Non c’è bisogno di sottolineare quanto l’industria cinematografica stia soffrendo in un momento del genere, pieno di incertezze e rinvii. Le sale continuano ad essere chiuse mentre i colossi della distribuzione online continuano a sfornare produzioni più o meno recenti.
Ecco allora che nasce l’idea di recensire in maniera casuale – spero di settimana in settimana – sia nuove uscite sia lavori più datati, in modo da dare un diverso punto di vista (non richiesto). Le opere trattate saranno – appunto – di diversa natura, così come i giorni di uscita degli articoli per permettere a chi le scrive di avere il tempo necessario per ragionarci al meglio delle sue possibilità.
Voglio iniziare questa nuova rubrica con una miniserie uscita recentemente: The Undoing – Le verità non dette. Distribuita in Italia a partire dall’8 gennaio 2021 su Sky e Now TV, la serie è prodotta dal colosso statunitense HBO, emittente televisiva via cavo che ha dato origine a molti prodotti come True Detective, Westworld, Big Little Lies, Chernobyl, I Soprano, Six Feet Under e potrei andare avanti con una lunga lista. Tutte serie o miniserie con un alto livello di qualità e che consiglio, seppur nella loro diversità, di vedere.
The Undoing – Le verità non dette prende il soggetto dal romanzo del 2016 Una famiglia felice di Jean Hanff Korelitz, edito in Italia da Piemme.
Con queste premesse e con un cast di tutto rispetto che vede tra i suoi protagonisti Nicole Kidman, Hugh Grant e Donald Sutherland, salgono le aspettative e l’attenzione che non vengono deluse.
Trama
La storia ha origine da un nucleo familiare e sembrerebbe raccontare la vita dei tre componenti, concentrando l’attenzione su Grace Fraser (Nicole Kidman) madre di Henry e moglie di Jonathan Fraser (Hugh Grant). Grace è una psicoterapeuta, Jonathan un oncologo pediatrico ed entrambi sono professionisti affermati in una città così eterogenea e complicata come New York. Sono una famiglia benestante, che partecipa ad eventi mondani e che si può permettere di mandare il proprio figlio in una scuola prestigiosa di Manhattan.
Ad una riunione di mamme della scuola Grace conosce Elena (Matilda De Angelis), una ragazza che a prima vista non ha nulla a che vedere con quel mondo. Porta con sé una neonata, sua figlia e sembra mostrare da subito interesse verso Grace che cerca di accoglierla nel gruppo e metterla a proprio agio.
La vita di questa famiglia – e della scuola in generale – viene sconvolta dalla morte improvvisa di Elena, avvenuta per mano di qualcuno e nel corso delle puntate tutto sarà incentrato sullo scoprire chi è stato, coinvolgendo direttamente Grace e Jonathan.
Personaggi e luoghi: la New York bene
Il vero fulcro della vicenda è senza ombra di dubbio Grace, tutto ruota attorno a lei: la storia, le sensazioni e le previsioni. Esaminando successivamente le tematiche mi spiegherò meglio. La psicoterapeuta affermata nel suo settore e competente, dotata di un’ottima istruzione unita ad una spiccata intelligenza, capace di analizzare i problemi dei suoi pazienti e portarli alla luce in maniera efficace. Una donna con un’apparente vita ai limiti della perfezione: un marito devoto, una carriera in ascesa e una buona situazione economica che vive in una delle città – diciamocelo – più intriganti del pianeta.
Nicole Kidman, anche in questa occasione, riesce a dimostrare la sua bravura nel gioco di sguardi che contraddistingue questa miniserie, occhi su cui la cinepresa si sofferma ben più di una volta. Sul personaggio sono molte le cose che si possono mettere in luce, come l’utilizzo del vestiario che ne segna lo stato d’animo nel corso delle puntate. Ciò che caratterizza Grace è il costante impiego di questi lunghi cappotti che ne coprono la fisicità, ognuno di colore diverso a seconda del momento che sta attraversando. C’è uno studio molto accurato che non sfugge allo spettatore.
Grace è risoluta, emancipata – indipendenza che viene più volte rimarcata – ma nei momenti di difficoltà trova rifugio comunque nell’agiatezza del padre Franklin (Donald Sutherland). Egli vuole il bene della figlia e del nipote e le lascia anche una discreta libertà di decisione, aiutandola e allo stesso tempo mettendo in chiaro quali sono le sue idee.
Jonathan è un uomo tanto semplice quanto complicato. All’apparenza innamorato della moglie e del figlio, devoto al suo lavoro così delicato ma essenziale. Ben presto farà capire che dietro questa facciata c’è molto altro. Hugh Grant scende nel personaggio, comunicando molto più con le espressioni del viso di quanto non lo faccia con le parole ed è lì che catalizza l’attenzione.
Altre due donne, con ruoli minori hanno però dato un forte impatto alla vicenda: la prima è – ovviamente – Elena, la vittima interpretata da un’italianissima Matilda De Angelis. Pochi dialoghi ma efficaci ed anche qui un utilizzo della fisicità che riesce a spiegare tutto. La seconda è Haley Fitzgerald (Noma Dumezweni), l’avvocato che difenderà Jonathan. Lei è il classico personaggio che ti fa dire “da grande voglio essere come lei”. Senza peli sulla lingua, decisa e determinata.
New York fa da sfondo all’intera vicenda che si focalizza più e più volte sulla scuola, luogo che chi ha visto Gossip Girl riconosce sicuramente: il set utilizzato – un edificio che fa parte di una Chiesa ortodossa – è lo stesso utilizzato dalla serie teen per la Billiard School o St. Jude. È il posto dove le madri si incontrano, dove Henry viene a contatto con il figlio di Elena e non solo.
Tematiche: “le verità non dette“
Il mistero fa da padrone. Il primo sospettato dell’intera vicenda è Jonathan, sparito appena dopo il ritrovamento della donna uccisa. Sembra non ci siano dubbi che sia stato lui e appare chiaro anche agli occhi di Grace.
C’è un però: le idee che si fa lo spettatore cambiano grazie alla percezione che proprio la protagonista dà delle sue idee, di ciò che scopre e ciò che pensa. Più volte nell’arco delle sei puntate ci si ritrova ad immedesimarsi in lei e, quindi, a cambiare opinione su chi sia stato proprio come lo fa Grace. L’intrigo a parer mio è lì: seguire i cambiamenti di pensiero di Grace e la sua evoluzione.
Un’interessante curiosità è la sigla – Dream a Little Dream of Me – cantata dalla stessa Nicole Kidman che con la sua voce dolce accompagna l’introduzione ad ogni singolo episodio. La Kidman ha dato già prova del suo talento vocale, cantando in Moulin Rouge!, musical di grande successo (e bellezza) del 2001 di Baz Luhrmann.
Così come, sempre la Kidman, partecipa attivamente come produttrice esecutiva della serie insieme all’ideatore David E. Kelley con cui aveva già collaborato in Big Little Lies, prodotta da HBO. Insomma: squadra che vince non si cambia!
The Undoing – Le verità non dette è disponibile on demand su Sky e Now TV e vi consiglio non perdervela.
Data di uscita: 8 gennaio 2021
Distribuito da: Sky Italia
Genere: Thriller, Dramma
Soggetto: Una famiglia felice di Jean Hanff Korelitz
Ideatore: David E. Kelley
Regia: Susanne Bier
Cast:
Nicole Kidman
Hugh Grant
Noah Jupe
Matilda De Angelis
Édgar Ramírez
Donald Sutherland
Lily Rabe
Noma Dumezweni