La nuova generazione di esploratori dello spazio
Non so quanti di voi conoscano Kerbal Space Program. Si tratta di qualcosa di più unico che raro nel panorama videoludico, un progetto nato molto piccolo e modesto e giunto a creare una community di giocatori numerosa e appassionata, attiva ancora oggi. Non sorprende dunque che, dopo l’acquisizione dello studio di sviluppo da parte di Take Two, sia stato annunciato un seguito nel corso della Opening Night della Gamescom 2019. Il gioco sarà pubblicato sotto etichetta Private Division su PC, PlayStation 4 e Xbox One nel corso del 2020.
Ma di cosa stiamo parlando? Kerbal Space Program è un videogioco di simulazione spaziale, che mette a disposizione dei giocatori un editor complesso, ma anche intuitivo, per la costruzione di razzi e navi spaziali con il fine di riuscire a lanciarli oltre l’atmosfera del pianeta per scoprire i segreti più reconditi dell’universo… c’è un problema però: il gioco si basa infatti su una fisica estremamente realistica, che rende buona parte dei tentativi, sia di partenza che di atterraggio, dei disastrosi incidenti. Ma non bisogna mai arrendersi, nella ricerca della conoscenza! Così i nostri simpatici Kerbal non si arrendono né si arrenderanno mai e, con Kerbal Space Program 2, potranno sbizzarrire ancora di più la loro sete di avventure spaziali.
Nel corso della presentazione a porte chiuse di Private Division alla Gamescom 2019 abbiamo potuto quindi vedere più da vicino questo titolo, con anche qualche stralcio di gameplay, ancora in fase pre-alpha. A parlarcene, il Senior Producer Nate Robinson.
Kerbal Space Program 2 è più… tutto del suo predecessore. L’editor è stato ampliato e migliorato, rendendolo più intuitivo, pensando anche ai più neofiti oltre che agli appassionati con l’aggiunta di alcuni tutorial che aiuteranno a prendere confidenza con i vari dettagli della progettazione. Ora i nostri amati alieni potranno anche spingersi oltre i confini del loro sistema planetario, proseguendo il viaggio ancora più nelle profondità dell’universo. Ovviamente anche l’editor delle costruzione è stato reso più profondo, e sarà possibile ora creare delle vere e proprie stazioni spaziali, dalle quali far partire altri razzi o navi per ulteriori esplorazioni e scoperte. Insomma, la scienza non si ferma mai!
L’amore per questo progetto e per l’attiva community di KSP trasuda da tutti i pori di questo progetto, che punta però non solo ad accontentare gli appassionati, ma anche ad attirare nuovi giocatori pronti per iniziare una straordinaria avventura spaziale a suon di fallimenti.
Non si è parlato nello specifico delle modalità che avremo a disposizione, anche se probabilmente andranno a riprendere ciò che era presente nel primo capitolo, con la presenza di una Carriera e di altre modalità specifiche. Il cuore però dell’esperienza di KSP non è tanto quello di avere degli obiettivi specifici, ma è quello della ricerca del progresso e del successo scientifico, elementi che vengono espressi anche dallo spropositato uso di mod, che sarà certamente supportato anche in questo secondo capitolo.
La passione messa in questo progetto ci ha conquistato, e non possiamo che essere davvero curiosi e interessati a vedere cosa ci riserva il futuro da esploratori dello spazio. Nell’attesa, comunque, potete pensare di iniziare a spolverare i vostri ricordi legati alla fisica planetaria con Kerbal Space Program, disponibile su Steam e il sul sito ufficiale.