a cura di Gabriele Gelli
Non è assolutamente un caso se Rust, titolo ormai cult di Facepunch Studios, circola, anzi, vola alto dal 2013, anno della sua comparsa nel panorama videoludico. Merito anche di un forte interessamento a livello di streamer nell’ultimo periodo e, recentemente, alla possibilità di giocarlo su console. Il titolo che abbiamo conosciuto in questi anni è di per sé un successo indiscutibile, oggi però andremo a parlare della versione per console da poco disponibile, provata su Xbox One X.
Il gioco in sé e per sé è un survival online bello tosto, nudo (nel vero senso della parola) e crudo. Di quelli “pronti – via”, senza nessun genere di introduzione all’ambientazione di gioco, né tantomeno il classico tutorial “devi fare questo per ottenere quello”. Non sarà possibile nemmeno personalizzare il proprio personaggio. Verremo catapultati in un’area contaminata abbastanza ampia, dove ci troveremo con una grande varietà di cose da poter craftare ma con a disposizione (inizialmente) soltanto una torcia ed una pietra. Stone Age direte voi. No. E nemmeno Conan Exiles. Il bello è che avremo la possibilità di creare praticamente di tutto, dalla casa dove nascondersi contro gli aggressori, ad armi moderne, talvolta di fortuna ma comunque all’avanguardia, variegati capi d’abbigliamento, adatti sia alla protezione in combattimento che alla sopravvivenza climatica nel mondo di gioco. Però attenzione, è necessario specificare una cosa: ogni tot giorni verranno azzerati i progressi di ogni giocatore, lasciandoci in mano però i preziosi progetti che apprenderemo strada facendo, che potremo sviluppare nel classico banco da lavoro. Questa procedura avviene perché c’è la necessità di bilanciare sempre l’esperienza di gioco, privando i giocatori più devoti di vantaggi esagerati verso chi ci gioca da poco. E questo a mio avviso è un bene. Anche perché, una volta presa confidenza, il gioco si “fa giocare” in maniera molto piacevole e la grande varietà di opzioni nel crafting lo rendono molto interessante da scoprire. Un altro elemento importantissimo del gioco è l’aspetto nutrizionale del proprio personaggio. Sarà infatti necessario nutrirsi e bere costantemente, traendo evidenti vantaggi nel consumare cibi cotti piuttosto che carne cruda (sì, ci si può nutrire anche della gente che uccideremo nel nostro percorso). Un altro aspetto interessante è il fatto che sia possibile piantare e coltivare ortaggi e verdure di vario tipo, questi elementi serviranno sia per nutrirsi che per racimolare materiali da usare nel crafting.
È poi necessario ripararsi dal freddo e dai cambiamenti climatici per poter sopravvivere in questo ambiente così ostile. Il discorso climatico tuttavia varia in base alle zone dove ci troviamo, quindi andrà capito di zona in zona come muoversi al meglio per massimizzare tempo e risorse. Tutti questi fattori, detti così, sembrano un contesto al limite della godibilità, ma una volta presa una certa confidenza, per chiunque abbia un minimo di esperienza in questo genere di giochi, è praticamente la prassi o poco di più.
Le insidie però non si fermano alla sola naturale necessità di nutrirsi e ripararsi, infatti ci troveremo a dover affrontare sia altri player giocanti, che ovviamente vorranno ucciderci per derubarci ed ostacolarci, che animali feroci sparsi nella mappa di gioco. E vi assicuro che prima di farne fuori uno dovrete aspettare un bel po’ per essere pronti. C’è da dire tuttavia che nella loro quasi totalità, queste creature non attaccano se non vengono provocate, quindi almeno finché non si è pronti, non è necessario, oltre che consigliabile, ingaggiarli. L’aspetto base del gioco quindi è questo, anche se raccontato in maniera molto semplicistica, perché le varie sfaccettature sopraelencate sono davvero piuttosto ampie e ben articolate.
Veniamo alla nota dolente: comparto tecnico/grafico. Rust è godibile su console soltanto perché l’ambientazione e l’infinita varietà di scenari possibili lo rendono un giocone. Tuttavia, mi permetto di sconsigliare l’acquisto del titolo Facepunch su console. A meno che non siate tentati da questa avventura da giocare con gli amici avendo a disposizione solo queste ultime, allora potrete anche soprassedere sui vari bug grafici, le texture di bassa qualità, la macchinositá di certi comandi, che essendo pensati per il mouse e tastiera, sono davvero terribili su pad. Un altro punto a sfavore è dato dalla scarsa qualità dei modelli: se si osserva qualcosa da vicino per più di 3 secondi sembrerà di essere su Fallout 76 versione day one. Non esattamente una bellissima esperienza ecco.
Considerazione finale
Certamente approcciando Rust Console Edition nessuno si aspettava la stessa qualità del gioco su PC, ma almeno un prodotto un pochino più piacevole e curato, quello era lecito aspettarselo. Sono certo che il gioco verrà migliorato nei prossimi mesi, perché davvero è molto divertente specie giocato in cooperativa, ma alla fine dei conti questa è la situazione attuale. E lo dice un giocatore che non da rilevanza al solo aspetto grafico, ma al gioco per intero. Se vi state chiedendo se sulle console next gen la situazione sia diversa, vi informo che migliora leggermente, ma rimane al limite della piacevolezza che in realtà questo giocone ormai navigato e maturo potrebbe offrire.