I believe I can fly
I believe I can touch the sky
Sono queste le parole e il motivo che subito ci viene in mente leggendo il titolo. Space Jam è uscito nel lontano 1996 e ancora oggi rimane nell’immaginario comune uno dei film che segnano l’infanzia e parte della vita di ognuno di noi.
Il progetto per un sequel era in discussione da anni, dapprima con protagonista Michael Jordan stesso, il quale non era interessato a continuare la storia per poi arrivare, nel tempo, a cambiare cestista e mettere al centro della narrazione LeBron James, star NBA che non ha bisogno di presentazioni.
Space Jam: New Legends esce il 23 settembre al cinema ma riuscirà a ritrovare lo spirito del suo predecessore?
Trama: le cose si complicano nel “Server-verso”
LeBron James è il campione NBA che tutti conoscono, considerato uno dei più grandi cestisti di tutti i tempi. Per arrivare a certi livelli ha dovuto faticare e non perdere la concentrazione su quello che era il suo obiettivo: il basket, anche a costo di sacrificare il divertimento che da bambini si cerca disperatamente.
Cerca di insegnare questo valori anche ai figli, soprattutto a Dom – il secondogenito – il quale sembra meno interessato alla pallacanestro e più portato verso il mondo dei videogiochi. Ne ha progettato uno e spera di andare ad un camp che lo aiuterà a migliorare le sue qualità da programmatore. Per LeBron invece ciò che conta è l’impegno sul campo, nulla di più.
Intanto alla Warner Bros. di Burbank un potente algoritmo decide che LeBron dovrà essere il protagonista di un nuovo visionario progetto, che porterà la società e il giocatore ad avere sempre più successo. A LeBron appare tutto inutile e forviante e quando questo potente algoritmo – chiamato Al-G Rhythm –, capace di intendere e volere autonomamente, sentirà il cestista deriderlo deciderà di intrappolare lui e suo figlio nel “Server-verso” e darà come unica possibilità di salvezza la possibilità di giocare una partita a pallacanestro insieme ai Looney Tunes. Solo in caso di vittoria LeBron e la sua famiglia potranno tornare a casa.
Personaggi e tematiche: reale e virtuale
Space Jam (1996) è indimenticabile, risulta difficile fare un confronto con questo film che se – essendo il sequel – è inevitabile.
Ci sono chiari riferimenti verbali – oltre che il tema centrale della pallacanestro – al suo predecessore. I Looney Tunes tornano anche qui ma la logica del film in questo caso si ribalta. Se nel primo era il mondo dei cartoni animati ad invadere la realtà, qui tutto diventa digitale – come d’altronde sta accadendo nella vita – intrappolando LeBron in un mondo virtuale che non riesce inizialmente a comprendere.
L’algoritmo – di cui si sente parlare spesso nell’ambito web – in questo caso prende vita diventando un vero e proprio personaggio pensante capace di ribaltare le sorti dei personaggi e distorcere la realtà che li circonda. Ciò che più fa paura della tecnologia: che essa possa sfuggire dal controllo umano. Qui lo fa prendendo in mano la situazione, sfavorendo LeBron – suo nemico perché l’ha umiliato – ed usando il figlio Dom contro di lui, danneggiando anche il ragazzo.
L’azione è principalmente relegata al “Server-verso”, una dimensione virtuale in cui convivono molti mondi tutti caratterizzati da un’unica qualità che li accomuna: sono tutte creazioni della Warner Bros. Si passa da Harry Potter al Trono di Spade, da Matrix a Il Signore degli Anelli, da I Goonies a Mad Max: tutti chiari riferimenti ad opere audiovisive che hanno riscosso successo nel corso degli anni e che hanno creato veri e propri fandom in loro nome. Chiunque, vedendo tutte le produzioni della Warner Bros ha ritrovato personaggi o pellicole che ha facilmente riconosciuto come familiari. Questo è un forte elemento di appeal: il “conosciuto”, qualcosa che coinvolge perché identificabile a colpo d’occhio.
LeBron James si cala bene nelle vesti di attore – anche se interpreta sé stesso – così come aveva fatto Michael Jordan precedentemente. Una scelta nel cast generale che coinvolge la narrazione fa però storcere un po’ il naso: in Space Jam: New Legends la famiglia – più di tutti il figlio Dom – di LeBron diventa una vera e propria protagonista della vicenda. Perché scegliere un personaggio famoso, di spicco, che interpreta sé stesso e mettergli accanto una famiglia di finzione? Questo accostamento fa perdere di credibilità al film in sé, oltre a creare distacco emotivo verso i personaggi.
Un punto di forza, invece, rimane la fedeltà di intenti dei Looney Tunes: le loro caratteristiche principali rimangono le stesse di sempre, ognuno con la sua peculiarità ma che allo stesso tempo riescono ad incastrarsi creando la loro solita ilarità e riportandoci bambini senza troppa difficoltà. Essere sé stessi sempre e comunque: una lezione che LeBron imparerà da proprio da loro.
L’unico cambiamento all’interno della fisionomia del Looney Tunes è l’aspetto fisico di Lola Bunny: sicuramente meno sensuale rispetto al suo solito, la scelta è stata ben precisa e già annunciata da tempo. Non se ne comprende a pieno la motivazione, data la poi rappresentazione di personaggi come Wonder Woman – ad esempio – e rendendo il suo personaggio così poco affabile, anche se chiave di svolta nella narrazione in sé.
Cavallo di battaglia in Space Jam: New Legends come nel primo film è certamente la colonna sonora, anche se si crea la sensazione che manchi qualcosa perché effettivamente non c’è cosa ci si aspetta di sentire.
Conclusione: Old vs New
Space Jam: New Legends è migliore/peggiore del tanto amato Space Jam? Non darò la mia opinione in merito. Il confronto – come detto prima – è imprescindibile. Sebbene la storia di base sia diversa e la narrazione sia capovolta, l’intento è simile se non addirittura uguale. Nel nuovo film mancano sicuramente quelle emozioni del primo e la sorpresa di un mondo che si mescola con un altro (cinema e basket) che sicuramente ha fatto della pellicola del 1996 un vero e proprio cult.
Space Jam: New Legends, prodotto e distribuito da Warner Bros, esce in sala a partire dal 23 settembre.
Data di uscita: 23 settembre 2021
Durata: 115 minuti
Distribuito da: Warner Bros
Genere: Animazione, Avventura, Commedia, Fantastico, Sportivo
Regia: Malcom D. Lee
Sceneggiatura: Juel Taylor, Tony Rettenmaier, Keenan Coogler, Terence Nance, Jesse Gordon, Celeste Ballard
Fotografia: Salvatore Totino
Musiche: Kris Bowers
Cast
LeBron James
Don Cheadle
Khris Davis
Sonequa Martin-Green
Cedric Joe
Jeff Bergman
Zendaya