Come avrete certamente visto, la nostra redazione si è recata al Prato Comics & Play, dove abbiamo partecipato con un nostro stand. Durante le giornate in fiera, uno dei core stand è stato senza dubbio quello dell’associazione GIAGUN, il Gruppo Italiano Appassionati di Gundam.
Abbiamo allora intercettato una delle figure principali dell’associazione, il presidente Luca Paci, che ci ha raccontato da dove nasce e come si è evoluto questo progetto nel corso degli anni. Luca è stato gentilissimo ed estremamente disponibile nel raccontarci la storia del GIAGUN, rispondendo alle nostre domande.
Si tratta di un momento molto particolare per quanto riguarda il mondo Gundam: la serie creata da Yoshiyuki Tomino festeggia quest’anno i 40 anni, e quindi l’associazione sta preparando molti eventi per festeggiare. Uno di questi sarà certamente la GIAGUNVENTION, la convention nazionale, che si terrà a Pistoia dal 31 Agosto al Primo Settembre.
Da dove nasce la passione per Gundam?
“Gundam è un anime, ma è qualcosa di diverso rispetto agli altri suoi contemporanei, in quanto elimina quei clichè tipici dei tempi. Penso per esempio a Goldrake, o a Mazinga Z, che avevano delle storie che possiamo definire rituali: erano semplicemente delle storie di alieni che invadono la Terra, e questi mostri erano affrontati da robot armati. Questi vincevano la battaglia e gli episodi terminano con il ritorno alla base.
Gundam invece rompe questo schema, in quanto punta al realismo. Gundam elimina il fattore alieni e mostri, ma ha uno storyboard che guarda alla realtà, parlando di elementi di grande attualità. Nelle tematiche che affronta si parla di politica, di guerra, ma anche di tanto altro. In Gundam il protagonista non è più il robot, ma sono le storie degli uomini che li guidano. Si parla di fazioni in guerra, si parla della psicologia dei personaggi, e di come questi si relazionano alla guerra.
Gundam si divide in linee narrative, con tutta una serie di storie concatenate che si relazionano tra loro. La linea narrativa principale, così come le altre, si distingue per la sua calendarizzazione. E questo è uno degli errori che accade quando si parla di Gundam: ogni linea narrativa ha sì le caratteristiche principali del realismo, ma ognuna di queste presenta anche delle caratteristiche completamente diverse. Ogni linea è unica, a sé stante. Questa caratterizzazione è particolarmente simbolica, e questo comporta l’analisi di ogni linea secondo dei dettami diversi.
Ad esempio, in Gundam Wing domina lo stile simbolico, in trame dove i nemici non sono mai sconfitti, c’è sempre qualcuno che lavora nell’ombra. Il valore politico in Gundam è molto rilevante, così come quello della guerra. Un elemento geniale dello storytelling della serie è quello legato all’empatia verso i personaggi: la serie li mostra tutti, fa affezionare i lettori a due personaggi di fazioni diverse, e porta poi a farli scontrare. Questo destabilizza chi legge, in quanto è chiamato a scegliere una parte, ma, apprezzando entrambi i personaggi, si trova in chiara difficoltà. Il lettore odia lo stato delle cose, che corrisponde alla guerra. Gundam ci espone i fatti, ci mostra quello che può succedere, mira alla presa di coscienza della realtà della guerra.
Come detto, ogni linea temporale ha le sue caratteristiche ed il suo stile. L’errore fatto dai fan principalmente è quello di considerare lo stile della linea principale come assoluto. E quindi, seguendo altre storie, si trova in difficoltà, in quanto non riesce a cogliere le chiavi di lettura che Tomino inserisce. E questa è la cosa che lo stesso Yoshiyuki Tomino, creatore della serie, e mi rifaccio al suo discorso del 2012 fatto al San Marino Anime Festival, in cui lui parla del vero senso di Gundam. Tutti quanti pensavano si riferisse al realismo, ma lui ha sorpreso la platea, parlando di “sense of wonder”. La serie usa questo senso del meraviglioso per stupire il pubblico e trasmettere valori. Lui non ne parla direttamente, ma vi si riferisce. Gundam è uno schema che vuole raccontare la realtà, che va interpretato per cogliere il senso totale”.
Come nasce quindi il progetto GIAGUN?
Nella nostra associazione i valori sono centrali, ma la nostra interpretazione non si limita alla semplice constatazione di questi: noi vogliamo correlarli alla vita associativa. Il nostro Gruppo vuole avere anche delle capacità educative, esterne alle attività dell’associazione. Questo lo abbiamo inserito nel nostro Statuto, redatto nel Giugno 2014.
Il nostro obiettivo centrale è quello del rispetto del socio, delle sue passioni legate a Gundam, ma non solo. Il nostro motto è “Gundam ergo pulchrum est”, perché a noi piace qualsiasi cosa ad esso correlata. A prescindere della serie di Gundam di cui una persona è fan, in GIAGUN sarà sempre ben accetto. Se la serie ci insegna dei valori di rispetto del pensiero altrui, noi dobbiamo rispettarlo. L’universo dell’anime è così vasto che è chiaro che alcune serie non piacciano a tutti, ma questo non vuol dire che alla persona a cui piace si debba negare la possibilità di dire la sua. Questa è una delle regole base del nostro gruppo. Vogliamo essere coerenti con la serie, sempre.
L’altro aspetto fondamentale del GIAGUN è quello inerente agli scopi della nostra associazione: oltre a far capire che gli anime sono un’espressione d’arte, noi vogliamo far capire che non si tratta di qualcosa solo per bambini. In Italia abbiamo questo brutto concetto. Il nostro scopo è quindi quello di far realizzare alle persone che gli anime sono una forma di arte che ha dei target di età, e sono di tipo più vario. Questo concetto si applica anche ai nostri associati, in quanto il nostro altro scopo è quello di favorire la realizzazione personale delle persone, tramite incentivi. Ogni persona del GIAGUN che intende far parte della nostra “comunità”, e dà la disponibilità ad aiutarci, va ringraziata, ma soprattutto valorizzata nel mostrare le sue capacità. Il nostro metodo è il ringraziamento pubblico delle persone che fanno qualcosa per il GIAGUN, a prescindere dal risultato. Quello che conta per noi sono la passione e l’impegno.
Noi siamo mossi dalla passione più totale, siamo dei sognatori, pensiamo che una forma d’arte possa avere un effetto sulla realtà. È un sogno enorme, ma ci proponiamo di percorrerlo al meglio, nel nostro piccolo. Nel nostro piccolo mondo, l’elemento più importante è quello associativo, e anche nell’impostazione degli eventi che teniamo durante l’anno non lo facciamo per qualche tornaconto, ma lo facciamo per passione. Penso per esempio alla GIAGUNVENTION, il nostro evento di punta, dove non facciamo pagare l’ingresso. E a noi piace mantenerlo così, per permettere a tutti i nostri soci di partecipare. Ovviamente poi, l’elemento in questi eventi è chiaramente il fun, il divertimento, che noi lo facciamo passare da gare cosplay, giochi da tavolo originali, giochi di società. Tutte idee che portiamo in giro anche nelle fiere, come quella di Prato. Ma il nostro obiettivo principale è la partecipazione più totale. La nostra associazione ha la maggior parte degli iscritti in Toscana, ma ci stiamo allargando anche al resto d’Italia, e abbiamo anche soci all’estero”.
Perché Giàgun, cosa indica veramente questo nome?
“Il nostro nome è GIAGUN, con l’accento sulla A, che sta per Gruppo Italiano Appasionati GUNdam. Siamo un’associazione culturale, con statuto e tutto. La parola gruppo va un po’ in controtendenza rispetto a questo, ma abbiamo deciso di usarla perché ci sembrava più adatta. Ci sentiamo più un gruppo rispetto ad una associazione, data la nostra idea di voler creare e mantenere un’ambiente che io mi permetto di definire familiare. Il nostro gruppo è sempre più in crescita.
Come detto, abbiamo soci anche all’estero, ma siamo fieri di essere italiani, e ci riferiamo al modo italiano di vedere e capire i Gundam. L’accento sulla A è stato posto proprio per indicare gli Appassionati, che sono al centro del nostro progetto. Il nostro gruppo si presuppone di far vivere ai soci emozioni sempre particolari, ma anche la passione per il mondo Gundam, e soprattutto i valori della serie.
Anche la parte finale del nostro nome non è a caso, abbiamo scelto GUN, in quanto comunque si riferisce alla serie, ma anche al significato inglese della parola. Questa scelta deriva anche dallo spirito della nostra associazione, creata per essere così diversa dalle altre, che poteva non essere capita. È stata una sfida, ed è una soddisfazione vedere che abbiamo vinto questa sfida. Il nostro spirito combattivo è strettamente collegato allo spirito combattivo dei Gundam”.
Un’associazione, ma anche un progetto serio, con fini educativi e pedagogici, che vuole trasmettere dei valori. E Luca Paci, con tutto il GIAGUN, continua a farlo con passione, voglia di fare, e una conoscenza totale del mondo creato da Yoshiyuki Tomino.
Per ulteriori info, vi lasciamo al sito ufficiale dell’associazione, ma anche alla pagina di Facebook, dove troverete tutti gli aggiornamenti dal mondo Gundam!