Sprint Vector è un gioco di corse VR di una tipologia molto particolare, definito come un “platform adrenalinico” dallo studio di sviluppo Survios, già sviluppatori di Raw Data.
L’ultimo lavoro del team rappresenta la cosa più vicina allo spirito di Mario Kart che si possa trovare sul PlayStation VR (con buona pace del deludente VR Karts), anche se le sue fondamenta ludiche sono del tutto spogliate dei mezzi motorizzati che hanno fatto la fortuna della produzione Nintendo. Non è solo però un gioco veloce e tecnico che dipende dalla capacità dell’utente di memorizzare le torsioni e i pericoli di ogni mappa, e in definitiva di capire come ottenere il meglio dal punto A al punto B, ma è quasi quello che potresti chiamare “esercizio legittimo”.
Gameplay
Sprint Vectors ci vede vestire i panni di uno degli 8 bizzarri corridori che animano il mondo di gioco, ognuno dei quali è dotato di particolari pattini a reazione in grado di consentire le evoluzioni più funamboliche. L’azione si svolge all’ interno di complessi ed ispiratissimi circuiti, in cui l’obiettivo principale sarà quello di tagliare per primi il traguardo.
Ma come è possibile simulare la corsa umana per mezzo delle periferiche a nostra disposizione? È qua che l’estro del team statunitense balza prepotentemente sulla scena: per muoverci, difatti, dovremo usare il cosiddetto “Fluid Locomotion“, ossia dovremo simulare con le braccia il normale movimento che faremmo nella realtà, oscillando le braccia avanti ed indietro, ed accompagnando il tutto alla ritmica pressione del grilletto del controller. Si tratta di un’operazione quanto mai semplice ed immediata, ma che richiede comunque un po’ di pratica (magari sfruttando i quattro esaustivi tutorial disponibili) per essere sviscerata in tutte le sue molteplici funzionalità.
Puoi anche pensarlo come se stessi sciando con bastoncini da sci, ma invece di spingere via il terreno con un bastone, spingi le braccia verso il basso mentre attivi il pulsante specifico sul controller, spostandoti in avanti.
Survios ha certamente una buona certa dose di fiducia nell’abilità dell’utente medio di cambiare da tutti i giochi “tradizionali” che ha giocato fino ad oggi, cioè spingendo un singolo tasto per spostarsi. Per fortuna, questa fede è ben riposta. Ne parlerò nella sezione “Comfort” della recensione, limitandomi a dire che il sistema di spostamento di Sprint Vector è magnifico.
Un’altra cosa. Se non ti piace sudare e fare fatica quando giochi in VR, forse non è il gioco adatto a te. Secondo il mio Fitbit, quando gioco a Sprint Vector, aumento costantemente la frequenza cardiaca nella zona “brucia grassi“.
Al momento del lancio, Sprint Vector offre 9 mappe di sfide in solitaria con 3 modalità ciascuna e 12 mappe competitive che possono essere giocate da solo con giocatori controllati dall’ IA, o in gare online da 8 giocatori. Come punto di paragone, Mario Kart 8 vanta 32 mappe competitive, diverse coppe e una modalità battaglia. Mi sarebbe piaciuto vedere più mappe, anche se 12 è sicuramente una buona base di partenza.
Le mappe competitive sono lineari e non in loop, il che significa che il primo che arriva a fine tracciato vincerà la gara. Mi piacerebbe che fossero in loop, anche solo per ottenere più pratica su ogni tracciato, ma capisco perché non lo sono: le gare richiedono uno sforzo fisico non da poco e una gara di 15 minuti potrebbe spaventare i giocatori del titolo.
Sulle mappe competitive, ci sono diversi powerup piazzati strategicamente, in linea con altri giochi di kart racing; nitro, bombe, rallentamenti, missili guidati, ecc. A differenza di altri giochi di kart, però, ci sarà richiesto di saltare, librarsi in volo, arrampicarsi e molto altro ancora. Per farlo, ovviamente, dovremo sfruttare una serie di trick che vedono coinvolti il naturale movimento delle nostre braccia ed i vari tasti presenti sui Move. Spiccare fino a due balzi richiederà di darsi materialmente la spinta; volare ci vedrà distendere le appendici come novelli Superman (con conseguente rotazione delle stesse in caso di curve); scalare pareti, invece, sarà possibile simulando in tutto e per tutto i gesti di una vera arrampicata. Si tratta di un set di comandi davvero ricco, che come già detto richiederà di un po’ di pratica per essere addomesticato, ma è incredibile l’efficacia e la naturalezza con cui il team è riuscito ad inserirlo nelle meccaniche del gioco.
Molte mappe competitive sono anche piene di trappole ambientali come pistoni di schiacciamento, fuoriuscite di rifiuti nucleari, pale eoliche giganti e barili esplosivi, rendendo l’esperienza di gioco incredibilmente dinamica. Nonostante alcuni difetti minori, Sprint Vector ha in definitiva un gameplay eccezionale che regala grandi emozioni e una forte dose di velocità e dinamismo.
Modalità Solo
Come molti giochi di kart, l’ IA di Sprint Vector segue essenzialmente il principio del “rubber banding“: il gioco darà ai giocatori umani la capacità di recuperare rallentando gli NPC di fronte a loro. Quando questo è fatto bene nei giochi, non te ne accorgi. Quando non lo è, beh, gli NPC fanno sciocchezze come pattinare senza senso su e giù per la pista senza l’urgenza di trovare il percorso più veloce possibile, o in attesa di nessuna ragione apparente. L’ultimo esempio è sfortunatamente il caso di molte gare IA a giocatore singolo che ho giocato in Sprint Vector.
Non c’è modo di modificare manualmente l’impostazione della difficoltà dell’IA. Il gioco inoltre non offre nessuna coppa o qualche sistema di progressione nella corsa standard per giocatore singolo. Con solo poche classifiche diverse da battere, l’enfasi competitiva del gioco è chiaramente nella parte multiplayer online. Detto questo, le mappe delle sfide in solitaria, che includono la prova a tempo, la raccolta di monete e una modalità in cui saranno presenti moltissimi poweup nitro chiamato “hardcore one-life”, sono un’aggiunta gradita che compensa in qualche modo la mancanza di una modalità a campionato/coppa.
Multiplayer
La difficoltà delle gare in multiplayer dipenderanno molto dall’abilità degli altri giocatori. In una di queste gare online, dopo aver pensato di aver giocato piuttosto bene lo stesso tracciato in modalità single player, il primo corridore ha concluso un intero minuto davanti a me. Dato che le gare impiegano circa 2-3 minuti per completare, è stato difficile constatare che doveva esserci stato un passaggio segreto che mi mancava, o qualche bivio migliore.
L’unico modo per interagire con gli altri è attraverso i potenziamenti sulle mappe del gioco, quindi non c’è modo per te, per esempio, di dare un pugno ad un compagno o spingerli fuori da una sporgenza. Questa sarebbe stata un’aggiunta divertente.
Per quanto posso dire, i personaggi non sembrano avere differenze di gameplay ma solo estetiche, il che è un po’ un peccato. A differenza di altri giochi di corse arcade che ti offrono una selezione di velocità e accelerazioni massime, sembra che tu stia semplicemente scegliendo una skin da indossare. Anche questo è un piccolo problema, ma vale comunque la pena menzionarlo.
Immersione
Sprint Vector funziona su molti livelli. I mondi e i personaggi sono interessanti e visivamente coesi, il sistema di movimento è solido e l’ambiente offre un’interazione coerente su tutta la linea. Questi sono alcuni degli ingredienti più importanti per raggiungere la Presenza (sì, ho usato la “p” maiuscola), quel momento in cui ti coinvolgi completamente con il mondo virtuale e lasci mentalmente il tuo ufficio o la tua camera da letto.
Per quanto riguarda il mondo che ti circonda, dirò questo: non è facile creare un intero universo a vantaggio di un singolo gioco di corse, ma Sprint Vector riesce a farti sentire a casa nel suo assurdo futuro. Considerando che non sta facendo affidamento su IP esistenti come, beh, ad esemio Mario oppure Crash Team Racing, questo è un grande risultato. A questo, aggiungerò che il doppiaggio e il character design sono ben realizzati.
Inoltre, se hai difficoltà a concentrarti, o non ti piacciono i giochi multigiocatore social, sarai felice di sapere che puoi disattivare l’audio di quasi tutto in Sprint Vector, inclusi gli annunciatori, i personaggi IA e i tuoi compagni multiplayer, lasciando solo la colonna sonora pulsante in sottofondo, se così si preferisce. Puoi anche disattivare questa, anche se personalmente le tracce del gioco mi sono piaciute.
Comfort legato al movimento
Creare un gioco VR confortevole e che non crei malori non è un lavoro semplice.
Dare agli utenti della realtà virtuale un modo per associare la locomozione virtuale a movimenti fisici più ampi sembra far passare alcuni dei problemi che potrebbero causare nausea nei giochi di realtà virtuale. Sprint Vector (in un certo senso) ti fa usare il mondo intorno a te per muoverti, ed è per questo che lo paragono all’utilizzo dei bastoncini da sci invece di correre. Meglio esegui la falcata con le tue braccia più veloce e più coerentemente ti sposterai. Bisogna prestare costante attenzione a questa relazione, anche più che limitarsi a premere il pulsante adibito all’accelerazione.
Ci sono anche stratagemmi e meccaniche di gioco che se anche stai accelerando, volando o andando alla deriva che “mantengono in riga” il tuo sistema vestibolare mentre percorri la mappa a velocità elevate.