Naturalborngamers.it
  • Home
  • News
  • Articoli
  • Recensioni
  • Cinema e Serie TV
    • Recerandom
  • Rubriche
  • Guide
  • nbg risponde
  • Nerd Zone
  • Chi Siamo

Rocket League eSport – Intervista al team di ESC Gaming

a cura di Riccardo Ferrari 26 Marzo 2019
a cura di Riccardo Ferrari 26 Marzo 2019
Condividi 0FacebookWhatsappTelegram
2,9K

Un paio di settimane fa abbiamo avuto modo di intervistare il team di Rocket League di ESC Gaming (Electronic Sports Chaos), associazione toscana di eSports. Rocket League è ancora uno dei videogiochi più giocati al mondo con una grande attenzione verso il lato eSports, con un sacco di tornei e campionati in giro per il mondo.

Ora, prima dell’intervista vera e priopria, due informazioni sul team e su Rocket League in ambito eSports.

Unico team di RL di ESC Gaming:

  • Simone, capitano ventenne del team di Rocket League di Esc,
  • Marco, nickname Marvash07, player/manager del team. Dopo due anni in ESC è arrivato a competere a livelli alti italiani
  • Riccardo, 20 anni, appena entrato in ESC.

I tornei in ambito eSports di RL sono perlopiù 3v3, ma esistono anche 2v2.

Come vi siete approcciati a Rocket League? Cosa vi ha portato a giocarci?

Simone: “A me, personalmente, piacciono il calcio ed i giochi di macchine. E nel 2015, una volta che è uscito il gioco, ho deciso di provarlo.”

Riccardo: “Ho deciso di provare Rocket League grazie a un video visto su Youtube. Tramite YT ho poi conosciuto nuove persone e mi sono sempre informato su nuove strategie, fino ad arrivare in ESC”

È stato il vostro primo gioco nel mondo eSports?

Per Simone e Riccardo sì, invece Marco ha iniziato con COD.

Dal giocare normalmente come siete arrivati nel mondo eSports?

Simone: “Come carattere sono molto competitivo, ed ho ricercato un gioco appunto competitivo che richiedesse abilità, come RL. Ho avuto modo di competere a livelli alti grazie all’Accademia IDomina e continuando a giocare con avversari forti sono migliorato anche io fino a raggiungere alti livelli. All’inizio comunque era per lo più divertimento fine a sé stesso ma, una volta che ho capito le mie potenzialità e continuando a vedere i gameplay dei pro player, sono passato al livello successivo”

Marco: “Ho iniziato a giocare a RL divertendomi con i miei amici. È soprattutto con questo gioco che ho sentito l’adrenalina che mi ha portato ad alzare l’asticella sempre più in alto, fino al desiderio di competere ad alti livelli italiani ed europei”

Riccardo: “Giocavo solo per divertimento, addirittura non sapevo che esistesse una parte competitiva su RL. Quando l’ho scoperto mi sono approcciato a questa nuova modalità, e mi è subito piaciuta. Non sono mai stato in un team, sono stato contattato da Marco per completarlo.”

Prima di giocare a livello competitivo in RL seguivate il mondo eSports?

All’inizio seguivano Youtuber italiani per poi passare a seguire pro player anche stranieri, inizialmente soprattutto di COD.

A quanti tornei avete partecipato e quali sono i prossimi obiettivi?

“Una ventina in totale come team. Ora ci stiamo preparando per un campionato italiano che ci impegnerà per due mesi, ogni venerdì sera, in cui abbiamo in palio un montepremi in denaro e la top 4 per l’accesso ad una LAN finale in cui ci sarà lo scontro tra i 4 team finalisti. Un altro obiettivo è la qualificazione alle Rival Series, la categoria inferiore al campionato del mondo che porterebbe un sacco di visibilità a livello europeo sia al team che all’Italia (oltre ovviamente al lato economico che non fa mai male).”

Riallacciandoci a questa affermazione, come vedete l’Italia per quanto riguarda il mondo eSports?

“Molto indietro rispetto agli altri paesi, soprattutto RL. In America esiste un canale TV solo per l’eSports di RL, in Francia si svolgono diversi tornei e campionati a livello nazionale con ottimi montepremi. A livello europeo stanno investendo parecchi soldi nell’eSports di RL, ed il campionato del mondo ha un montepremi che arriva fino ad un milione di euro. Anche molte squadre calcistiche europee (vedi ad esempio il PSG, Monaco, Getafe, ecc) hanno un team di eSports di RL (oltre che di altri giochi).”

Pensate che il fatto che le finali di Rainbow Six Siege si terranno in Italia sia un segnale promettente per il futuro dell’eSports in Italia?

Marco: “Allora, qua meglio chiarire: l’Italia c’è sul piano degli eSports, ma non sulla visibilità. E credo che questo sia dovuto principalmente alla mancanza di spinta da parte di alcune associazioni sul piano locale. La realtà nazionale sarebbe indubbiamente diversa se queste grandi associazioni, che hanno un certo peso persino in Europa, puntassero un po’ di più sulla realtà italiana. Oltretutto, da un movimento simile anche le piccole associazioni (come la nostra) potrebbero beneficiarne, il che porterebbe all’espansione di suddette associazioni, alla nascita di nuove, e così via.”

E per quanto riguarda le Olimpiadi? Siete a favore degli eSports in quest’occasione?

Marco: “Io sono a favore, perché essere un professionista nell’eSport è come essere un professionista in uno sport reale: occupi tempo, energia per quanto di diverso tipo, devi impiegare il tuo tempo, allenarti, gestire la tensione, e tutto ciò che definisce normalmente “il concetto di sport”.”

Simone: “Anche io sono d’accordo, non ci sarà la parte “fisica”, ma quella mentale è tremendamente tosta per non poterla considerare. Non ci si può distrarre, c’è sempre la paura del fare l’errore, si deve mantenere il sangue freddo.”

Riccardo: “Idem d’accordo. Noi pratichiamo seduti, gli altri corrono su un campio per esempio, ma gli obiettivi che perseguiamo sono gli stessi. Quindi credo che sì, gli eSports dovrebbero sicuramente essere inclusi alle Olimpiadi.”

Parliamo di allenamento: quante ore vi allenate e come?

Simone: “Noi ci alleniamo praticamente tutta la settimana, diciamo che parlando di orari fissi possiamo dire dalle 20 alle 23-Mezzanotte, ma per almeno due giorni a settimana (in caso di tornei, eventi ecc) ci incontriamo prima, per giocare, discutere tattiche, visionare replay ecc ecc. Il sabato in linea generale si riposa, ma la Domenica si riprende subito!”

Giocate sempre online contro altre persone?

Marco: “Dunque, tutte le sere giochiamo in ranked competitivo, e a volte capita di essere invitati ad alcuni live stream su Twitch, in cui facciamo delle esibizioni giusto per un po’ di spettacolo. Altre volte facciamo partire qualche stream con altre squadre italiane, ma ripeto, il più delle volte andiamo sempre di competitivo, in modo da registrare il replay, riguardarlo ecc.”

Fate anche allenamenti 1vs1?

Marco: “Sì sì, ovviamente ognuno ha il suo modo di priorizzare i diversi tipi di allenamento. A mio modesto parere, il 3vs3 racchiude tutte le categorie. Se tu hai le skill adatte per giocare in 1vs1 e 2vs2, e hai masterato la rotazione del 3vs3, sei già più che a cavallo. Ovviamente tutti noi  proviamo a dare sempre di più in ogni categoria, in modo da rendere la squadra sempre più completa pur essendo tutti già Grand Champions di alto livello!”

Come avete fatto a migliorare ulteriormente oltre al giocare in sé?

Riccardo: “Allora, le partite che andavano male le caricavamo su un sito web, condividevamo lo schermo su PC, e da lì partiva l’analisi del gameplay. Ovviamente, il più del lavoro era concentrato sul diagnosticare gli errori commessi, e come evitare di ricommetterli. La sera dopo si rigiocava, si registravano le partite (quasi esclusivamente quelle che vanno male), e così via fino ad ottenere un netto miglioramento e risolvere i problemi sul piano tattico.”

Marco: “Io ad esempio agli inizi guardavo i professionisti su Twitch – specialmente i campionati del mondo – per iniziare a capire le rotazioni, i tipi di tocchi che mettevano in pratica, e successivamente cercare di replicarli io stesso in gioco.”

Come pensate si sia evoluto Rocket League dal primo giorno di pubblicazione?

Simone: “Alla grande, è settimo nella top 10 dei giochi più giocati al mondo. Come se non bastasse, nell’eSport Psyonix si è mossa e si sta tuttora muovendo benissimo a dir poco: grandi montepremi, un sacco di competizioni nazionali ed internazionali, un sacco di nuovi sponsor. Inoltre Psyonix stessa sta iniziando a finanziare personalmente alcune associazioni, come potrebbe essere ad esempio la nostra.”

Marco: “Una cosa molto bella è successa qualche settimana fa per il Dreamhack in Germania: la community italiana ha ricevuto l’autorizzazione da parte di Psyonix e Dreamhack stessa di streamare e commentare ufficialmente la Dreamhack Lipsia 2019!”

Parliamo invece di miglioramenti: avete qualche idea su come migliorereste ulteriormente Rocket League?

Tutti: “I SERVER.”

Marco: “Sinceramente bloccherei completamente il rilascio di aggiornamenti che influiscano sulla fisica della palla, perché giocare magari per tre o quattro mesi con una determinata fisica, e poi vederla cambiata da un giorno all’altro, è un dramma. Specialmente a questi livelli, un cambio eccessivo nella fisica è quasi come ricominciare dal principio.”

Riccardo: “Menzionerei anche qualche bug: appena escono gli aggiornamenti capita che i suoni siano sfalsati (specie sul piano del volume), problema che poi ricapita con gli aggiornamenti futuri, costringendoci a ri-cambiare nuovamente le impostazioni al riguardo, e così via. Anche riguardo i server, a volte entri in partita, perdi la connessione e non riesci a rientrare? Verrai bannato 5 minuti, mentre sei lì a pensare al fatto che la partita manco sei riuscito ad iniziarla. Oppure ancora, puoi entrare in partita con un ping di 40 che è più che buono, ma la lag è sempre in agguato. Capita che il simbolo di disconnessione appaia, e che il ping non salga mai sopra quella cifra.”

Quante manifestazioni avete vinto, sia a livello europeo che italiano?

Simone: “In Italia c’è poco e niente, quindi possiamo parlare puramente sul piano europeo: abbiamo vinto 3 o 4 competizioni, ma è impossibile tenere conto dei podi!”

Riccardo: “In Italia ci siamo trovati in mezzo a situazioni deprimenti e non professionali, come ad esempio tornei con sole 4 squadre, e questa è colpa anche della mentalità che vige in Italia. Anche quando c’è il numero adatto, capita sempre la squadra che non si presenta, quella che arriva in ritardo, quella che si ritira perché ci sono pochi partecipanti…e tu che ti chiedi: ma con chi devo giocare?”

Simone: “E poi tutti si chiedono perché non ci siano veri tornei competitivi in Italia. Quando non ci sono, tutti li vogliono, mentre quando ci sono nessuno è disposto a sborsare cifre irrisorie per la tessera, come 5 euro.”

Marco: “Noi speriamo che questo campionato faccia quel passo avanti, riesca a svegliare qualcuno o a risvegliare qualcosa.”

Pensate che in Italia pecchiamo anche sul piano dei giocatori, oltre che sulle infrastrutture e tutto il resto?

Riccardo: “Giocatori ce n’è tanti, ma giocano tutti da soli. Non fanno parte di associazioni, giocano e giocano finché non diventano bravi, ma essendo appunto da soli non hanno un team e dopo un po’ perdono la motivazione a continuare o a migliorare ulteriormente.”

Marco: “Dalla mia esperienza anche sulla parte manageriale, la community italiana rispetto a quella europea (non solo in RL) è molto più separata e poco unita rispetto alle controparti europee. Giocano da soli, non interagiscono sui social network, e così via. E questo fa sì che le squadre italiane cerchino membri europei per il proprio roster, perché generalmente i team composti da soli italiani tendono ad esplodere alla minima scintilla. Ed ovviamente è per via di questa mentalità in particolare che non si riesce a tenere il passo con il resto dell’Europa.”

Nel 2015 immaginavate che RL avrebbe avuto questo incredibile successo?

Marco: “Onestamente no, mi sembrava un gioco banale e giusto per divertirsi un po’ in maniera diversa. Ero convinto che avrebbe divertito, ma che sarebbe morto in pochissimo tempo!”

Riccardo: “Anche io lo vedevo come il gioco in cui devi buttare la palla in porta con le macchinine. Poi mi sono accorto che si dovesse volare, che si dovesse dosare il boost, che si dovessero applicare rotazioni, e così via fino a rendermi conto che fosse qualcosa di ben più complesso ed articolato del giochino che immaginavo inizialmente. E visti i video di RL che vengono pubblicati generalmente in Italia, pare che la percezione media sia ancora in preda al sottovalutare questo titolo: molti video vengono uploadati da utenti che nemmeno sanno volare due metri da terra, non sanno i comandi e le tattiche di base, mostrando così il gioco in maniera stupida e distorta. Se guardi un video di Favij non farai altro che vederlo saltare, andare in giro e fare/dire cose giusto per intrattenere, facendo così sembrare il gioco molto più semplice e infantile di quanto in realtà non sia.”

Marco: “Persino la mia ragazza e i miei amici mi accusano di giocare ad un gioco in cui “inseguo un pallone con le macchinine”.”

Cerchiamo di far migliorare l’utenza media allora: consigli per migliorare dedicati ai novizi!

Simone: “Dedicarcisi al 100%. Se vuoi arrivare agli eSports perlomeno, devi giocarci ogni giorno, allenarti in qualsiasi modalità, provare qualsiasi tipo di allenamento mirato.”

Marco: “Se vogliamo allontanarci dall’obiettivo eSports, direi che bisogna prima concentrarsi sulle basi assolute: tirare bene, toccare palla con precisione, poi iniziare a volare, e finire con componenti più tattiche come appunto le rotazioni. I nuovi giocatori sono indubbiamente svantaggiati rispetto a chi gioca dal giorno zero, ma non sempre: io ad esempio ho iniziato a giocare che la gente nemmeno volava. Ma indubbiamente, una cosa vale sempre: prima bisogna padroneggiare il gioco a terra. Per quanto riguarda i livelli più alti e le giocate più spettacolari, non si può negare che il tempo sia la risorsa principale. Pensare di padroneggiare alcune giocate aeree in meno di centinaia e centinaia di ore è praticamente impensabile, quindi il tempo e il giocare con costanza sono sempre il miglior investimento verso RL!”

A proposito di giocate aeree: pensate che ci sia il rischio che, a forza di vedere le competizioni internazionali, molti utenti stiano pensando troppo al volare senza prima imparare le basi del gioco a terra?

Marco: “Assolutamente sì. Moltissimi non hanno ancora chiaro di quanto sia importante imparare prima il gioco a terra, il controllo della palla, e i diversi posizionamenti in base alle situazioni in campo. Ci sono un sacco di utenti che provano più a fare giocate spettacolari, tiri aerei impossibili, che magari gli riescono una volta su mille ma che non servono a nulla. Le cose fondamentali nel 3vs3 sono indubbiamente skill e meccaniche ad esempio, ma sul teamplay le cose obbligatorie non sono certo le giocate aeree, ma: rotazione, tocchi di palla precisi, e ovviamente non missare nessun pallone. Se si riescono a fare queste tre cose magistralmente, il Grand Champion inizia ad essere dietro l’angolo. Comunque sia, in linea generale consiglio sempre di guardare gli streamer su Twitch e non su Youtube.”

Hanno implementato il Rocket Pass con oggetti sbloccabili: pensate che questa scelta sia dovuta al boom delle Battle Royale?

Riccardo: “Effettivamente è identico al pass di Fortnite.”

Marco: “Io la vedo così: ovviamente devono aggrapparsi alla tendenza, come fanno anche i “neonati” come Apex, ma secondo me l’hanno fatto per dare qualcosa di più ai giocatori veterani che giocano da una vita. Ad esempio, noi siamo Grand Champions dopo appena tre giorni dall’inizio season, quindi per noi la stagione sarebbe praticamente finita. Se non ci dessero oggetti, roba, insomma più stimoli per giocare. Per non parlare del “collezionismo”.”

Riccardo: “Fa quasi paura a volte, ci sono alcuni oggetti che costano letteralmente centinaia di euro, fino ad arrivare addirittura a 1500 euro. Con il Rocket Pass, a differenza del comprare le chiavi separatamente, sai che quando otterrai un nuovo livello avrai sempre casse da aprire e nuovi oggetti, quindi è sicuramente stata un’ottima mossa.”

Giocate anche ad altro, oltre che a Rocket League?

Marco: “Sì, ad esempio facciamo qualche partita a PUBG quando non si gioca a Rocket!”

Riccardo: “Io gioco con un altro gruppo di amici a Dead by Daylight da oltre due anni ormai!”

Marco: “Ci vuole proprio, specialmente a livello mentale.”

Lo fate sempre con obiettivi competitivi o per staccare/svagarvi?

Marco: “No no, puro divertimento! Quando vado a giocare ad altri giochi che non siano RL, non penso più alla competitività. Se dovessi iniziare a stressarmi anche con un altro gioco, rischierei seriamente di morire!”

Nella vita invece, cosa fate? Studiate, lavorate? 

Marco: “Io lavoro, sono perito industriale e faccio progetti di impianti elettrici!”

Simone: “Anche io lavoro, faccio l’idraulico!”

Riccardo: “Io invece studio, per la precisione ingegneria!”

Quindi riuscite a giocare solo la sera per via di questi impegni?

Marco: “Esattamente, con più respiro durante il fine settimana. Ovviamente questo ci svantaggia rispetto ad altri, specialmente ai più giovani, che generalmente hanno molto, molto più tempo a disposizione. Ma per quanto mi riguarda, l’importante è la costanza: se riesci a giocare quelle 3-4 ore tutti i giorni, specie con lo stesso gruppo, il tutto basta e avanza.”

C’è un modo per seguirvi in streaming?

Marco: “Allora, c’era un ragazzo che ne faceva un sacco di streaming prima che lasciasse il team. Adesso ci stiamo attrezzando in modo da riprendere, sia ReUltras che DanzaBoy. Ieri sera ad esempio abbiamo streamato sul canale ESC. Il progetto è di offrire streaming relativi alle ranked online, che annunceremo tutto tramite le pagine social come Facebook ed Instagram.”

Ho appena realizzato che non vi ho chiesto se giochiate tutti su PC.

Marco: “Io ho cominciato su PS4, poi PC.”

Simone: “Io ho iniziato direttamente sul PC. E gioco con mouse e tastiera.”

Riccardo: “Io sempre su PC, pad dell’Xbox.”

Marco: “Invece io sono rimasto affezionato a quello della PS4, ormai ero troppo abituato!”

E pensate ci sia un sistema di controllo più facile?

Simone: “Indubbiamente la maggior parte di giocatori preferisce il joypad, che ovviamente aiuta soprattutto grazie alla presenza dell’analogico. Allo stesso tempo mouse e tastiera ti aiutano in altri aspetti, come elevarsi più in fretta. Ci sono tante configurazioni oltretutto, ma in fin dei conti la cosa che conta di più è prendere l’abitudine con un sistema di comandi ben definito, qualunque esso sia. Poi chiaro, il joypad è più facile, specie per iniziare. Ma di nuovo, l’abitudine qua è la protagonista!”

Ultimissima domanda: siete a favore o a sfavore del crossplay?

** Risate **

Riccardo: “Io altamente a sfavore, meno che per il giocare con i miei amici. Ma quando in competitiva ti trovi utenti console che manco leggono o partecipano alla chat di gioco…”

Marco: “Io voglio spezzare una lancia a favore! Rocket ti dà la possibilità di rimuovere il matchmaking multipiattaforma, quindi se sei contro il crossplay lo puoi sempre disattivare. Spesso oltretutto si citano gli fps tra le differenze, ma ci si dimentica che la qualità del monitor conti tremendamente di più.”

Con questa ho finito le domande, grazie mille davvero ragazzi! Vi continueremo a seguire sulla vostra pagina Facebook!

Marco: “Facebook e Instagram, ed ovviamente Twitch! E grazie mille a voi!”

allenamentocross-playescESC GamingesportspcPs4rocket leagueXbox One
Riccardo Ferrari

Sono nato con un joypad della prima PlayStation in mano e sono cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ho mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema e le serie tv.

Leave a Comment Cancel Reply

Devi essere connesso per inviare un commento.

precedente
Observation: ufficializzata la data d'uscita su PS4
successivo
Ghost of a Tale – Recensione

Sponsor

Simili

  • Quanti boss avrà Black Myth Wukong?

  • EA Fc 25: analizziamo la nuova modalità Rush

  • Xbox Game Pass, l’aumento di prezzo cosa significa?

I più letti

  • 1

    Going Medieval – prova dell’Early Access

  • 2

    The last of us part 1 : dove trovare tutte le casseforti e le combinazioni – Guida –

  • 3

    God of War – Guida: dove trovare le Camere Nascoste di Odino

  • 4

    Claire Obscure Expedition 33 – Picto e Lumia spiegati bene

  • 5

    The Last of Us Part II: 10 curiosità che forse non sapete

  • 6

    Call of Duty WW2: ci sarà lo schermo condiviso per 4 giocatori offline e 2 online? (Aggiornato)

  • 7

    Monster Hunter World: dove trovare Gemma Wyvern e Gemma Wyvern rapace

Seguici

ricevendo le notifiche

Le migliori guide

  • God of War – Guida: dove trovare e sbloccare tutti i forzieri...

  • Skyrim: tutti gli ingredienti per tutte le pozioni

  • Final Fantasy XII The Zodiac Age: guida alle classi

  • Days Gone – Guida: posizione delle orde e come eliminarle

  • God of War – Guida: dove trovare le Camere Nascoste di Odino

  • Destiny 2 Guida Serraglio – Combinazioni delle rune per le nuove armi...

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Youtube
  • Email
  • Home
  • News
  • Articoli
  • Recensioni
  • Cinema e Serie TV
    • Recerandom
  • Rubriche
  • Guide
  • nbg risponde
  • Nerd Zone
  • Chi Siamo

@2019 - All Right Reserved. Designed and Developed by Simone Corso

  • Home
  • News
  • Articoli
  • Recensioni
  • Cinema e Serie TV
    • Recerandom
  • Rubriche
  • Guide
  • nbg risponde
  • Nerd Zone
  • Chi Siamo