Dal giorno della sua uscita, il 27 ottobre 2017, Super Mario Odyssey ha già fatto parlare moltissimo di sé. In parecchi all’interno della nostra redazione hanno deciso di giocarlo a fondo e, anche per non litigare su chi dovesse recensirlo, abbiamo optato per un articolo multi redattore. Quale modo migliore per fornirvi tutti i nostri pareri e sensazioni? Il verdetto della redazione sarà unanime, a larga maggioranza o equilibrato?
Vi lasciamo quindi alla lettura sperando di darvi degli spunti interessanti. Ci vediamo nelle Conclusioni a fine articolo per tirare le somme e commentare i verdetti della nostra giuria!
ilDagnele
Parlare di Super Mario Odyssey è facilissimo. Semplicemente è un inno al divertimento, un titolo tutto da giocare in assoluta spensieratezza. Il trionfo della giocabilità, delle risate, delle sorprese esclamazioni “no, dai, non è possibile!”. Certo, in qualche frangente, proprio perché ricco di sotto giochi e strizzando l’occhio nemmeno troppo celatamente ad una struttura Open World, può risultare per i più critici leggermente dispersivo. Ma mai, proprio mai, caotico, disorientante ed incoerente.
Mille cose da fare e da scoprire, il tutto con una rigiocabilità elevatissima. Andare in giro alla ricerca delle Lune, oggetti indispensabili per avanzare nel gioco, non è mai noioso o ripetitivo. Le modalità e le azioni da compiere per scovarle ed entrarne in possesso sono le più disparate ed imprevedibili. Come non pensare al suo predecessore più affine, quel Mario 64 che ancora oggi molti videogiocatori, a ragione, considerano una pietra miliare dei platform 3D?
Sicuramente è un gioco per chi ama “giocare” e non sorbirsi interminabili “pipponi” di cutscenes in CG …o passare più tempo tra menù di configurazione che per il gameplay stesso. In Super Mario Odyssey si ha sempre la bellissima sensazione che sia il gioco da adattarsi al player e non viceversa; come purtroppo molte, troppe volte accade. Unico piccolo neo, proprio per la grande varietà, alcuni livelli risultano intrinsecamente più impegnativi di altri, andando a creare qualche piccola gobbetta nella curva della difficoltà.
Tanto di cappello (è proprio il caso di dirlo) caro Mario e grazie ancora una volta per il sano e genuino divertimento che immancabilmente ci sai regalare!
Pongy
Super Mario Odyssey è il primo capitolo in 3D che gioco fin dai tempi di Super Mario 64, non avendo mai giocato a fondo i vari Galaxy e 3D World. Tanti mi chiedono se sia il capolavoro che dicono in giro… Direi proprio di sì, e assieme a Zelda Breath of The Wild è un motivo più che valido per comprare la Switch.
Ci troviamo di fronte al miglior capitolo 3D della saga, se non il migliore di sempre. Ancora una volta, Nintendo ha avuto l’abilità di unire egregiamente il vecchio al nuovo, proponendo quanto di buono visto negli anni ma aggiungendovi elementi di gameplay innovativi. Il primo è sicuramente Cappy che possiamo usare per colpire i nemici, sfruttare come trampolino di salto o per raccogliere monete. Ma l’idea davvero innovativa è che possiamo usarlo per impossessarci di un nemico e sfruttarne le caratteristiche uniche. In tante occasioni dovremo trovare quello giusto per superare determinati ostacoli o raccogliere oggetti altrimenti irraggiungibili.
Se in Mario 64 dovevamo raccogliere le Stelle per proseguire nell’avventura, qui dobbiamo raccogliere le Lune per potenziare (o riparare) la Odyssey e poter raggiungere nuovi mondi. Un’idea che talvolta ci porta al backtracking per rivisitare mondi già visti e raccogliere delle Lune aggiuntive.
Nintendo strizza l’occhio ai “vecchi” gamers, aggiungendo in molti livelli alcune parti col gameplay di Super Mario Bros (esatto, il primo per NES) in cui, dopo essere entrati in un tubo, possiamo uscire da un altro mentre schiviamo nemici e raccogliamo monete, con la novità di alcune fasi in cui camminare sul soffitto a testa in giù contro ogni legge di gravità.
A questo si aggiungono alcuni boss molto diversi tra loro, impegnativi e divertenti allo stesso tempo. Ad esempio un bruco gigante da prendere a cannonate, Bowser da prendere a pugni con i guantoni da boxe, e diversi suoi scagnozzi ognuno con una tecnica particolare di combattimento e relativi punti deboli.
Come da sempre nella saga, i mondi svariano tra generi e climi molto diversi. Abbiamo livelli con neve, altri con spiagge, altri con praterie e così via. Oltre al gameplay come sempre divertente, anche la varietà non manca.
Link 88
Super Mario Odyssey crea dipendenza.
Prendete un open world, oltre 500 collezionabili, un cappello magico ed un ex idraulico italo-americano alla ricerca di una principessa: fatto?? Bene avete creato Super Mario Odyssey.
Nel suo essere semplice, questo titolo, è quasi spiazzante: molto facile intuire cosa bisogna fare e quando farlo ma anche molto appagante farlo bene. Il classico platoform 3D viene stravolto quasi completamente dall’introduzione di Cappy, cappello magico che Mario incontrerà all’inizio della sua avventura. Cappy vi permetterà di interagire con un semplice attacco fisico oppure vi permetterà di “entrare” dentro un vostro nemico per poterlo comandare e per poter usufruire delle sue peculiarità.
Il level design rasenta la perfezione ed ogni “pianeta” presenta delle caratteristiche peculiari che lo differenziano da tutti gli altri.
La trama è quella classica di Mario che si può riassumere in sole tre parole: “Salva la Principessa” ma non per questo non risulta divertente e godibile. I nuovi scagnozzi di Bowser sono ben differenziati tra loro, quindi le boss battle non risultano quasi mai ripetitive nel corso dello svolgimento della storia.
Nonostante la quest principale non duri moltissimo, il gioco ha una longevità enorme in quanto, per collezionare tutte le lune, sarà necessario tantissimo tempo e tantissima dedizione.
Il comparto audio e video è stato curato magistralmente da Nintendo garantendo un frame rate sempre stabile, un dettaglio grafico non indifferente e delle ottime tracce che ci accompagnano nella nostra avventura. Menzione particolare per le sezioni 2D e grafica ad 8 bit all’interno dei vari pianeti che fanno fare, ai vecchi player, un bel tuffo nel passato.
Ritengo quindi Super Mario Odyssey un titolo, insieme a Zelda BOTW, capace di poter far vendere nuove copie di Nintendo Switch. Senza troppe remore, posso affermare che si tratti del miglior platform giocato in tutta la mia “carriera” videoludica.
il Bastian Contrario
Sinceramente non comprendo l’hype attorno a Super Mario Odyssey. Al netto del carisma del personaggio e dell’effetto nostalgia non rimane molto altro.
Si tratta di un platform 3D, sicuramente ben fatto, ma che nulla aggiunge e nulla toglie ai giochi di questo genere. Le cose da fare sono tutte uguali, ripetitive e la noia sopraggiunge molto presto. Si va alla ricerca di oggetti (le famose Lune), che ti fanno trovare altri oggetti… altre Lune. Alla lunga tutto rimane senza mordente. L’interazione con i fondali non è minimamente paragonabile, ad esempio, a Zelda. Gli scenari sono quasi sempre fini a se stessi, privi di una vera relazione tra le situazioni di gioco e le ambientazioni che le ospitano. Un incessante grinding dall’inizio alla fine, senza peraltro soluzione di continuità. Aggiungiamo inoltre che i costumi acquistabili ed indossabili da Mario sono perlopiù delle mere varianti estetiche e che gli scontri con i boss sono alquanto ripetitivi.
Di nuove originali idee ve ne sono decisamente poche. Del resto, la principale abilità di Cappy, quella d’impossessarsi del nemico su cui si posa piegandolo alla sua volontà, non è una trovata così sconvolgente. Chi ha giocato ad Horizon Zero Dawn, gioco tacciato di monotonia, ben conosce la tecnica dell’Override. Non sono forse, dettaglio più dettaglio meno, la stessa identica cosa?
Mi spiace cara Nintendo, sicuramente farai giocare al titolo della tua mascotte milioni di giocatori, ma non mi trai in inganno. Dietro a tanto fumo, l’arrosto è piuttosto scarso: ti sei limitata al compitino. Sarà per la prossima volta.