Seconda parte di “scelte difficili”, ultima puntata prima di una pausa estiva.
Benvenuti dunque a questo appuntamento con Deep In Gametechs, la rubrica di Natural Born Gamers dove vengono affrontati ed approfonditi aspetti, temi e questioni legate al mondo dei videogames dal punto di vista tecnico-realizzativo. Cercheremo infatti di spiegare, descrivere, contestualizzare e valutare tutto ciò che, di fatto, garantisce la realizzazione dei prodotti da noi tanto amati e che, è bene ricordarlo, non si generano per magia o solo grazie alla fantasia dei game artist …tutt’altro!
Senza annoiarvi con esasperati tecnicismi, cercheremo, con la massima chiarezza e semplicità possibile, di addentrarci di volta in volta in un diverso argomento con le sue relative implicazioni: hardware o software che sia. Prendendo a prestito una massima utilizzata in ambito enogastronomico, potremmo azzardare un: “Giocare senza sapere non è che una (piccola) parte del piacere”. D’altronde, siamo oltretutto fortemente convinti che la conoscenza, anche solo formale, di determinati aspetti, non solo garantisca una migliore fruizione del prodotto, ma consenta una scelta molto più consapevole anche in fase di acquisto.
Qui dunque non si fa della chiacchiera soggettiva ed inconcludente su argomenti dove alla fin fine è sostenibile tutto ed il contrario di tutto. Qui si parla, in concretezza, di numeri, dati, logiche implementative. Del piacere di scoprire, di conoscere. D’esser informati e consapevoli, poiché, citando Leonardo, “Naturalmente li omini boni desiderano sapere”.
Buona lettura e buon divertimento!
Mid & New generation
Dopo esserci occupati il mese scorso con una lunga trattazione del fenomeno delle mid-gen console, in questa seconda parte, e prima della pausa estiva, sposteremo la nostra attenzione sulla prossima generazione hardware di console.
Il discorso delle mid e new generation ci pare legato a doppio filo e per questo, sin da subito, abbiamo pensato che l’idea migliore fosse quella di racchiudere tutte le nostre considerazioni e le nostre riflessioni in una trattazione omogenea divisa in due parti.
La parola degli “esperti”
Naturalmente la stampa specializzata tende a scrivere riguardo a certi argomenti nei periodi meno ricchi di news. I rumors sulle nuove generazioni di console si sono succeduti fino a poco prima dell’E3. Poi, avendo molta altre carne al fuoco, l’attenzione è parzialmente scemata. Probabile ulteriore indizio che questi articoli siano costruiti in maniera sensazionalistica per attirare qualche visita in più e per tappare qualche buco.
In completo accordo con quanto appena detto, la stragrande maggioranza degli articoli e delle news dedicate a questo tema ha, volutamente (e utilitaristicamente) un ingiustificato approccio tra il senzionalistico e lo stupefatto. “Imminente l’uscita di PS5!” Sinceramente ogni volta che ci si imbatte in questo tipo espressioni, si rimane come minimo imbarazzati, per non dire infastiditi. I motivi sono semplici, se ci si ferma a riflettere un poco.
Innanzitutto progettare un nuovo hardware è un lavoro di anni, non di mesi. Oltre durata di progettazione, va considerata una notevole quantità di tempo utilizzata per gli accordi commerciali con le aziende che produrranno la componentistica, i relativi investimenti industriali per i macchinari di produzione, ecc Certamente un processo lungo ed elaborato, che non può certo nascere dall’oggi al domani.
Le faremo sapere più avanti
Sospettiamo peraltro che le stesse case produttrici abbiano tacitamente l’interesse a far percepire il meno possibile questo aspetto. Per chi compra un nuovo hardware al day one, è sicuramente più allettante cullarsi nell’idea che ciò che stiano acquistando sia, anche per concezione, quanto di più nuovo e recente possibile. Sapere che il concepimento della loro nuova console sia partito quattro o cinque anni addietro è un pensiero su cui nessun acquirente, più o meno consapevolmente, ha voglia di soffermarcisi. Ecco dunque che le case produttrici non fanno nulla per squarciare questo velo di auto suggestione dell’utente.
Giocare a mosca cieca
Alla luce di queste premesse appare totalmente impraticabile cercare di fare delle previsioni che si possono basare sulle dichiarazioni delle case produttrici. Dire e non dire. Mantenere l’attenzione senza fornire alcun dato concreto, che peraltro potrebbe cambiare in corsa. Capirci qualcosa è dunque una causa semi persa, se a ciò aggiungiamo che la stragrande maggioranza della stampa specializzata ha anch’essa tutto l’interesse a cavalcare questa onda di indefinitezza.
Cerchiamo dunque di dire la nostra analizzando uno per uno i dati in nostro possesso o, quantomeno, quelli assolutamente probabili. Il punto di partenza è ovviamente quello di guardare non al futuro ma al passato che, per l’appunto, è sotto gli occhi di tutto. Questo peraltro è uno degli altri motivi per i quali abbiamo fatto precedere questa puntata da quella relativa alle mid-gen console.
Due grandi piccole domande
Inquadriamo meglio la questione centrando i termini dell’argomento in due grandi questioni, colonne d’Ercole della curiosità di utenti ed addetti ai lavori. Inutile girarci attorno: ciò che tutti vogliono sapere sono delle risposte alle seguenti domande. Quando uscirà il tal prodotto? Prima domanda. Che caratteristiche avrà? O meglio, semplificando: quanto sarà potente? Seconda domanda.
Se sulla prima c’è poco da commentare, per quanto riguarda la seconda vale la pena fare qualche riflessione. Una minima percentuale, persino tra gli addetti ai lavori, è perfettamente in grado, specifiche tecniche alla mano, di soppesare realmente le capacità di un hardware. Tanto più che queste, giudicando dal prodotto finale, nel nostro caso il gioco, possono essere influenzate e alterate da innumerevoli altri fattori. Ecco quindi che si va a caccia di un valore numerico indicativo e di qualche nome, o sigla, da buttare sul tavolo.
E’ un gioco, per nulla trasparente ma in parte inevitabile, al quale a vario titolo aderiscono un po’ tutte le parti in causa. Le case produttrici, gli addetti ai lavori, la stampa specializzata e in un certo qual modo anche l’utenza più interessata. Torneremo presto su questi aspetti, ma occupiamoci prima delle implicazioni temporali.
Dimmi quando tu verrai, dimmi quando quando quando…
Nell’autunno di quest’anno, Playstation 4 pro avrà già raggiunto i due anni di commercializzazione. Ecco allora che l’annuncio di una Playstation 5 “attesa per la fine del 2020!” non è né una affermazione sorprendente, né un dato che lascia intravedere alcuna mossa anticipata. Come probabilmente vogliono invece far credere alcune testate alla ricerca di qualche click in più. E’ come se in una news si annunciasse che il prossimo natale sarà un 25 dicembre. Nessuna novità e nessuna sorpresa. Sarebbe una data perfettamente “fisiologica” in relazione all’evento descritto.
Indispone quindi, e non poco, percepire come quasi sistematicamente si tenti di far passare il messaggio che un’uscita a fine 2020 di una Playstation 5 possa in qualche modo essere una sorta di anomalia imprevista o di fatto inaspettato. Il gioco delle parti. Marketing camuffato da (brutto) giornalismo? E’ probabile. Tutto ciò da però lo spunto, come detto, per parlare di ciò che abbiamo già ora a disposizione. Le mid-gen consoles: nella fattispecie Playstation 4 Pro e, ovviamente, anche XBOX ONE X.
Saper guardare indietro
Playstation 4 e XBOX ONE sono state immesse sul mercato a fine 2013 e rimarranno in carica come consoles di punta per le rispettive case di produzione ragionevolmente fino al 2020: sette anni. Esattamente lo stesso periodo di regno dei loro predecessori: Playstation 3 e XBOX 360. Perché allora, come detto, fingere un finto stupore?
Analizzare, anche solo visivamente, le serie storiche dei cicli generazionali degli hardware precedenti più fornirci delle stime assolutamente realistiche circa la previsione delle date future. Diffidiamo quindi da chi veste certi rumor di toni sensazionalistici. La data più probabile per la commercializzazione di una nuova Playstation e di una nuova XBOX sarà con tutta probabilità la seconda metà del 2020, e non vi è nulla di sconvolgente in questo. Potremo sbagliarci, ma certamente non ci presteremo ad alimentare isterismi collettivi.
Uno sforzo d’immaginazione
Avevamo messo in sospeso il discorso dei dettagli hardware. Torniamo ad occuparcene affrontando il tema delle previsioni di tipo tecnico e facciamolo immaginandoci un’ipotetica scenetta presso un concessionario di auto. Entra un cliente e manifesta al venditore l’intenzione di acquistare una nuova auto specificando che desidererebbe un modello appena uscito. Il venditore giocherà il primo asso nella manica con un altisonante dato prestazionale. “Questa macchina raggiunge il 250 Km/h!” E’ vero che l’informazione, per quanto incontestabile, non descrive e non garantisce alcun indice prestazionale.
E’ altrettanto sicuro che il primo pensiero del cliente, anche quello più esperto, smaliziato ed informato, sarà il seguente: “acc, la mia tocca a malapena i 180…” Il cliente a questo punto è già nel sacco e al venditore non resta che sferrare il secondo colpo della combo. Con consumata sufficienza se ne uscirà con qualcosa del tipo: “beh, certo… il motore dispone di un particolare dispositivo per il salto iperspaziale…”. Scacco matto e pre-order confermato.
A volte ritornano
Nel nostro mondo il dato prestazionale potrebbe sicuramente esser rappresentato dai benedetti TERAFLOPS. Ne abbiamo già parlato, e tra tutti, forse è uno degli indicatori migliori. Azzardare però di quanti TERAFLOPS potranno disporre PS5 o XBOX TWO è un esercizio di pura fantasia. Anche guardando al passato e confrontando con l’hardware PC fare delle previsioni minimamente precise è come disquisire del sesso degli angeli. Saremmo pronti a credere che, con tutta probabilità, saranno certamente superiori agli attuali PC di fascia alta, quindi non meno di 10 TERAFLOPS, ma a parte questo ogni altro numero è pura fantasia.
Memorizzate questo numero
E l’equivalente del dispositivo per la velocità warp nell’esempio del nostro venditore d’auto? Tranquilli, abbiamo anche quello e ha un preciso nome. GDDR6. No, non si tratta di un robot di Star Wars. E’ la sigla della nuova generazione di memorie. Velocissime, performantissime, super cool… Il cliente della nostra storiella presso la concessionaria ha già firmato il contratto di vendita, ma noi vogliamo spingerci un po’ oltre.
Anche qui le notizie sono poche, frammentarie e del tutto non verificate. Non sappiamo se verranno effettivamente utilizzate e non sappiamo in quale quantità. Praticamente non sappiamo nulla. E’ però possibile recuperare qualche notizia riguardo a questa generazione di memorie. Graphics Double Data Rate 6 è il nome esteso che viene abbreviato con GDDR6 e, come è facile intuire, rappresentano l’evoluzione della generazione precedente, contrassegnata dal numero 5. Cosa cambia? Tecnologie costruttive che consentono una miniaturizzazione sempre più spinta. Minore tensione elettrica, quindi minori consumi e minor surriscaldamento. E soprattutto… migliori prestazioni.
Passione per la velocità
Quando si parla di memorie, si utilizza spesso, in maniera leggermente impropria, il termine velocità. In effetti sarebbe più corretto utilizzare il termine più ampio di prestazioni. Abbiamo già accennato al funzionamento di una memoria nell’articolo dedicato alla rimozione dell’ESRAM nell’architettura dell’XBOX ONE X, ma per comodità riprenderemo in questa sede i due concetti basilari che misurano e definiscono l’efficienza di una RAM.
Latenza e ampiezza di banda. Con la prima si intende il lasso di tempo che trascorre tra l’inoltro di una richiesta e l’ottenimento delle informazioni processate relative alla stessa. Con ampiezza di banda si intende invece la quantità complessiva di informazioni che possono transitare contemporaneamente. Le ram GDDR sono note per eccellere nella seconda caratteristica e ovviamente con la sesta generazione si avranno nuovi incrementi prestazionali.
Implicazioni varie
E’ effettivamente molto probabile che la prossima generazione di console verrà equipaggiata con delle memorie GDDR6, ma l’informazione non è tanto rilevante in sé quanto per tutte le implicazioni che essa si porta dietro. In un hardware, a maggior ragione se chiuso e preconfezionato come quello delle console, è certo che tutte le componenti che ne fanno parte siano bilanciate in termini di prestazioni e modernità. Ne consegue che sia lecito aspettarsi anche una classe di CPU e GPU al medesimo livello. Per tornare agli esempi motoristici, sarebbe illogico aspettarsi freni e sospensioni da gara accompagnate dal motore di una berlina superfamiliare. Anche in questo caso dunque, non è tanto interessante il rumor in sé, quanto le implicazioni che, se accertato, quest’ultimo comporterebbe.
La prima impressione fa la differenza
Teniamoci quest’ultima parte per estendere le nostre previsioni al campo delle periferiche e più in generale delle features che la nuova generazione potrebbe metterci a disposizione. Anche in questo caso partiamo da una considerazione di ordine storico. Ogni qual volta il debutto di una console è avvenuto con formule di periferiche in bundle o con diverse configurazioni, sono sorti problemi di vendite.
XBOX 360 venne venduta con e senza Hard Disk integrato. Confusione ingenerata negli utenti e Microsoft fu lesta nel cambiar rotta riuscendo a portare ad un indubbio successo la sua creatura. Come e probabilmente più del della diretta rivale Playstation 3. Non è solo una questione di ingenerare confusione nell’acquirente, ma di “mortificarlo” qualora non scelga la versione top. E’ evidente che chi acquista al Day One, o pochissimo tempo dopo, voglia portarsi a casa, tanto concretamente quanto idealmente, il meglio che il mercato offre. Proporre configurazioni all’avanguardia ma menomate non fa che suggerire implicitamente il messaggio del “vorrei ma non posso”. Personalmente ci auguriamo che le nuove console usciranno in un’unica configurazione.
Periferiche
Discorso pressoché identico potrebbe esser fatto per le periferiche, in particolare per la categoria di accessori più discussa di questo periodo. I visori per la realtà virtuale. Il successo del PlayStation VR è stato sicuramente incoraggiante e tutta la stampa specializzata cavalca l’onda asserendo che la nuova Playstation 5 avrà un visore di nuova generazione tutto suo. Sebbene questo sarà col tempo inevitabile, fermandosi a riflettere con un po’ più di calma, ci sembra follia pensare che console e visore abbiano un debutto contemporaneo.
Il costo sarebbe troppo elevato e l’attenzione verso la periferica cannibalizzerebbe l’offerta per i giochi tradizionali e viceversa. Oltre al fatto che si potrebbe garantire a PlayStation 4 qualche anno in più di vita d’esercizio proprio grazie alla presenza del visore. Ci esponiamo anche in questo caso, ma scommetteremmo sul fatto che la nuova generazione uscirà, almeno per i primi tempi, senza un corredo di periferiche particolarmente nutrito. D’altronde XBOX ONE e Kinect costituiscono un pericoloso quanto doloroso monito.
E la retro compatibilità?
Un altro tema attuale, pentitissimo e scottante, è quello della retro compatibilità. Tutti la invocano, anche quelli che è probabile che generalmente non la sfruttano. Da una parte si invoca una retro compatibilità sino ai titoli più ancestrali mai usciti per tutti gli hardware di una determinata casa. Dall’altra vengono fatti remaster e remake di ogni titolo che abbia venduto più di dieci copie.
Diciamocelo apertamente: la retro compatibilità è qualcosa che tutti vogliono, pochi effettivamente usano e di cui le case produttrici farebbero volentieri a meno. Se non come arma pubblicitaria. E’ quindi ovvio che anche questo sia un terreno da non sottovalutare, ma siamo pronti a scommettere che queste feature non saranno disponibili al debutto. Proprio per non distogliere l’attenzione dai titoli autenticamente nuovi.
Tiriamo le somme
Al termine di questa panoramica, come vi avevamo promesso, abbiamo anche noi voluto dire la nostra. Esponendoci dove ritenevamo di poterlo fare, ma cercando sempre di ragionare nella maniera più aperta possibile. Senza la pretesa di aver portato alla luce chissà quale verità occulta, ma nello stesso tempo di promuovere un approccio il più possibile ragionato e razionale all’argomento dei nuovi hardware. Argomento che, più di ogni altro, facendo leva sull’entusiasmo fa spesso perdere la bussola anche ai più esperti.
Anche Deep in Gametechs andrà in vacanza nel mese di agosto, per poi tornare in autunno con nuovi argomenti e nuovi contenuti. A tal proposito vi invitiamo ad indicarci temi, aspetti e argomenti che vorreste vengano trattati in questa rubrica. Se desiderate farlo, non abbiate quindi timore nel segnalarceli nei commenti qui sotto o inviando una mail ai contatti della redazione.