lesinando colpi di scena e spunti interessanti. In poche parole vi ritroverete nuovamente catapultati nell’universo di Persona 5, impreziosito da splendide sequenze filmate in puro stile anime e dagli infiniti dialoghi basati su riquadri testuali. La sensazione predominante sarà quella di aver nuovamente avviato il gioco originale e di vivere il continuo della storia, come in un seguito ufficiale o in un DLC particolarmente ricco di contenuti. Un’impressione che non vi abbandonerà per tutta la durata dell’esperienza, nonostante poi, joypad alla mano, la musica sarà ben diversa.
GDR/MOSOU
La principale differenza tra Strikers e il capitolo originale risiede tutta nel combat system. L’esplorazione dei dungeon, gli enigmi ambientali, la raccolta degli oggetti e l’utilizzo dei consumabili sono rimasti praticamente invariati, così come l’interfaccia grafica adibita alla gestione dei personaggi. La modifica sostanziale alla natura del prodotto è costituita dall’abbandono della struttura a turni, in favore di un autentico mosou, in cui dovrete eliminare decine di nemici adoperando le abilità che avrete a disposizione. Tutti gli elementi del roster sono dotati di un attacco ravvicinato (leggero e pesante), di un’arma da fuoco per la lunga e media distanza e di abilità magiche attivabili a seconda della “Persona” selezionata. Infatti i numerosi nemici presenti su schermo sono vulnerabili a determinate tipologie elementali e solo adoperando la magia adatta potrete ridurne rapidamente la barra vitale. Durante le battaglie avrete la possibilità di “switchare” liberamente tra i tre componenti del party, la cui formazione potrà essere modificata prima di ogni confronto.
La furia degli scontri è resa più spettacolare dalla realizzazione degli attacchi combinati (attivabili sia sugli avversari abbattuti, sia su richiesta degli alleati) e viene parzialmente intervallata dalla selezione dell’offensiva speciale che mette in pausa l’azione frenetica. In apparenza l’unione di due generi agli antipodi (GDR e Mosou) potrebbe sembrare un azzardo eccessivo e si resta sorpresi dal verificare di come in realtà le distanze siano state ottimamente ridotte. In Persona 5 Strikers non vi basterà premere furiosamente i tasti del vostro controller per avere la meglio, visto che dovrete necessariamente alternare e variare le offensive per sopravvivere. A differenza di altri titoli appartenenti al genere, i nemici non resteranno inermi ad aspettare di essere eliminati, ma proveranno ad accerchiarvi e colpirvi sul lato debole, sfrutteranno le magie per infliggervi alterazioni di stato e soprattutto vi costringeranno a ricorrere frequentemente alla schivata. Fin dalle prime battute il livello della della sfida si rivelerà superiore a quello eccessivamente permissivo dei mosou, da cui purtroppo Strikers eredita gli ormai “classici” difetti.
Infatti l’azione sullo schermo si mostra spesso eccessivamente caotica, rendendo difficile l’individuazione dei pericoli e delle strategie offensive più opportune. La telecamera non sempre riesce a fornire un’inquadratura ottimale del campo di battaglia e diventa a volte complicato focalizzare l’eroe di cui abbiamo il controllo, confuso tra nemici, esplosioni e magie. La dimensione ridotta di molte “stanze” in cui si svolgono le battaglie peggiora ulteriormente la problematica. Nonostante la pratica con il sistema di controlli riduca notevolmente l’impatto di queste mancanze sul gameplay, siamo di fronte a due difetti importanti che rovinano sensibilmente la valutazione complessiva di un prodotto appassionante, divertente e dotato di un discreto bilanciamento della sfida. P5 Strikers ha l’indiscutibile merito di conservare tutti i pregi dell’originale, peccando proprio nel suo aspetto più innovativo che avrebbe necessitato di una cura maggiore.
W la Continuità
Uno dei tratti distintivi di Persona 5 è sicuramente il design dei personaggi e delle ambientazioni, un elemento capace di fornire “unicità” all’opera di P-Studio. Strikers è interamente basato sul motore grafico del suo predecessore e la sua realizzazione tecnica presta il fianco proprio alla fase mosou, sfiorando la perfezione in tutto il resto. Il titolo offre un’ottima resa visiva, grazie alle perfette scelte cromatiche e ad un frame rate stabile anche nelle situazioni più concitate. Purtroppo il comparto grafico inizia a mostrare il peso degli anni e continuare a vedere scenari statici (salvo i pochi elementi in movimento) e dungeon scarsamente vari e originali, ci ha fatto un po’ storcere il naso. Ci saremmo aspettati qualche novità di rilievo dal punto di vista dell’interattività ambientale e qualche scelta più audace nell’implementazione delle animazioni dei protagonisti, modifiche del tutto assenti in questo spin-off. Per il resto è impossibile resistere alla magia di un incredibile “anime interattivo”, dotato di uno stile inconfondibile e di una spettacolarità assente anche in produzioni più recenti.
Il discorso della “continuità” può essere esteso anche al comparto sonoro con musiche ed effetti pedissequamente riproposti dall’originale. La manciata di tracce aggiunte alla tracklist è perfettamente inserita nel contesto e non ha nulla da invidiare alla splendida colonna sonora del predecessore. Il titolo è sottotitolato in italiano ed entrambi i doppiaggi disponibili (inglese e giapponese) propongono interpretazioni più che discrete, capaci di sottolineare sempre nel modo giusto le immagini mostrate sullo schermo.
La Pallida Ombra di un Capolavoro
Persona 5 Strikers riesce ad amalgamare due generi profondamente diversi. Gli amanti dei mosou troveranno molti elementi originali rispetto ai prodotti appartenenti alla categoria, grazie ad una componente strategica sensibilmente più marcata, capace di alleviare l’intrinseca ripetitività del genere. Invece gli appassionati del brand potranno intraprendere un inedito percorso narrativo che, seppur diverso nel gameplay, conserva quasi tutte le caratteristiche che hanno decretato il successo dell’originale. Nel complesso l’ultima opera di Omega Force ci ha conquistato ed è risultata un’esperienza piacevole e appassionante, purtroppo inficiata dalle problematiche tecniche sopracitate. Persona 5 Strikers resta sconsigliato tanto ai giocatori che non gradiscono i musou, quanto ai “puristi” dei JRPG, orfani della struttura a turni, notevolmente più profonda e ragionata. Se non appartenete a nessuna delle categorie appena citate, l’ultimo episodio della saga targata Atlus saprà regalarvi molte ore di divertimento spensierato, impreziosito dallo stile unico di un uno dei capolavori della storia recente dei videogame.
Versione Provata: PlayStation 5