Sembra che impiegare il lato più artistico nello sviluppo dei giochi stia diventando un trend nel mondo indie, dando spazio a illustrazioni disegnate a mano, musiche di qualità e componenti narrative profonde.
Tutto questo è riscontrabile in Sally Face, un’eccentrica avventura grafica in 2D disegnata totalmente a mano. Il gioco è orientato sulla narrazione ed è suddiviso in brevi episodi.
La vicenda è incentrata sul tragico passato di un protagonista un po’ bizzarro: un ragazzo con una maschera e dei codini blu, Sal, i cui incubi verranno esplorati dal giocatore.
Nel primo episodio, “Strani Vicini”, Sally Face e suo padre si trasferiscono in un nuovo palazzo pieno di inquilini stravaganti, come Charlie, un tizio robusto che colleziona pony colorati, e un metallaro di nome Larry che vive nel seminterrato.
Uno degli obiettivi principali sarà quello di risolvere l’omicidio di una donna avvenuto in quello stesso palazzo, esplorando ambienti lugubri e vivendo episodi bizzarri che mettono costantemente in dubbio la sanità mentale del protagonista. Tutto questo contribuisce a creare un clima in grado di avvolgere il giocatore in un’atmosfera inquietante e sinistra, senza però sfociare mai nell’horror vero e proprio. In Sally Face, infatti, non è la paura a essere protagonista, ma un senso di inquietudine e malessere provato e trasmesso dal personaggio principale.
Anche nel secondo episodio, “Avventura”, spiccano la storia e la sua profondità. Ci saranno inoltre dei semplici puzzle, ma niente paura per chi non ha dimestichezza con enigmi complessi: essi richiedono solamente un minimo sforzo da parte del giocatore. Ciononostante, disseminati nell’avventura si troveranno indizi e segreti in grado di garantire un certo grado di difficoltà perfino a coloro che amano le sfide.
In conclusione, Sally Face è un’affascinante avventura grafica dove una trama profonda, delle meccaniche di gioco semplici e delle illustrazioni intriganti si fondono per dare vita a un prodotto di ottima qualità.