Pubblicata lo scorso giovedì, è finalmente arrivata anche su Nintendo Switch la versione rimasterizzata di Red Faction Guerrilla. Il titolo è stato pubblicato per la prima volta nel lontano 2009, ed ha gettato le basi per il successo della serie che vede, tra le sue caratteristiche principali, la distruttibilità degli ambienti. Questo viene reso possibile grazie al GEO-MOD 2.0, che crea una fisica dinamica per il gioco.
Lo scorso anno il publisher THQ Nordic ha acquisito lo studio Volition, sviluppatore del gioco, ma anche di altre serie molto celebri di action open world come ad esempio Saints Row. Nordic ha deciso di realizzare una versione Re-Mars-Tered per le console di attuale generazione.
Sulle nostre pagine troverete anche la recensione della versione Xbox One, scritta dalla nostra Maddalena. Ora però dobbiamo concentrarci sulla versione per Nintendo Switch, ultima arrivata.
Scopriamo quindi insieme se distruggere edifici con un martello è bello anche sulla console Nintendo!
Distruzione portatile
In questa recensione non vi parlerò più di tanto della trama, anche perché possiamo dire che è abbastanza poco incisiva ai fini della nostra valutazione. Vi dirò solo che la storia si svolge su Marte (da qui il titolo della remastered) e che siamo nell’anno 2075. Qui, dopo una lunga fase di conquista e terraformazione del pianeta rosso, si è assistito all’instaurazione di un regime dittatoriale da parte della ULTOR (per chi ha giocato Saints Row, non si tratta della stessa azienda ma solo di una scarsa fantasia con i nomi in Volition). Questa dittatura è stata però sovvertita dalla Earth Defense Force, che ha preso il potere per poi trasformarsi in una ULTOR 2.0. A questo punto è il popolo ad insorgere: nasce così la Red Faction, che è decisa a sottrarre il pianeta dal giogo degli oppressori.
Per quanto riguarda cosa andrete a fare in-game, il gioco presenterà sia missioni vere e proprie che obiettivi da completare. Nella maggior parte dei casi si tratta di edifici da demolire. La mappa di gioco si compone di 5 grandi aree, che dovrete andare a liberare dal controllo della EDF. Il nostro protagonista, Alec Mason, potrà contare su un potente arsenale, che va dalle classiche armi fino ad arrivare alle cariche esplosive, ma soprattutto al suo fido martello. Con questi mezzi, oltre a eliminare soldati, sarà vostra premura far saltare tutto in aria.
Arriviamo ora però alla grande differenza che si crea tra la versione Switch e le altre: vale a dire come il gioco si comporta pad alla mano. Posso dire, nella mia esperienza, che giocare questo titolo con i Joy-Con della console Nintendo risulta davvero scomodo. Mi spiego: le assegnazioni dei tasti sono pessime. La cosa migliora solo se si giocherella con le impostazioni e andando a modificare la configurazione nel menu. Questo è quello che ho provato io giocando: una sensazione di grande scomodità. Ed è un peccato.
Esplosioni su esplosioni su esplosioni…
Passiamo ora ad un altro punto molto importante della nostra recensione, quello che riguarda il comparto tecnico. Comincerei da quello grafico, dato che comunque la conversione su Nintendo Switch è, per potenza della console, ben lontana rispetto al 4K garantito dal titolo sulle console domestiche. Nelle fasi open world, quelle in cui vi troverete ad esplorare il mondo per raggiungere le missioni o i punti di interesse, la grafica è stabile, ma una cosa che si nota – e anche molto – è la scarsa apertura del punto di vista. La telecamera sarà sempre francobollata alle vostre vicinanze e questo è un punto anche considerabile a favore del titolo, in quanto il motore grafico si dovrà sforzare di meno. Quando l’azione entra nel vivo, però, questo elemento diventa un punto a sfavore, in quanto i nemici, assieme alla complicità di una sensibilità eccessiva dei comandi (mai mi era capitato di non riuscire a mirare discretamente anche con l’impostazione a 0) sono difficili anche solo da scovare. Se un nemico si troverà in lontananza, è difficile anche solo riuscire a capire che si tratta di un nemico. Però niente che una sana carica esplosiva non possa risolvere.
Per quanto riguarda l’audio, mai come in questo caso sono stato felice di non dover ascoltare musica. Il rumore degli elementi dello scenario che esplodono andrà a riempire i vostri timpani. E non potrebbe essere più bello di così. Il doppiaggio italiano del titolo è discreto, niente di eccelso, ma se non si fosse ben capito, Red Faction Guerrilla non lo si gioca per la trama – solo per far esplodere palazzi in testa alla gente.
La guerra più totaleeeeeeee!
Perdonatemi la citazione di Richard Benson, ma per me Red Faction Guerrilla Re-Mars-Tered ha rappresentato proprio questo. Il gioco, in questa sua versione per Nintendo Switch, è scomodo da giocare, pecca sul lato grafico, non si distingue per la trama, ma tutto passa in secondo piano quando si possono far esplodere palazzi. Red Faction è un titolo divertente, divertente, e ancora divertente. La soddisfazione di far crollare in testa ai propri nemici un intero edificio semplicemente tirandoci dentro una buona dose di cariche esplosive, oppure demolendo tutto con il proprio martello, regala una soddisfazione rara.
Perciò, se vi dovessi consigliare l’acquisto di questo titolo, vi direi assolutamente sì. Ma se volete godervi appieno le esplosioni che vi arriveranno dritte in faccia, il mio consiglio è di giocarlo sulle altre console domestiche, oppure giocando in modalità TV con la vostra Nintendo Switch. Se siete alla ricerca di un titolo caciarone, senza troppi fronzoli e in cui scatenare la vostra furia dinamitarda, allora non pensateci su due volte e correte ad acquistare Red Faction Guerrilla Re-Mars-Tered. In attesa sempre di vedere quali saranno gli sviluppi della serie, che è ormai ferma ai box da qualche anno.