Con colpevole ritardo siamo pronti anche noi a dire la nostra su The Outer Worlds. Tra un Lucca Comics & Games e una Fiera Cavalli abbiamo giocato e finito l’ultima fatica dei ragazzi di Obsidian Entertainment e qui troverete le nostre impressioni. L’ultima opera multipiattaforma del team e che strizza l’occhio a quel Fallout New Vegas amato da molti sarà riuscita a far breccia nei nostri cuori?
Non un mondo post-apocalittico ma poco ci manca
The Outer Worlds inizia con uno scienziato pazzo che irrompe in un’astronave alla deriva nello spazio per salvare quante più persone possibili da morte certa. In quanto braccato, però, riesce a salvarne solamente una, nemmeno a dirlo, siamo noi. In questo momento inizia il titolo con la creazione del personaggio. Se la scelta delle varie parti del viso non è troppo approfondita (ricordate che stiamo parlando di un gioco completamente in prima persona) di tutt’altro avviso sono le caratteristiche e la “mansione”. Ben sedici le prime tra cui hacking, medicina, menzogna e così via, e almeno una ventina delle seconde. Ognuna di queste ultime, comunque, non influirà troppo sul protagonista in quanto il bonus sarà veramente esiguo.
Creato il nostro avatar lo scienziato di nome Phineas Welles ci darà immediatamente un compito importante: fare la conoscenza di una sua fonte per scoprire dove il Consiglio, l’organo più influente di Alcione (il sistema in cui siamo), tiene il composto chimico necessario per risvegliare il resto dell’equipaggio della nave chiamata Speranza. Ovviamente nulla andrà come previsto e quindi saremo obbligati a girare in lungo e in largo l’intero sistema per scoprire la locazione di questa risorsa fondamentale. In questo viaggio scopriremo però che Alcione è in pericolo anche per altri motivi e solamente le nostre scelte potrebbero salvarlo o lasciarlo andare alla deriva.
https://youtu.be/EPbrKXda6RI
Come ogni buon titolo di Obsidian anche in The Outer Worlds faremo la conoscenza di moltissimi NPC sia principali che secondari, così come potremo formare una squadra composta da sette membri più noi e ADA, l’IA artificiale dell’astronave (IN)Affidabile. Ma tranquilli, sarete voi a decidere chi prendere nell’equipaggio, chi uccidere, chi salvare e così via. Tutto sarà nelle vostre mani. Ogni scelta, ogni decisione porterà ad un risvolto diverso e ad uno dei due finali.
La trama in sé non risulta particolarmente interessante ma saranno proprio i personaggi a renderla tale, in quanto ognuno ha una personalità ben precisa con finalità ben precise. Nessun grosso colpo di scena a meno che non siate voi a decidere di crearne uno, magari con una risposta sconcertante invece che con quella “consona”. Insomma è veramente tutto nelle vostre mani, nel bene e nel male. Sarete salvatori o tiranni?
Similitudini e differenze con i Fallout
The Outer Worlds non è un Fallout. C’è poco da girarsi intorno, non lo è e non lo vuole essere. Innanzitutto perché ha un’ironia di fondo che invece nei Fallout manca (anche se il New Vegas era un po’ diverso) ma soprattutto nel gameplay pad alla mano. Ne riprende delle caratteristiche ma in generale è diverso. Partendo dal gunplay, tanto bistrattato, come in Fallout 4 il colpo va precisamente dove sta mirando il giocatore. Proprio per questo il DTT (Dilatazione Tattica del Tempo) rallenta il tempo ma lascia prendere la mira al player e non si basa, come lo S.P.A.V., su una percentuale di successo che, di base, diminuisce la probabilità di colpire il nemico. Inoltre ogni colpo inferto durante il DTT avrà una conseguenza sull’avversario in base a dove lo colpiremo: sulle gambe verrà rallentato, al braccio non riuscirà a sparare per un certo lasso di tempo e così via.
C’è poi la cura che viene assegnata ad un tasto specifico in modo tale da non dover continuamente fermare l’azione. In più, anche qui, vi è una sostanziale differenza. Migliorando l’abilità Medicina potremo inserire nella fiala vari cibi e bevande per ottenere contemporaneamente fino a quattro bonus. Tra un ripristino della vita e della barra del DTT più veloce fino a migliorare le abilità di mira ce n’è veramente per tutti i gusti.
Diverso discorso per i dialoghi. Questi ultimi sono stati realizzati praticamente allo stesso modo dei Fallout e, in generale, dei GDR occidentali: risposte multiple e alcune che si sbloccano solamente se abbiamo un certo livello ad una determinata caratteristica. L’importante è che ogni frase avrà uno sviluppo diverso ed una conclusione del discorso diversa; potenzialmente diverse missioni possono essere finite senza imbracciare le armi.
Missioni, caratteristiche ed esplorazione
Per quanto riguarda le missioni esse si dividono in principali, secondarie, terziarie e quelle dedicate ai compagni di squadra. Ognuna ci conferirà un certo quantitativo di punti esperienza se completata con successo fino a raggiungere il livello successivo. Saliti di grado otterremo 10 punti da spendere tra le varie caratteristiche e, di tanto in tanto, sbloccheremo la possibilità di avere un “vantaggio“. Finché non raggiungeremo il livello 40 in una determinata caratteristica useremo il punto abilità su un intero blocco. Per esempio aumenteremo persuasione, menzogna e intimidazione in blocco, almeno fino a quando una delle tre non sarà al livello 40. A quel punto potremo investire il punto specificatamente su quella caratteristica. I vantaggi, invece, sono delle abilità passive che aumentano varie caratteristiche extra come il danno con le armi scientifiche o il carico massimo trasportabile e così via. Il level cap è il 30.
The Outer Worlds non è un open world, ma presenta diverse mappe esplorabili. Sono presenti diversi pianeti e altre superfici da poter esplorare liberamente, con dei caricamenti per entrare in alcuni edifici. Ogni mappa ha una propria grandezza, i propri abitanti con i loro problemi. Siano essi di natura umana, animale o robotica. E non è nemmeno detto che esplorerete ogni luogo. Per esempio io ho finito il gioco senza avere modo di atterrare su due/tre pianeti. Potremo essere accompagnati da due dei nostri compagni i quali potranno essere equipaggiati da noi stessi. E anche loro avranno le loro abilità specifiche e una “mossa speciale” attivabile con un tasto direzionale. Pessima è invece l’IA dei nemici.
Comparto tecnico deludente
Se il design del mondo di gioco, della fauna e i colori in generale sono molto caratteristici, tutt’altro discorso va fatto per il comparto grafico. Sembra di essere in un Fallout, e non è una cosa bella. Poca varietà di ambienti, di personaggi e di nemici, texture a bassa risoluzione, abuso di alcuni assets e molti altri problemi, come la luce in alcune inquadrature. Anche il caricamento per entrare in alcuni edifici mentre in altri no è una scelta poco comprensibile. Musiche tutto sommato ben inserite in ogni contesto anche se poco memorabili e buono il doppiaggio, rigorosamente in lingua inglese. La traduzione italiana dei testi e dei sottotitoli sembra ottima, con pochissime sbavature e incertezze. Anche alcuni giochi di parole sono stati ben tradotti, quindi direi tutto sommato più che positivo. Nessun crash del software, almeno su PS4 Pro e pochissimi cali di frame. La longevità si attesta sulle 25/30 ore ma con una grossa importanza data dalla rigiocabilità. Infatti The Outer Worlds, anche grazie ai due finali e ai diversi approcci risulta essere uno di quei titoli super rigiocabili, come i Fallout.
In conclusione The Outer Worlds è sicuramente un titolo consigliato a tutti coloro che amano i GDR occidentali “alla Fallout“, ma sono convinto che possa intrattenere anche un pubblico più ampio. Tantissime scelte nei dialoghi, un gameplay che, andando avanti (soprattutto per quanto riguarda il gunplay), migliora sempre di più e personaggi tutti ben caratterizzati fanno di questo titolo un’ottima ventata di arie fresca dopo il mezzo passo falso di Fallout 4 e il grande passo falso di Fallout 76. Giochi diversi ma che faranno felici i loro fan. Non è un capolavoro, basti pensare che gli NPC proprietari delle case non seguono il personaggio per controllare che non rubi (cosa che accadeva invece in New Vegas), ma sono sicuro che vi prenderà e vi divertirà per diverse ore. E giocatelo almeno a difficile se volete un minimo di sfida. Il titolo è disponibile per PC, PS4 e Xbox One. Su Xbox lo potrete avere gratuitamente se siete possessori del Gamepass.