Dopo aver parlato ieri di Scimpazziamo, oggi è il momento di recensire un altro “nuovo” titolo del catalogo PlayLink: Sapere è Potere: I Decenni.
Di tutti i giochi PlayLink che sono usciti e che ho giocato, Sapere è Potere (il primo capitolo uscito lo scorso anno) è probabilmente il mio preferito. Un gioco sicuramente semplice ma che è riuscito grazie all’immediatezza ed al suo tono irriverente a diventare l’ideale per una serata piacevole con gli amici. Sapere è Potere: I Decenni non si discosta molto dal capitolo originale quindi le vostre ore di gioco dipenderanno soprattutto dal fatto se abbiate già giocato diverse ore con il primo gioco oppure no. È un leggero miglioramento della formula ma alla fine dei conti non siamo di fronte ad una rivoluzione.
Per chi non lo sapesse: Sapere è Potere è la versione moderna del gioco Buzz!, un videogioco ispirato ai quiz televisivi uscito prima su PS2 e poi anche su PS3. Rispetto al gioco su cui si ispira (che aveva un controller specifico con dei pulsanti colorati) e come tutti i titoli del catalogo PlayLink è giocabile interamente con l’utilizzo di smartphone o tablet grazie all’app gratuita disponibile su iOS o Android, il che significa che colma un divario tra giocatori e non giocatori abbastanza facilmente e funge anche da riempitivo molto divertente tra i giochi un po’ più blasonati. Non è rivoluzionario, anzi è più come un panino particolarmente grasso che vi sta piacendo in quel momento, ma non vorreste davvero mangiarlo ancora per molto tempo.
“I Decenni”, e non posso sottolineare abbastanza questo punto, è davvero la stessa esperienza vista nel primo capitolo. I rinnovamenti sono minimi e il suo nuovo tema generazionale è la novità principale, il che significa che probabilmente potrebbe essere più attraente ai membri di tutta la famiglia rispetto a prima – la conoscenza inutile di mamma sui programmi televisivi italiani degli anni Ottanta potrebbe finalmente tornare utile.
Le decadi in questione sono gli anni Ottanta, Novanta, Duemila e Duemiladieci. È chiaro che “I Decenni” è stato sviluppato con lo scopo di favorire gli adulti in una famiglia tanto quanto i giovani creando siparietti simpatici tra i vari giocatori.
Sapere è Potere: I Decenni richiede di rispondere a domande diverse di epoche diverse. Ogni giocatore può scegliere una categoria rappresentata da una porta ma ovviamente si sceglierà la categoria scelta dalla maggioranza; i giocatori sono anche in grado di usare uno Strapotere che è in grado di ribaltare la scelta della maggioranza, che è uno strumento che ho usato con gioia ogni volta che sono arrivate le categorie dei film o delle serie tv. Di tutti i round che ho giocato, non ho mai incontrato la stessa domanda e molte di queste non sono affatto banali.
C’è anche una quantità sorprendente di gioco tattico in Sapere è Potere: I Decenni, una cosa davvero apprezzata per non rendere troppo piatto il gameplay. Ai giocatori viene dato una specie di bonus/malus ogni round che possono usare per ostacolare gli altri o farvi fare una scorpacciata di punti. Vanno dallo “zippare” tutte le risposte così da obbligare il giocatore a cui viene dato a dover togliere la zip per rivelare le risposte oppure si possono coprire le risposte con ghiaccio e causare alcuni problemi con i malefici Bombi (che personalmente odio) che non appena li tocchi esplodono fermandoti un paio di secondi. Tra le novità di questa nuova versione di Sapere è Potere sono principalmente legate all’ introduzione di alcuni nuovi poteri, come il cambiamento dell’ordine delle lettere oppure della presenza di lucchetti a schermo che devo essere tolti prima di poter dare la risposta.
È molto comune durante le partite che si creino attriti tra i propri cari affiancando a causa magari della scelta delle categorie o dei malus lanciati.
Per rendere il tutto un po’ più vario, oltre rispondere alle domande il più rapidamente possibile, Sapere è Potere: I Decenni (come il primo capitolo) offre delle sfide strutturate come dei mini giochi (alcune nuove, altre riprese dal primo capitolo) in cui collegare i soggetti corretti al giusto tema, trovare l’intruso o completare nomi e parole con le giuste lettere. e così via. A differenza di quanto visto nel gioco precedente, ora le sfide vengono introdotte con delle illustrazioni visive che ne spiegano le richieste, facilitandone lo svolgimento. Queste sfide sono di solito frenetiche perché tutti hanno la testa bassa sui loro telefoni, che cercano disperatamente di battere gli altri sul tempo.
La parte finale, quella che sancisce il vincitore della partita, di una partita di Sapere è Potere: I Decenni chiede ai giocatori di scalare la cosiddetta Piramide del Sapere, una scalinata a gradoni dove ad ogni piano corrispondono diversi Poteri; in base al punteggio di arrivo a quest’ultima fase i concorrenti salgono i primi gradini mantenendo la proporzione tra il divario dei punti incamerati durante il gioco e a ogni risposta corretta continuano a salire verso la vetta salendo più gradini quanto più celere è la risposta alle domande. Il primo a raggiungere l’apice della Piramide si aggiudica la partita. Se si fa un ottima partita prima della Piramide vorrà dire che si avrà grosso bersaglio sulla propria schiena, il che significa che giocare bene in realtà significa che potreste essere condannati ad una sonora sconfitta.
Sapere è Potere: I Decenni regala un sacco di serate/ore di divertimento, ma come ogni altro gioco PlayLink è un titolo un po’ usa e getta. Altra cosa da dire è che questo secondo capitolo non stravolge la formula del capostipite, anzi, non si discosta di molto. Detto questo, confrontato con qualcosa come il recente Scimpazziamo, che è proprio un casual game, Sapere è Potere: I Decenni potrebbe davvero diventare un gioco come Monopoli o Risiko quindi ideale per essere giocato in compagnia a Natale.
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