Nella giornata di venerdì la nostra redazione ha partecipato, presso i Cinecittà Studios di Via Tuscolana, a Roma, alla VideoGame Lab, l’evento organizzato da AESVI, Regione Lazio e VIGAMUS Academy, ma anche con la presenza dell’Unitelma Sapienza, e ovviamente dell’Istituto Luce Cinecittà.
In una cornice meravigliosa come quella degli studios, che possiamo considerare senza ombra di dubbio un luogo storico per il nostro cinema, abbiamo visitato tutti i luoghi di questo evento che, oltre all’aspetto puramente fieristico, alterna anche molti incontri e convegni.
L’evento si è svolto tra venerdì 10 e domenica 12 Maggio, e possiamo dire che si è trattato di un incontro molto interessante, che attesta come il mercato videoludico italiano sia in grande crescita.
Cosa abbiamo visto
L’evento si è svolto in alcuni dei teatri di Cinecittà, che sono stati trasformati per l’occasione. Entrando nel Teatro 10 ci siamo trovati immersi nel passato, con una enorme quantità di postazioni per il retrogaming. Abbiamo trovato moltissimi ragazzi, di tutte le età, che si dilettavano nello scoprire, o riscoprire, tutte le console, di tutte le varie gen, dal 1972 in avanti. Abbiamo trovato infatti IntelliVision, Atari Jaguar, SEGA Mega Drive, fino ad arrivare alla prima PlayStation. Un bel tuffo nel passato, che ci ha permesso di tornare indietro nel nostro album dei ricordi videoludici.
Nello stesso stand abbiamo però trovato un grande spazio dedicato agli incontri con vari sviluppatori, o comunque persone impegnate nell’ambiente videoludico. Si è trattato di incontri brevi, ma una cosa che abbiamo apprezzato era il fatto che questi si svolgessero in contemporanea, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Attraverso infatti l’uso di cuffie, era possibile muoversi tra i vari discorsi che venivano portati avanti. Si è trattato quindi di silent conferences, in cui ognuno di noi, in cuffia, poteva ascoltare il discorso che si voleva. Un’idea molto originale.
Sempre all’interno di questo teatro erano presenti anche gli stand dedicati alla vendita, dove si potevano acquistare giochi, gadget e molto altro. Possiamo quindi dire che questo teatro era quello maggiormente dedicato all’aspetto fieristico, piccolo, ma molto ben realizzato.
Muovendoci però nel teatro 11, ci siamo ritrovati ad uno degli eventi principali di questa Rome VideoGames Lab. Stiamo parlando di “A Night In The Forum”, progetto realizzato dal CNR italiano in collaborazione con VR TRON, società videoludica maltese. Di cosa si tratta? È un videogioco, disponibile su PlayStationVR, che vi riporterà al tempo di Augusto, e più precisamente vi darà modo di visitare il Foro di Augusto. Si tratta quindi di un educational game, che è stato reso possibile grazie alla ricerca del CNR in collaborazione con il Museo dei Fori Imperiali, dove era situato il Foro augusteo. Abbiamo avuto modo di provare il titolo, di cui però non possiamo dire nulla. Possiamo solo dirvi che sarà disponibile dal 25 Maggio su PlayStation Store, al prezzo di 4,99€. Questo ricavo sarà donato al CNR per proseguire nella ricerca. Abbiamo avuto modo di parlare con una delle ricercatrici che ha collaborato con il progetto, Silvia Pescarin, che ci ha spiegato il metodo che è stato utilizzato per la ricostruzione del Foro. Essendo un laureato in Storia, ovviamente non potevo esimermi dal fare domande. Per spiegarvi in maniera molto semplice, in pratica la ricerca si è evoluta incrociando i dati raccolti nei resti del Foro, che sono visitabili a Roma, ma anche attraverso le epigrafi romane, reperite anche negli scavi di Pompei ed Ercolano. Questa ricerca ha permesso quindi di ricreare in maniera virtuale tutto il Foro augusteo. Il nostro provato è durato circa mezz’ora, e posso dirvi che per la maggior parte del tempo mi sono trovato a bocca aperta, completamente ammaliato dal lavoro che è stato fatto.
Muovendoci ancora oltre, siamo arrivati nel Teatro 12, dove abbiamo potuto avere vari contatti con molti sviluppatori italiani. Abbiamo anche potuto provare la Virtual Play Arena, di cui parleremo in maniera dettagliata in un articolo dedicato, in quanto abbiamo avuto il piacere di incontrare ed intervistare Salvatore Papa, AD di questa azienda, che si propone di integrare la VR nelle sale giochi. Una prova di 10 minuti di un kit per la VR con sensori di movimento, molto divertente e frenetico, che è stato in grado di fornire una sfida molto appagante.
Continuando a girare in questa fiera, ci siamo anche mossi nella Basilica Aemilia, un’ambientazione che viene usata a Cinecittà per ricostruire l’Antica Roma. In questo set abbiamo partecipato al concorso per gli Applied Games. Per chi non li conoscesse, si tratta di giochi molto particolari, spesso utilizzati per la promozione turistica, che ben si integrano nelle visite guidate in eventuali luoghi di interesse. In questo caso, il concorso era stato creato dalla Regione Lazio, da sempre molto attiva nella promozione turistica, e non potrebbe essere altrimenti, data comunque la forte importanza del turismo per la città di Roma. Ma non solo, in quanto in molti di questi giochi sono presenti punti di interesse dislocati in tutta la regione, vale a dire nelle città di Rieti, Viterbo, Latina e Frosinone. Si tratta quindi molto spesso di app gamificate, che sfruttano quindi un sistema di punteggio da assegnare in caso vengano visualizzati in-app particolari punti di interesse. Ma non solo la Regione Lazio ha partecipato, ed infatti questo concorso è stato esteso anche a tutto il resto d’Italia. Infatti la vittoria del Premio Coda di Drago è stato attribuito a Maggie – Il tesoro di Seshat di Soroptimist Club Firenze, un gioco che intende promuovere la fine del gap tra donne e uomini nel mondo della ricerca e della scienza. A consegnare l’ambito premio l’assessore allo Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi del Comune di Roma ai giovani Daniele Frongia, e il presidente di Istituto Luce Cinecittà Roberto Cicutto.
Conclusioni
Rome VideoGame Lab non è una semplice fiera. Si tratta di un evento a tutto tondo, che non si limita quindi solo alle esposizioni di videogiochi, ma è anzi fatto per mostrare come anche in Italia il mercato del videoludico sia in constante crescita.
Non solo nel consumo, ma anche nella produzione di novità videoludiche. In Italia infatti, il concetto di applied games, di giochi che quindi si possono applicare per la promozione turistica, dato l’enorme patrimonio artistico che possediamo, è qualcosa che sta iniziando a far breccia.
Ma soprattutto, è un mercato che è affamato di novità, e la presenza di questo tipo di eventi può essere utile a dimostrare che, anche con l’arrivo delle nuove leggi sul digitale, anche in Italia può essere possibile sviluppare videogames, dato il fatto che comunque l’utenza si sta facendo sempre più ampia, come dimostra anche il rapporto AESVI sul mercato del videogioco, che vede numeri sempre più alti.