Eccoci giunti di nuovo al nostro appuntamento con i racconti dai tavoli da gioco. Oggi vi parliamo di Citadels, nella sua ultima e rinnovata veste.
Assassini! Ladri! Maghi e Mercanti! Serrate i Ranghi! Ma aspetta…e la spia? E La Veggente? Chi li ha chiamati? A quante cose deve pensare un Re…quasi quasi si fa’ aiutare da un magistrato..
Correva l’anno 2000. I Boardgame erano ancora quella piccola, piccolissima oasi felice a uso e consumo di pochi selezionati appasi, perlomeno nel nostro amato paese. Un Tale chiamato Bruno Faidutti pubblicava un gioco a ruoli segreti e di Deckbuilding chiamato Citadels. Allora nessuno sapeva che quello che era contenuto in quella piccola scatolina azzurra sarebbe stato presto uno dei giochi da tavolo più conosciuti e apprezzati dagli appassionati.
Ebbene, a Diciassette (DICIASSETTE) anni di distanza, Citadels torna a far parlare di sé. Lo fa dandosi, con un colpo di spugna, uno stile nuovo, una rinnovata veste grafica, ed una confezione più grande. Ma confermandosi, grazie alle tante aggiunte, una delle uscite migliori dello scorso anno.
Una epoca di Streghe, Ladri, ed un’altra ventina di eroi…
La Asmodee (Casa che ora ne detiene i diritti) ha voluto rinnovare diverse particolarità del gioco, offrendo sia ai neofiti che ai fan di vecchia data nuovo materiale per giocare: 9 nuovi personaggi (non gli elenchiamo tutti per ragioni di spazio), una decina di nuove carte ed anche comodi segnalini personaggo in cartone come memorandum dei personaggi il gioco. Tutti di ottima fattura, carte e segnalini sono ora in una veste grafica (e formato) nuovo, decisamente belle da vedere e coloratissime. Sui materiali il lavoro è stato ottimo, soprattutto grazie ad un costo base (29 Euro) rimasto praticamente invariato.
Il Gioco in sé ha la stessa collaudata formula del predecessore: ogni turno, a partire dal giocatore con la “corona”, si dovrà scegliere un personaggio di rango diverso con effetto speciale ed usarlo sia per costruire la città più influente e di maggior valore alla fine della partita, sia per ostacolare i diretti avversari. L’incognita del personaggio coperto del giocatore prima di voi rende ogni turno un “Round” a sé: si potrà (e spesso dovrà) essere versatili e sempre pronti a cambiare sia ruolo che strategia, cercando di non incappare nell’essere designato come bersaglio di un effesionattto avversario (Esempio: Il Ladro può derubarvi due delle vostre monete, L’assassino uccidervi e farvi perdere il turno!) e sfruttando al meglio le uniche due azioni possibili ogni turno: accumulare preziose monete e carte quartiere, il cuore pulsante del gioco: solo infatti, giocando le migliori si potrà uscire vincitori. Ma per migliori non si intende le più costose: Citadels infatti si dimostra elastico, e la nuova versione aggiunge carte interessanti che vi faranno ragionare decisamente di più sulla mossa da fare. La chiave del successo di un gioco sulla carta così semplice risiede proprio nelle infinite combinazioni possibili per vincere, che rendono le partite sempre diverse. Ma la carta vincente della nuova versione sta nei nuovi, imprevedibili nuovi personaggi: sono nove, hanno effetti in larga misura terribili e possono, in un solo turno ribaltare la partita: alcuni di loro (Spia, Magistrato o Cardinale) sono a detta di chi scrive delle aggiunte fantastiche, e rendono più che giustificabili l’esborso di 30 euro. Il resto lo fanno le nuove carte quartiere, che con effetti vari aggiungono possibilità di combo eccellenti, che permettono anche a chi è in difficoltà di potersi barcamenare fino alla fine, quando qualcuno calerà il suo settimo ed ultimo quartiere.
Impressioni di gioco: quando hai l’imbarazzo della scelta.
La nuova versione, impreziosita anche da un comodo manuale con nota dell’autore, ha convinto sotto tutti i punti di vista. La Asmodee, avendo tra le mani i diritti di uno dei capisaldi del gioco da tavolo, uno dei pochi giochi in grado di soddisfare chi più chi meno, tutti i giocatori, ha partorito un gioco moderno, snello nelle meccaniche ma profondo nella combinazioni possibili; non stravolgendo le meccaniche di base ha aggiunto quel pizzico di pepe e di ulteriore interazione tra i giocatori che ha reso Citadels un gioco frizzante e che difficilmente, rispetto alla versione precedente, adesso può risultar “Soporifero”: tutti hanno possibilità di vincere, anche chi, ed è l’unico fattore di Alea in un gioco del genere, è stato bersaglio (volontario o meno) degli effetti dei personaggi. Giocato dai 4 ai 7 giocatori, con la lunghezza che, inevitabilmente, si dilata, rende bene e se i partecipanti hanno tutti sufficienti abilità battagliere diverte fino alla fine, Inoltre, le possibili combinazioni tra personaggi, adesso in tutto 27, un numero eccezionale per poter intavolare il gioco più volte e per creare anche la propria lista di simpaticoni terribili preferita, rendono ogni sfida una storia a sé. Se proprio dobbiamo trovare il famoso ago nel pagliaio, possiamo puntualizzare che forse, qualche nuova carta quartiere in più non avrebbe guastato, ma sono particolari che al netto dei pregi finiscono col risultare puro esercizio di stile. Una nota degna di merito è stata quella di poter riproporre, a distanza di anni e di un decennio e mezzo, con coraggio, un gioco che, e questo bisogna dirlo, sentiva il peso degli anni e della ripetitività e faticava a trovare, forse, spazio tra i tavoli dei giocatori. Un “Remake” riuscito e che adesso con forza, siamo sicura, ritroverà il giusto spazio nel cuore degli appassionati.
I Pregi:
- 27 personaggi per decine di combinazioni possibili.
- Restyling Grafico di splendida fattura.
- Meccaniche vincenti rimaste invariate
I Difetti:
- Le partite possono dilungarsi molto, in alcuni frangenti
- In Due o in Tre giocatori la formula resta poco attraente
- Pochissime le aggiunte tra i quartieri.
Conclusioni:
Il Ritorno di un classico così attuale non può che renderci felici. Asmodee e Windrider Games hanno partorito un remake eccelso, che può finalmente ri-competere nel mercato GDT. Certo, alcune meccaniche potevano essere meglio raffinate: ancora, in due o tre giocatori il gioco gira un po’ ingolfato, e sul reparto quartieri le dieci – quindici carte aggiunte rendono solo in partite con più giocatori, ma il merito del Publisher, ed ancora di Bruno Faidutti nel riproporre un gioco davvero “Rimodernato ma non troppo” è innegabile, e per questo il gioco merità di essere promosso. A Pieni voti.
Pontius