Questa recensione arriva un paio d’ore dopo la nostra visione in anteprima del nuovo Spider-Man No Way Home, che abbiamo avuto modo di vedere sia a Roma (dove mi sono recato io) che a Milano. Il tempo di tornare a casa, raccogliere le idee, le mascelle, e cercare di rimettere in ordine i nostri neuroni, e siamo pronti a raccontarvi la nuova pellicola dedicata all’Amichevole Spider-Man di quartiere.
Per chi avesse vissuto sulla luna, il film rappresenta senza la minima ombra di dubbio l’evento cinematografico dell’anno 2021, in quanto era estremamente atteso dai fan del Marvel Cinematic Universe, un po’ per quello che si sapeva sarebbe successo, ma anche per i tanto famigerati leak che avevano annunciato il ritorno nei panni dell’Uomo Ragno di Tobey Maguire ed Andrew Garfield.
Ci siamo davvero scervellati per trovare un modo per accontentare tutti voi lettori, e abbiamo deciso di creare una recensione priva di spoiler, che si concentrerà principalmente sugli aspetti tecnici del film stesso. Ma abbiamo anche deciso che, esattamente come in una scena post-credit tipica dei film della Marvel, ci sarà una sezione specifica di questa nostra recensione che conterrà diversi spoiler. Ve lo diciamo qui in apertura, e ovviamente andremo a reiterare questo invito, procedete a vostra discrezione all’interno di questa ultima parte. Si tratta di una scelta consapevole, che si rende necessaria per riuscire a spiegare ancora meglio il film e alcuni elementi che sono fondamentali per capire ancora di più il nostro giudizio definitivo sul film.
Fatti i dovuti disclaimer, siamo pronti a lanciare le nostre ragnatele: ecco a voi la nostra recensione di Spider-Man No Way Home!
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità
Il film si apre ripartendo esattamente dalla fine del suo predecessore, ossia Far From Home: l’identità di Spider-Man viene ufficialmente rivelata al mondo da Mysterio, e Peter Parker viene anche incriminato di aver ucciso il suo ultimo nemico, che ha fatto in modo di incastrarlo a dovere. Questo innesca un enorme cambiamento nella vita di Peter e delle persone che sono da sempre al suo fianco, in quanto comunque si trovano esposti ad un mondo che li ritiene responsabili della morte di un personaggio che si è fatto passare come un eroe. Nonostante questo, Peter, MJ e Ned cercano di continuare a vivere tranquillamente la propria vita. Quando però il nostro Spider-Man capisce che non può più resistere a tutto questo, decide di rivolgersi a Doctor Strange, per cercare una soluzione a tutto questo: Parker chiede a Strange di “cancellare” la memoria a tutto il mondo in merito all’identità di Spider-Man.
Strange accetta senza problemi, ma quando si appresta a lanciare l’incantesimo, Peter chiede (a ripetizione) di escludere alcune persone da esso, di fatto interferendo con il rito. Questo è il pretesto che porta all’apertura del Multiverso: avendo interferito in maniera errata con lo spazio ed il tempo, tutti i personaggi che sono a conoscenza dell’identità di Spider-Man, provenienti da tutti gli Universi, stanno arrivando nell’Universo principale. Per questo motivo arrivano i vari villain visti nei trailer: parliamo dunque di Dottor Octopus (Alfred Molina), Green Goblin (Willem Dafoe), Electro (Jamie Foxx), Sandman (Thomas Haden Church) e Lizard (Rhys Ifans). Da qui tutti i vari personaggi si mettono a caccia dello Spider-Man dell’Universo in cui sono arrivati. Ovviamente Spider-Man viene incaricato da Strange di trovarli e riuscire a catturarli, in modo tale da poter ritentare l’incantesimo, rispedire tutti nei propri Universi, e quindi risolvere la storia.
Ovviamente ci fermiamo qui nel raccontarvi la sinossi di Spider-Man No Way Home, così da lasciarvi il gusto di scoprire tutto il resto da voi. Adesso ci possiamo dedicare anche ad una prima analisi della trama: vi diciamo che il film è della durata di 150 minuti, risultando quindi tra i più lunghi in generale di tutto il Marvel Cinematic Universe. Un elemento che si nota, sin dai primi minuti di film, è l’ottima gestione della regia. Il ritmo del film non risulta mai lento, ma anzi dà sempre l’impressione che quello che si svolge avvenga ad un ritmo forsennato. La cosa però estremamente valida e ottimamente bilanciata è l’equilibrio tra azione e recitazione: con così tanti villain sulla scena, era chiaro che avremmo visto Spider-Man combattere per parecchio tempo all’interno del film. Questo tempo viene perfettamente bilanciato dalla fase di “recitazione”, ossia i momenti in cui i personaggi parlano e interagiscono tra loro senza menare le mani. Questi, soprattutto dopo la metà del film, quando avvengono due eventi (che trovate spiegati nella sezione SPOILER)che vanno a cambiare il tenore del film, trasformandolo da ottimo ad EPICO, sono comunque ben recitati, e forniscono quella “pausa” emozionale necessaria allo spettatore per digerire quanto avviene.
Spider-Man No Way Home è indubbiamente il film che consacra Tom Holland, che forse mai come adesso si trova perfettamente a suo agio ad indossare il costume dell’Uomo Ragno: lo si evince anche nei momenti “emotional” di cui sopra, in cui comunque rende perfettamente credibili le reazioni che potrebbe avere chiunque agli eventi che capitano a Spider-Man. Ottimi anche i tempi comici del film: la trilogia con Holland nei panni di Parker ha sempre spinto molto comunque sull’elemento “comico” che ormai è un tratto distintivo dei film della Marvel, e anche in questo caso lo spettatore si trova più di qualche volta a ridere di gusto, ed è un elemento che non si palesa mai in maniera troppo pesante.
Tutto questo si traduce in un film che, nonostante una durata piuttosto lunga, non risulta mai noioso, ma anzi personalmente, quando ho visto i titoli di coda, mi ha fatto dire: “ma è già finito?”, anche se, dopo aver visto tutto quello che è successo, c’è stato solo da ringraziare il cielo che non potesse succedere qualcos’altro. Il film infatti lancia delle vere e proprie bombe (per chi vuole ricordiamo la sezione SPOILER), colpendo duramente al cuore, al cervello, alle ossa, in ogni parte del corpo lo spettatore, specie se fan accanito e di Spider-Man e della Marvel. Le scelte narrative sono praticamente tutte estremamente corrette e coerenti, eccezion fatta forse per la scelta dell’incantesimo di Strange che fallisce perché disturbato da Parker che parla. Il motivo di questa critica è presto detto: se Strange è lo stregone più potente dell’universo, davvero basta che una persona gli chieda di cambiare un incantesimo per quasi disintegrare il continuo spazio-tempo disintegrando l’Universo? A nostro modo di vedere la cosa è risultata un po’ forzata e rappresenta forse l’unica vera pecca di un film che davvero riesce a non sbagliare nulla, regalando spettacolo per tutti i 150 minuti di cui è composto.
In conclusione
Spider-Man No Way Home è, come ho avuto modo di esprimere anche quando la ragazza fuori dalla sala mi ha fornito un foglio dove scrivere la mia “first reaction“, un must per chiunque abbia visto anche solo un film di Spider-Man. Per quello che mi riguarda, e questa opinione è stata condivisa anche con molti altri, la pellicola entra di diritto nella Top 5 dei migliori film del Marvel Cinematic Universe in toto. Personalmente, avendoli visti tutti, lo andrei a piazzare alla vetta della mia classifica personale, al pari di Avengers Endgame.
La scelta di rivolgersi a quello che sembra essere un elemento distintivo della Fase 4, ossia il Multiverso, è estremamente azzeccata, e secondo me questo Spider-Man No Way Home rappresenta una sorta di “presa di coscienza“, da parte dei Marvel Studios, delle enormi potenzialità che hanno questi prodotti, questi “film dei supereroi”, che stanno diventando un qualcosa di completamente diverso. Marvel e Disney, con la collaborazione anche di Sony, stanno davvero creando un universo multiplo completamente transmediale, che rischia di diventare davvero un qualcosa di inedito ma soprattutto incredibilmente proficuo. Spider-Man No Way Home lancia questo progetto ancora più in alto, con un film semplicemente spettacolare, che punta non solo su uno stile ormai rodato e inconfondibile, ma va ad aggiungere elementi come la nostalgia nei confronti di altri prodotti del passato, così anche come delle idee che, se ben sfruttate, possono davvero regalare un qualcosa di unico per la storia del cinema, e non solo.
Senza divagare ulteriormente, vi ripetiamo dunque che se siete fan dei film sui supereroi in generale non potete assolutamente perdervi, per nessuna ragione al mondo, Spider-Man No Way Home, che sarà disponibile nelle sale proprio a partire dalla giornata di oggi.
Da qui non si torna indietro, procedere con cautela: SEZIONE SPOILER!
Come abbiamo detto in apertura, questa è la sezione spoiler del film, che abbiamo messo con un leggero margine di distacco rispetto alla fine della conclusione, e adesso, qualora siate scesi troppo nello scorrimento, lasceremo ancora qualche altra riga bianca, onde evitarvi qualche sorpresa, perché da qui troverete tutti gli spoiler possibili.
SPOILER SOTTO, FERMATEVI QUI!
Spider-Man No Way Home è stato uno dei primi film che ha visto l’hype montare alle stelle per una pratica che ormai nel mondo dei videogiochi, che trattiamo molto spesso sulle nostre colonne, è diventata di uso comune, ossia quella del leak. I leak sul nuovo capitolo della serie cinematografica dedicata all’Uomo Ragno riguardavano il fatto che, assieme al ritorno dei villain delle precedenti saghe, sarebbero tornati anche i due Spider-Man delle saghe stesse, ossia i “Peter Parker” interpretati da Tobey Maguire ed Andrew Garfield. Questo non era stato mai né confermato né smentito, e nei trailer del film si era parlato addirittura di una qualche immagine “modificata” ad arte per nascondere il tutto. Ebbene, qui vi possiamo dire che i leak (una volta tanto) avevano ragione. Questo è uno degli eventi che vi ho citato nel corso della recensione. Il momento della comparsa dei due Spider-Man è davvero inaspettato, e colpisce in maniera piuttosto forte, in quanto comunque regala un momento discretamente epico per i fan. Questo ovviamente viene a creare una cosa completamente inedita e mai vista, con la presenza quindi in contemporanea di tre diverse versioni di Spider-Man in contemporanea a schermo, andando perciò ad acuire in maniera vertiginosa quell’effetto “nostalgia” che già era comunque ben presente con la comparsa dei vecchi villain del passato.
Altri elementi degni di nota, che vanno invece ad esaltare ancor di più quel carattere che dicevamo in conclusione di “intermedialità” e di possibilità piuttosto importanti di estendere il Marvel Cinematic Universe in maniera ancora più marcata è il fatto che in Spider-Man No Way Home viene confermato l’ingresso, nell’MCU, di Daredevil (che appare durante il film), ma anche e soprattutto di Venom (scena post-credit). A proposito di questo, una cosa molto apprezzabile è il fatto che la scena post-credit va a confermare quale sarà il prossimo villain che dovrà affrontare Spider-Man, ossia la sua nemesi naturale più nota, ma anche il fatto che non sarà il Venom interpretato da Tom Hardy, in quanto Hardy appare nella scena, ma poi “sparisce”, tornando nel suo Universo, lasciando però un piccolo residuo di simbionte nell’Universo di Spider-Man Tom Holland.
Questi elementi sono certamente determinanti per avere una visione ancora più completa di un film che già di per sé rasenta praticamente la perfezione, risultando come uno dei migliori prodotti creati dalla Marvel e da Sony negli ultimi anni.