Eccoci giunti di nuovo al nostro appuntamento con i racconti dai tavoli da gioco. Quest’oggi daremo una mano a tutti i giovani lettori che vogliono introdursi nel fantastico mondo dei boardgame ma non sanno proprio da dove cominciare: per questo, e per evitare infinite e traumatiche partite a Monopoli o finire in terapia dopo 5 ore di Scythe inconsapevoli di quello che effettivamente rappresentava, andiamo a vedere i migliori 3 titoli per cominciare a divertirsi in compagnia, senza dover per forza tirare in ballo inutili complessità!
1 – Nome In Codice (Vlaada Chvatìl)
Nome in Codice (Recensito in maniera esaustiva Qui )è un party game tanto semplice quanto davvero geniale. Pur essendo uno dei lavori meno “Spremi meningi” dell’autore Ceco, presenta meccaniche facilmente assimilabili ma altamente divertenti. Due squadre si sfideranno con davanti una griglia di parole 5×5 ed a turno le due squadre devono indovinare, tramite un indizio dato dal “Caposquadra”, la parola corrispondente alla giusta posizione data dalla carta segreta in suo possesso. Ma attenzione: tra possibili errori e lo scorrere della clessidra meglio non incappare nella parola mortale!
Chi deve scegliere Nome In Codice: Chi ha un gruppo di più di 5 persone con cui giocare, Chi ama i giochi di parole nascoste, chi ha bisogno di un gioco estremamente veloce che occupi poco spazio e sia immediatamente giocabile.
Chi deve evitarlo: Gioco che dipende molto dalle capacità dei capisquadra e dall’ampiezza del vocabolario di ciascuno. Ci sono in circolazione Party Game comunque più immediati.
2- Majesty (Marc Andrè)
Chi è nel mondo dei giochi da tavolo da qualche tempo sicuramente avrà già incontrato il nome di quest’autore. A lui infatti si deve uno degli astratti di maggior successo in circolazione, Splendor. E proprio dalla sua migliore produzione Marc Andrè pone le basi di questo semplice ma profondo Majesty, gioco di carte e aste di personaggi particolarmente colorato e riuscito.
Nel gioco, fino a 4 giocatori si sfidano per costruire la città più ricca e prosperosa sfruttando le combo, via via sempre più potenti e remunerative, tra personaggi nel “Mercato” e carte luogo ad essi collegate. Infatti, le giuste combinazioni vi permetteranno di aumentare la vostra “Tesoreria” e il vostro quantitativo di monete, tanto simili e tanto belle quanto quelle di Splendor. Alla fine di 12 turni, il giocatore più ricco sarà proclamato vincitore.
Gioco fortemente meccanico, la sua particolarità sta nel diventare molto più accesso e veloce con il proseguire della partita. Se infatti, all’inizio sembrerà forse un po’ scialbo e anonimo, con l’avanzare dei turni aumentando i personaggi in gioco il motore si scalda ed i giri aumentano. Si può dire che, i 6 turni iniziali sono la preparazione agli ultimi 6, dove giocatori bene agguerriti possono anche farlo diventare “Tattico” quanto basta. Peccato, forse, per il basso numero di giocatori massimi…
Chi deve scegliere Majesty: chi cerca un introduttivo veloce, dal setup di 2 minuti massimi e con un pizzico di profondità tattica, e molto colorato.
Chi deve evitarlo: Sostanzialmente si fa sempre la stessa azione. Molto lento inizialmente. Evitatelo se cercate interazione.
3 – Smallworld (Philipp Keyaerts)
Il pezzo forte dell’articolo di oggi è uno dei giochi preferiti di chi scrive. Sarà sicuramente trattato meglio prossimamente, ma oggi ne vedremo a grandi linee le meccaniche.
Smallworld, originalissimo titolo della Days Of Wonder, vi mette nei panni di…15 possibili razze! Infatti, il tema del gioco è molto semplice: scegliendo, in 9 turni (8 in 5) la giusta combinazione di razze e poteri speciali (Totalmente casuale e variabile di partita in partita) bisogna lanciarsi alla conquista del Piccolo (letteralmente” regno di Smallworld fatto di paludi, colline, montagne, in cui, prima o poi, non ci sarà spazio per tutti…e qui mi fermo. Perché, oltre che stimolare la vostra curiosità, comincia il vero e proprio spirito del gioco: pestaggi in assoluta allegria, poteri speciali di interessante funzione, un pizzico di tattica e tanta, tanta, interazione se ben giocato. Il continuo intercambiarsi tra razze (dotate di capacità proprie) e poteri magici rendono le partite sempre diverse, in cui sarà sempre decisiva la scelta della razza, con un numero diverso di “Truppe” a seconda del caso. Oltretutto, la longevità del titolo è aumentata dalle numerose espansioni (Che aumentano anche a 6 il numero dei possibili partecipanti) e dalle possibilità di creare la propria. Riassumendo: Smallworld è sicuramente divertente, accessibile e caldamente consigliato (Si è capito che qui lo si gioca tanto, no?)
Chi deve comprare Smallworld: Chiunque voglia giocare in allegria a pestarsi tra amici per un ora circa. Chi cerca molta rigiocabilità. Chi vuole anche qualità dei materiali.
Chi non deve comprarlo: Chi ha giusto quella mezz’ora per giocare. Chi cerca qualcosa di facilmente intavolabile e che scorre via in poco, senza dover prestare troppa attenzione.
Insomma, cari ragazzi: avete avuto i nostri suggerimenti per cominciare a mettere gli occhi al tavolo ed entrare in un mondo meraviglioso fatto di parole segrete, città medievali e tante battaglie. Posate il vostro caro monopoli e questa pasqua fidatevi di noi…