Prestate attenzione… e non fidatevi di nessuno.
Project Winter è un survival based della Other Ocean Interactive, uno studio canadese. 8 giocatori, 6 innocenti, 2 killer. L’obiettivo dei 7 innocenti è costruire una radio e farsi salvare, mentre quello dei killer è (ovviamente) uccidere tutti gli altri giocatori, senza farsi scoprire. I player innocenti, per vincere la partita, dovranno sopravvivere al freddo, alle tempeste, e sfamarsi. Non ci sono solo i 2 killer i nemici, ma anche una fauna ostile che potrebbe facilmente avere la meglio su di noi, se non siamo attrezzati adeguatamente.

Gameplay
Il gameplay di Project Winter è molto semplice. Qualche interfaccia grafica, all’inizio un mini-tutorial per farvi capire come dovete giocare e quali sono gli obiettivi dei due ruoli. La comunicazione tra i giocatori è essenziale poichè, non parlando, gli altri giocatori potrebbero non fidarsi e prendervi come un nemico e uccidervi “per sicurezza”. I giocatori, per sopravvivere, dovranno aggirarsi per tutta la mappa, cercando di trovare cibo e componenti per riparare l’attrezzatura di comunicazioni e farsi salvare. Quando i player troveranno le radio da riparare, ecco che entrerà in gioco il ruolo del traditore, che dovrà rompere l’attrezzatura riparata. Il traditore potrà inoltre piazzare delle trappole per tendere delle imboscate ai giocatori che vagano da soli per ucciderli… Chi si ferma è perduto! A inizio partita ci si troverà in questo cottage, che sarà la base centrale dove costruire i nostri oggetti, cucinare le varie pietanze per non morire di fame (ognuna con un livello di “sazietà” diverso), costruire armi e trappole e ovviamente ripararsi dalle tempeste che capiteranno in modo causale in game.
Grafica
Graficamente il gioco è davvero pazzesco. Non parlo della qualità grafica in sé, ma soprattutto dei modelli. Devo dire che mi è piaciuto molto quando il gioco si è presentato nel menù. Con i modelli un po’ squadrati inoltre è molto più facile riconoscere gli oggetti in mezzo alla neve. È anche molto godibile e rilassante, nonostante la modalità di gioco, che tiene sempre sull’attenti e porta a non fidarsi di nessuno.
Comunicazione
La comunicazione in gioco è davvero molto importante, poichè per sopravvivere alla tempesta bisognerà per forza mettersi d’accordo sul come agire e segnalare agli altri giocatori chi potrebbero essere i traditori. La chat segue il modello di Proximity Chat, ovvero chat di prossimità, quindi si potrà parlare solo con i giocatori nelle vicinanze, a meno che non si usi una radio (ottenibile di vari “forzieri” che vengono generati ad inizio game), con la quale però bisognerà obbligatoriamente scegliere un canale preciso per comunicare. Prestate attenzione a chi passate il numero del canale, perchè potrebbe esserci un traditore all’ascolto pronto ad ostacolare i vostri piani. Considerando però che all’inizio non tutti avranno delle radio, fate comunque attenzione a seguire il gruppo perché, ribadisco… Chi si ferma è perduto.
Intelligenza Artificiale
In Project Winter ho riscontrato una Intelligenza Artificiale non proprio efficace. Mi sono capitate delle partite in cui, magari in un combattimento contro lupi o orsi, essi smettevano di attaccarmi senza una ragione, proseguendo per la propria strada. Ciò non influisce troppo sul gameplay, ma rende l’esperienza di gioco un po’ “strana”. Per il resto tutti gli animali hanno delle azioni diverse che variano un poco da partita a partita.
Level Design
Il level design di Project Winter è molto semplice, dato che la mappa è solo una. Si tratta di un ambientazione nevosa, tra delle montagne non definite. Tutti i poligoni sono molto spigolosi e non si riesce a capire molto bene dove termini la mappa, perché la visuale isometrica ravvicinata la fa sembrare davvero sconfinata. È presente solo una struttura, che sarà il cottage dove i giocatori si troveranno appena la partita sarà cominciata. Per il resto è un esteso ripiano di neve e rocce messe qua e la un po’ a casaccio.
Conclusioni
Project winter è un titolo che mi ha regalato parecchie ore di gioco, in cui ho fatto amicizia con molte persone e alla fine ci siamo divertiti tutti. È un gioco particolare, devo ammetterlo, ma non stanca, perché a causa del modo di fare diverso di ogni persona, ogni partita avrà un esito differente. Quando si è traditori invece, è bello cercare di confondere gli altri, facendosi anche molte risate sotto i baffi. Forse è uno dei pochi giochi dove i partecipanti non sono ostili di partenza l’uno all’altro, anche grazie alla necessità della cooperazione di tutti per poter sopravvivere.